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Situazioni imbarazzanti

Siamo tutti in cucina seduti attorno a un tavolo, e mentre gli altri stanno parlando , il mio senso sul pericolo si attiva.
Sono in una casa che non conosco, con gente che con conosco , non so dove sono, nessuno sa dove sono..
~emm scusate - tutti si zittiscono e si girano verso di me che sono capotavola- non per dire , ma.. che ci faccio qui? ~
~in che senso?~ chiede senza capire Luke.
Mi guardo un po' attorno, poi riporto lo sguardo su di loro e parlo.
~ ecco, diciamo che non so dove mi trovo, non so chi siete...sai no , domande di questo tipo~
A quel punto le loro espressioni cambiano. Non riesco a decifrarle. Non sono arrabbiati o tristi, più che altro sembrano spaventati.
~hai ragione. Tu comunque non ci conosci, e sei stata con noi anche troppo forse~ dice Sebastian.
~ Non è che non mi sono trovata bene con voi, mi fido pure - forse troppo- il punto è che dovrei tornare a casa~
Si scambiano degli sguardi alla veloce, alla fine è Sebastian quello che si decide a parlare.
~ Sali al secondo piano, primo corridoio,seconda porta a destra. È la camera di mia sorella, ogni tanto ci viene a fare visita. Prendi qualcosa dall'armadio. Non puoi rimetterti i tuoi vestiti perché,ecco,diciamo che sono da buttare. Comunque, Ti diamo un passaggio fino a casa.~
Annuisco e mi avvio verso la camera della sorella.
Parlando dei miei vestiti è vero, sono tutti strappati, le uniche cose rimaste diciamo a posto sono le scarpe.
Appena trovata la camera entro e vado dritta verso l'armadio.
Ha una camera abbastanza semplice, suoi toni del bianco e dell'azzurro. Non ci sono molti oggetti tipo quadri o foto, forse perché, come mi ha detto prima Seb, la sorella viene raramente. Apro l'armadio e inizio a vedere cosa potrei mettermi. Ovviamente questi vestiti li prendo solo in prestito, appena a casa li metto subito a lavare così li restituisco. Prendo un paio di leggins neri e un top nero. Fuori fa caldo, quindi opto per cose semplici, ma comunque di colore nero. Per le scarpe userò quelle che avevo prima.
Mi lego i capelli in una coda alta e ritorno dai ragazzi per sapere dove sono le mie scarpe.
~Scusate, sapete dirmi dove sono le mie scarpe?~
A rispondermi è Luke, il quale più che altro me le indica.
Non le avevo neanche notate, sono davanti alla porta d'entrata.
Me le infilo e ringrazio Luke.
~Allora andiamo?!~
Mi volto verso le scale e vedo Blake che si sta mettendo una maglia.
~Mi accompagni tu?~ chiedo leggermente sorpresa. Pensavo che fossero arrabbiato  con me per prima.
~Si perché? C'è qualche problema?~
Si avvicina a uno degli sportelli della cucina, lo aspre e tira fuori un bicchiere. Dopo aver richiuso lo sportello apre invece il frigo. Da lì prende il succo alla pesca. Arriccio il naso e faccio una smorfia guardando il succo. Odio quello alla pesca, il migliore è quello alla pera.
Alzo lo sguardo e trovo Blake che mi fissa aspettando una risposta.
~No no,tranquillo. Va benissimo.~
Prende il bicchiere e lo posa nel lavello.
~Bene. Allora possiamo andare.~
Mi passa davanti e va a prendere le chiavi della macchina appese vicino all'entrata.
Salutiamo gli altri e ci avviamo verso la macchina.
O almeno, io pensavo andassimo in macchina. Invece andiamo in moto.
~Emm Blake, dov'è la macchina?~ chiedo leggermente preoccupata.
Prende due caschi e mi fissa.
~ Macchina? No bella, andiamo con la mia moto~ si infila il casco nero e me ne passa uno del medesimo colore.~
Guardo un po' il casco titubante, alla fine lo afferro.
~ Cos'è, hai paura di andare in moto?~ ghigna ridendo di me.
Io? Paura? Si.
~No no tranquillo~
Mi infilo il casco, ma non riesco ad agganciarlo,intanto Blake è appoggiato alla moto che mi fissa con la visiera su e ride.
~Ti serve una mano?~ chiede ridendo.
Lo fulmino con lo sguardo, dal quale deduce la mia risposta.
Dopo cinque minuti buoni , nei quali io ho imprecato e sbuffato, Blake decide di fare di testa sua, e gliene sono grata. Sono troppo orgogliosa per chiedere aiuto.
Si scosta dalla moto e si avvicina a me, toglie le mie mani dai due ganci del casco e me lo chiude, mi da un colpo amichevole sul casco e dice:
~ visto? Non era difficile~ come si gira gli inizio a fare la linguaggia. Non lo sopporto.

Si, certo. Come no
E tu cosa vuoi?

Sale sulla moto, tira giù la visiera e mette in moto, poi si gira a fissarmi aspettando che io salga.
Salgo dietro di lui , ma sono un po' in imbarazzo e non so come mettermi. C'è da puntualizzare che non sono mai stata così vicina ad un ragazzo, o almeno non di mia spontanea volontà.
Comunque,lui sembra capire il mio disagio, così mi afferra le mani.
~Mettile qui~ le mie braccia avvolgono il suo bacino e le sue mani tengono ancora le mie.
Fingo un colpo di fosse per fargli capire che dobbiamo andare, così partiamo verso casa mia, lui che guida e io che do indicazioni.

Arrivati a casa, gli indico dove posteggiare la moto.
Scendiamo e dopo aver preso la mia borsa lo invito a entrare.
Appena dentro poso le chiavi sulla mensola e mi avvio verso la cucina.
~Vuoi qualcosa?~ chiedo mentre apro il frigo e vedo cosa c'è.
~Ho del succo, della coca cola, estathe, birra e acqua~
Sento un rumore dietro di me, capisco subito che ha posato il casco e ora sta studiando casa mia. I miei poteri da angelo diventano sempre più forti man mano che si avvicina il mio compleanno. Ora che ci penso è la settimana prossima, e ho anche la festa a casa di Jace.
~Se non ti dispiace una birra~
Tiro fuori la birra fresca e mi metto alla ricerca del cava tappi.
Alla fine , decido di strapparla utilizzando il ripiano del mobile.
Dopo averla stappata la passo a Blake.
~Hai una bella casa~
Mi appoggio al mobile e mi concentro su di lui.
~Beh ecco, non è mia. È dei miei , ma loro non ci sono mai quindi..~
Si siede su uno degli sgabelli attorno al tavolo e io faccio lo stesso, ma mi metto su quello di fronte a lui.
~Vivi da sola? O hai sorelle e fratelli~
Scuoto la testa in segno di negazione.
~Nada. Sono figlia unica. Però ho sempre voluto avere un fratello maggiore~
Poso la birra, che anche io prima mi ero presa, sul tavolo e inizio a farla passare da una mano all'altra.
~Perchè?~
I miei occhi vanno subito a puntarsi sui suoi. Perché questa domanda? Nessuno me l'aveva mai fatta. Di solito le persone iniziano a dire " Anche io vorrei un fratello" o " Io invece vorrei una sorella", c'è chi dice invece che sono fortunata ad essere figlia unica.
~Cosí~ Abbasso subito lo sguardo e ricomincio a giocare con la bottiglia di birra.
~ Deve esserci un motivo~
Si che c'è, ma non te lo dirò mai.
~Non c'è un motivo~
Sento le mie guance a dare a fuoco e inizio ad avere caldo. Già è quasi estate, ci manca pure Blake a farmi venire più caldo per l'imbarazzo.

~ Si è fatto tardi. È meglio che vada Dove la butto?.~
Gli indico un cestino a dir poco imbarazzante di fianco a un mobile. Lui lo fissa un po' e sento sghignazzare.
~So cosa stai pensando. Lo ha scelto mia padre , so che è orribile~
Alza le braccia in segno di resa,Si alza e dopo aver buttato la bottiglia, si avvia verso la porta.
Io lo seguo a ruota, giusto per salutarlo e ringraziarlo di tutto.
~Allora, grazie Hope~
~Sono io che ti devo ringraziare. Anzi devo ringraziare anche i tuoi amici. Per tutto.~
Inizio a giocare con le dita delle mani e a spostare lo sguardo da una parte all'altra. Non sono una tipa da  ringraziamenti, e quelle poche volte che ringrazio qualcuno non lo riesco a guardare in faccia.
~Tranquilla, l'importante è che tu stia bene~
Annuisco e vado a posare lo sguardo sul muro alla mia destra.
~Allora, ..ciao Blake..~
~emm si ciao..~
Mentre chiudo la porta l'ultima cosa che vedo è Blake salire sulla moto e partire.
Perché c'era così imbarazzo fra di noi?
Comunque, devo sbarazzarmi di quel cestino, è orribile.

L'Angelo Ribelle (In Pausa/Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora