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Papà mi afferra la mano e mi attira verso la sua direzione. Inciampo nei miei stessi piedi e quasi cado a terra, ma Bob riesce a tenermi in piedi afferrandomi le braccia e mantenendo saldamente la presa sulle mie spalle. Percorriamo il corridoio con molta lentezza e ci mettiamo un po' di tempo per arrivare all'ascensore che rispecchia benissimo l'età della struttura nella quale siamo.

All'interno dell'ascensore si può ascoltare una di quelle musichette dolci; una di quelle che ti fanno venire voglia di schiacciare un pisolino durante il breve percorso che ti porterà al piano che hai scelto. Ti chiederai sempre chi canta queste canzoncine; potrebbero essere i Green Day oppure oppure gli Imagine Dragons oppure potrebbe essere Bruno Mars con quella sua voce meravigliosa mentre canta "Just the way you are" oppure potrebbe essere Christina Perri che, con voce dolce, intona le note di "A thousand years". Ma tu non lo saprai mai, perché, anche se impugni il telefono invocando "Shazam", le tue forze saranno inutili.

Ora che me ne rendo conto, noto che Michael è posizionato davanti a me, poiché è entrato dopo di me nell'ascensore. Mi afferra una mano senza farsi vedere da mio padre e sorrido all'istante, mentre con il braccio libero regge la coperta che aveva addosso quando era di fianco a me nella stanza d'ospedale. Il suo pollice accarezza la maggior parte delle mie dita mentre affrontiamo la dura e lenta discesa verso il piano terra, che sembra essere ancora molto lontano. Una lacrima riga la mia pallida guancia ed io la asciugo con la manica del mio maglione di lana lilla.

Le porte grige del freddo ascensore si aprono e stacco tristemente la mia mano dalla sua, esco frettolosamente all'esterno dell'edificio e inizio a prendere veloci boccate di aria fresca per ventilare un po' i miei polmoni.

<<Ehi tesoro, perché tutta questa fretta?>>.

<<Niente di che. Volevo solamente uscire da li dentro. L'aria dell'ospedale mi intasa i polmoni, sai che mi succede spesso quando sono qui>>. Accenno ad una piccola risata per convincere papà della mia allegria momentanea.

Saliamo entrambi velocemente in auto lasciando Michael solo sul marciapiede affollato. I suoi occhi di giada sono ancora incollati a tutto il mio corpo in movimento, anche se sono seduta nel posto del passeggero mentre mio padre chiude la portiera e mette in moto l'auto.

<<Non abbiamo più parlato. Che cos'è successo tra te e Fitzgerald, tesoro?>>.

<<Tuo figlio ci ha fatto litigare e lui ha deciso di abbandonarmi. Che dire, la storia non è molto complicata>>.

Con una mossa fulminea, papà avvicina la mano destra al condizionatore per verificare la sua accensione per poi riportarla sul cambio manuale. Alternando le mani, per continuare a guidare, cerca di prendere, dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni, il suo fedele pacchetto di Marlboro Lights. Il vizio del fumo gli è sempre appartenuto, fin da quando ero piccola e, pur essendo un medico, non riesce a prendersi cura di se stesso; come ogni dottore, fa raccomandazioni sul fumo come ad esempio: il fumo rovina i polmoni ed la principale causa di tumori. Lui però è il primo che non rispetta le raccomandazioni fatte ad altri; probabilmente fuma per sentirsi, in qualche modo, più leggero, oppure fuma perché così ha l'impressione di essere più leggero e lontano dal resto del mondo.

<<Non posso credere che tuo fratello ti abbia fatto una cosa del genere. Mi raccontavi sempre di quanto ti piacesse quel ragazzo, sapevo quanto tu aspettassi di avere qualcosa di serio con lui; anche quando eri fidanzata con Andrew ne parlavi in continuazione. Non posso ammettere la cattiveria di tuo fratello>>.

<<Beh Bob, dovresti conoscere tuo figlio, sai che userebbe qualsiasi scusa per farmi rimanere sola come un cane>>.

<<Tesoro, sai che odio quando mi chiami con il mio nome di battesimo>>.

All this time ||H.S||Where stories live. Discover now