A casa della strega
Mi alzo alle 4 e vado a prepararmi. Non voglio dire ai ragazzi dove vado.
Mi faccio una doccia veloce e mi vesto. Metto dei leggins neri, una maglietta bordeaux,una felpa pesante, scarpe nere, mi lego i capelli e mi trucco.
Prendo una borsa e ci metto dentro il mio telefono,un caricatore, una felpa di riserva, dei guanti ,un berretto di lana ed il mio portafoglio.
Scendo in cucina e prendo un estaté al limone.
Non ho fame. Strano.
Prendo le chiavi della macchina e il mio giubbotto in pelle.
Apro la porta e rimango pietrificata,si muore di freddo.
Torno dentro e mi cambio la giacca. Prendo il parka nero e una sciarpa.
Ora va un po' meglio.
Lascio un biglietto ai ragazzi attaccato al frigo con su scritto che torno stasera.
Salgo in macchina e parto.
Metto subito l'aria calda e mi avvio verso l'aeroporto.
Go avuto davvero una botta di fortuna a trovare un biglietto aereo per oggi.- 2 ore dopo-
Sono sull'aero e stiamo atterrando.
Ho avuto paura che cadesse.Sono appena scesa e mi sto avviando verso l'uscita per chiamare un taxi.
Dopo 10 minuti il taxitsta mi porta in un piccolo paesino sperduto s'una montagna. Fa abbastanza freddo.
Ha un nome così strano che l'ho già dimenticato.
Pago il tassista e scendo.
Non c'è anima viva.
Inizo a girare per il paese in cerca della casa della strega.
Il taxitsta non conosce il paese quindi non mi ha potuta portare nel luogo indicato.
Giro per un po' fino a quando non trovo una signora sulla sessantina che stende.
《Salve. Mi scusi mi potrebbe dire dov'è questa casa?》
Le porgo il biglietto e come legge il nome inizia a tremare.
《Sì sente bene?》
《Sta lontana da quella casa. Non é un posto sicuro》 e corre dentro.
Ma cosa le é preso.
Ricomincio a girare fino a quando non incontro un'altra donna.
Speriamo che questa non scappi.
Mi avvicino e la sento imprecare.
《Mi..Mi scusi》
Sì gira e mi squadra dalla testa hai piedi.
《Ametista?》
La guardo sbigottita. Io non sono Ametista. I miei dubbi sono sempre più grandi.
Che sia veramente la discendente? No, non può essere, sarebbe troppo assurdo. Magari le somiglio.
《No si starà sbagliando..》
《Sì scusami. Ogni tanto dico cavolate. La vecchiaia. Cosa ti serve cara? Non tutti i giorni si vedono facce nuove in questo paese》
《 Sto cercando questa casa》
Le porgo il biglietto e vedo il suo sguardo illuminarsi per poi spegnersi subito.
《Abita in fondo alla strada. 》 La ringrazio e m'incammino.
《Stai attenta. ...I demoni sono nell'aria》
Mi giro a fissarla, ma lei si sta già allontanando. Vorrei fermarla e chiederle spiegazioni, ma resto ferma a guardare il punto dove era prima
Sa tutto.
Cosa sarà lei? Non mi sembrava né un angelo né una strega.
A distogliermi dai miei pensieri è una folata di vento che mi fa rabbrividire.
Inizia a fare sempre più freddo e il sole sta tramontando. Meglio chi mi sbrighi.
Arrivo davanti alla casa di Alice e suono.
Mi sudano le mani. Sono agitata.
La porta si apre e una donna sulla ventina mi guarda. É bionda ,abbastanza alta, occhi azzurri e un fisico da far invidia.
《Ti aspettavo.》
Mi aspettava? Come sapeva che sarei errivata?
《Prego entra.》
Con un po' di esitazione entro. Appena sono dentro un calore mi invade il corpo facendomi venire i brividi.
《Vuoi qualcosa da mangiare?》
《Sì grazie》
Mi fa accomodare sul divano e va verso la cucina, io intanto mi guardo attorno per cercare di capire che tipa possa essere. Da quel che vedo ci sono molte foto del 900 che la ritraggono.
《Allora. Com'è stato il viaggio?》
Ancora stupita dal fatto che sapeva che sarei arrivata , rispondo alla domanda.
《Un po' turbolento, ma tutto okay》
《Tieni》
Mi giro e mi porge del tè con dei biscotti al cioccolato.
Inizio a mangiare mentre mi fa altre domande.
《Allora. Quanti anni hai?》
《Se sai che sarei arrivata saprai anche quanti anni ho. Dopo tutto, sei una strega》
Sorride e poi mi fa un cenno con la testa,per farmi capire che ho ragione.
《Sei sveglia.》
Alzo le spalle e ricomincio a guardare le foto.
《Secondo te quanti hanni ho?~
《Sei nata nel 1300, quindi più di un secolo》
Annuisce e guarda la foto che ha catturato la mia attenzione. Lei con un'altra donna identica a me.
《Eravamo molto amiche. Quella foto l'abbiamo scattata quando c'è stato il ballo delle streghe. Era bellissima con quel vestito. Mi ricordo che riuscì a farle un incantesimo per far credere a tutte che fosse una strega.》 Fece una risata. Sorrisi anche io.
《Ma poi quel giorno un gruppo di demoni entró nel palazzo dov'era tenuto il ballo e iniziarono a sterminarci. Provai a convincerla a venire con me, ma lei testarda rimase li e si sacrificó per salvare la nostra specie. 》
Cavolo.
Sto per parlare dicendole che non doveva raccontarmi per forza la storia , quando mi interrompe, come a rispondere alla domanda che ho appena pensato, ma che non le ho posto.
《Sei identica a lei. Cambiano solo gli occhi. Lei li aveva azzurri tu invece verdi, ma per il resto siete identiche.》
《Com'è possibile che io sia la sua discendente?》
Ormai sto iniziando davvero a crederci, dopo tutto le prove sono incontestabili.
Posa la sua tazza sul tavolino e si mette ad accarezzare un gatto che nero che prima non avevo notato.
《Ogni cento anni nasce una nuova erede, e si presume che la sua discendente questa volta sia tu.》
《E io a che servo? E come è possibile che ogni 100 anni nasca una nuova erede?》
《Sta per iniziare una guerra. Come sempre i demoni vogliono prendere il controllo e le due specie vogliono cercare di avere dalla loro parte l'erede. Invece per la storia della nascita è molto più complicato, troppo per spiegarlo adesso.》
Mi parla come se sapesse che da un momento all'altro ci fosse la fine del mondo.
《Voi streghe invece? Con chi state?》
Sospira.
《Noi siamo neutre. Diamo aiuto a chi ce lo chiede.》
《Anche se non siete d'accordo con quello che vi chiedono?》
《Anche se non siamo d'accordo》
Mi alzo e poso la tazza sul tavolino.
Inizo a girare per la sala e guardo ciò che mi circonda .
Lo faccio sempre quando sono agitata.
《Credo che tu debba andare. Ti hanno trovata. Sono in paese.》
Mi giri a fissarla preoccupata, non capendo di chi stia parlando.
《Chi?》
《Un gruppo di demoni》
Presa dal panico inizio ad agitarmi. Io non ho ancora finito di fare le mie domande. Voglio sapere un sacco di cose: come è possibile che sia la discendente? come mai non mi è stato detto prima? come è possibile che un'ibrida abbia un erede? cosa devo fare..
《 Ci rivedremo, e a quel punto ti dirò tutto ciò che vuoi sapere e ti sbloccheró la memoria dei tuoi primi anni di vita, ma adesso devo metterti in salvo.》
Annuisco leggermente capendo soprattutto che non si può fare altrimenti.
《Come faccio a tornare a casa?》
Sorride e poi si alza avvicinandosi a me.
《Dimentichi che sono una strega》
Mi posiziona al centro della sala e prima che reciti l'incantesimo mi da un avvertimento.
《Sta attenta. Le persone non sembrano mai ciò che sono. Anche quelle con cui viviamo》
Non ho il tempo di chiedere cosa intende che mi ritrovo davanti al portone di casa mia.Le persone non sembrano mai ciò che sono. Nemmeno quelle che vivono con noi.
Alzo lo sguardo e corrono in casa.
In cucina ci sono i ragazzi che come mi vedono corrono ad abbracciarmi.
《Dove eri finita?》
《Eravamo preoccupati》
Mi sposto da loro e li vedo guardarmi con uno sguardo accigliato.
《Chi siete?》
Sì guardano e poi mi risponde Luke.
《Piccola. Sai chi siamo》
Incrocio le bracciaa sotto al seno e ripongo la domanda in modo diverso.
《Allora mettiamola così. Cosa siete?》
Sì lasciano sguardi fugaci e poi riposano il loro sguardo su di me.
L'ansia mi sta logorando dentro, ho paura della risposta.
Dopo minuti interminabili di silenzio decidono di parlare.
《Ragazzi. Credo sia arrivato il momento di dirle tutto》
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L'Angelo Ribelle (In Pausa/Revisione)
Fantasy#3 in fantasia. 08-04-2017 #5 in fantasia. 14-03-2017 #40 in fantasia. 01-02-2019 Hope. Il mio nome. In teoria significa speranza, ma come posso io dare speranza a qualcuno? Tutti contano su di me, ma io su chi posso contare? Non riesco nemmeno a l...