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La verità

Entro in casa e subito i ragazzi mi assaliscono ponendomi mille domande su quell'uomo.
Io non rispondo e mi rintanano in camera.
Mi siedo sul letto e non riesco a togliermi dalla testa quello che mi ha detto.
Non sono sicura di essere stata adottata , ma se fosse così?
Ora non voglio pensarci.
Voglio farmi una bagno e rilassarmi.
Vado in bagno, mi spoglio e regolo l'acqua. Mentre aspetto che diventi calda mi guardo allo specchio. Sono magrissima, mi si vedono le costole, ho due grandi occhiaie nere e i miei capelli sono tutti aruffati. Ho proprio bisogno di un bagno.
Chiudo l'acqua ed entro nella vasca..
Manca qualcosa..certo il sapone. Prendo il barattolo e verso un po' di sapone. In poco tempo il mio corpo viene coperto dalla schiuma.
Mi insapono in capelli con un bagnoschiuma alla menta e poi mi rilasso mettendo un po' di musica.
Appoggio la testa sul bordo della vasca e mi lascio trascinare dalla musica.
Prendo un respiro profondo e vado sott'acqua.
Riemergo solo quando sento i polmoni bruciare.
Ormai l'acqua sta diventando fredda così decido di uscire.
Avvolgo il mio corpo con un asciugamano ed esco dal bagno.
Mi metto l'intimo rosa antico e mi strizzo un po' i capelli.
Apro l'armadio e prendo una maglietta lunga nera e un paio di leggins grigio scuro.
Lego i capelli in una crocchia disordinata e mi infilo sotto le coperte.
Decido di fare un giro sui instagram ma dopo pochi minuti ripongo il telefono sul comodino.
《Ahh che cazzo》 urlo prendendo un cuscino e affondando la faccia dentro.
Non so che fare. Ho paura di sapere la verità su di me. Il problema che io non vado molto d'accordo con i miei genitori in più loro non ci sono mai.
Cosa posso fare. Potrei richiamare quel tizio visto che mi ha lasciato il suo numero.
Riprendo il telefono e compongono il numero.
Resto a fissare lo schermo indecisa su cosa fare. Esito un po' ma alla fine decido di chiamarlo.

《Pronto?》
《Sono Hope. Voglio sapere la verità 》
《Domani. Al parco di Black word Street . Ti aspetto per le 8》
Mi butta giù.
Domani saprò la verità.

- il giorno dopo -

Mi alzo e vado dritta in bagno.
Mi sciacquo la faccia e mi do una pettinato veloce.
Apro l'armadio e mi metto una felpa grigia corta con sotto un top bianco, dei pantaloncini neri a vita alta e le mie scarpe bianche.
Mi faccio una coda veloce e mi trucco come sempre. Eyeliner, mascara, Blash e rossetto rosso.
Scendo in cucina e prendo un succo di frutta.
Chiavi, telefono, soldi e sono pronta.
Mi incammino vero il luogo indicato.
Sono agitata. Non so cosa aspettarmi.
Già sapere che potrei essere stata adottata e che potrei essere la discendente di Ametista mi mette ansia.

Arrivo all'entrata del parco e non vedo nessuno se non uno spazzino.
Entro e mi siedo s'una panchina dalla quale posso vedere l'entrata.

《Buongiorno 》
Alzo gli occhi ed eccolo qui.
《Buongiorno 》
《Non mi sono più presentato. Io sono Mark Blay》
Mi porge la mano e gliela stringo.
《Andiamo a fare colazione così possiamo parlare più tranquillamente.》
Annuisco e ci dirigiamo in un piccolo bar all'uscita dal parco.
Entriamo e l'aria calda mi provoca dei brividi lungo la schiena.
Devo ammettere che questo inverno é molto più freddo di quello scorso.
Ci dirigiamo ad un tavolo e dopo aver ordinato iniziamo a parlare.
《Allora Hope.. quanti anni hai?》
《17 anni》
《Sei molto giovane. E dimmi hai un fidanzato?》
Scuoto la testa.
《Repudio l'amore in tutte le sue forme》 Lo vedo accigliarsi per un secondo , ma poi torna a sorridere.
《Dici così perché forse non hai ancora trovato quel ragazzo che ti faccia battere il cuore》
Blake. Con lui Sto bene. Ma non lo amo. Come ho detto. Repudio l'amore.
Annuisco.
Arrivano le nostre ordinazioni e iniziamo a mangiare.
《Allora cosa vuoi sapere?》
Poso la tazza con la cioccolata e inizio a porre le mie domande.
《Sono stata adottata?》
Annuisce.
《Hai delle prove?》
Lo vedo prendere dei fogli da una valigetta della quale non mi ero nemmeno accorta.
Me li porge e io titubante li apro.
Vedo foto mie, l'hanno di nascita, foto di quelli che dovrebbero essere i miei veri genitori e poi vedo un documento. Quel documento. Quello che dice che sono stata adottata il 31 luglio del 2000.
Non ci posso credere. Sono stata presa per il culo per tutti questi hanni.
《Hai detto che i miei ricordi sono falsi. Come faccio a riavere quelli veri?》
《Devi andare dalla strega che ti ha cancellato la memoria 》
《E tu sai chi é, non é vero?》
Lo vedo esitare, ma poi annuisce.
《Voglio sapere dove posso trovarla》
《Hope. Sei sicura? Una volta riacquistata la memoria non potrai tornare indietro》
Annuisco. Io voglio sapere.
Mi da un foglio con su scritto il luogo dove abita la strega. In Norvegia.
《Sì chiama Alice. Faceva parte della congrega delle streghe d'America. É una strega potentissima. Vedi di non fare cavolate con lei.》
Sì alza e paga anche per me.
《Ah e un'altra cosa. Non chiederle mai l'età. Può sembrare una ventenne, ma questa strega esiste dal 1300.》
Esce dal locale lasciandomi sola con i documenti in mano.
Ho deciso. Domani andrò da questa strega e scoprirò la verità.

L'Angelo Ribelle (In Pausa/Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora