Mrs Fitzgerald

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<<E' così bello sentirselo dire, sai?>>. Afferma Michael dopo un'intensa ora di baci e coccole accompagnate da dolci parole sussurrate. 

In camera sua sono state appese al muro diverse foto. Tre ragazzini giocano vicino ad un'altalena: uno dei tre bambini, dai capelli ricci e con il sorriso stampato sulle labbra, spinge la sua sorellina sull'altalena per i più piccoli, e la bambina ride spensierata grazie alle burle del fratello.

In un'altra foto è ritratto Michael con i capelli leggermente più corti mentre affianca suo fratello maggiore Brody alla laurea di quest'ultimo. L'ultima ritrae me mentre assisto ad una partita di baseball, mentre indosso una maglia della squadra di Andrew, con i capelli raccolti in una piccola coda alta ed un sorriso che congiunge entrambe le orecchie.

Non mi ero mai accorta della passione di Michael per la fotografia. Ma ora che ci penso, la macchina fotografica poggiata su uno scaffale nel soggiorno e alcune foto sul giornalino scolastico a nome suo dimostrano molto questo suo talento nascosto. 

<<Che ne dici di ordinare una pizza o qualcosa da "Nobu"? Ma solo se ti piace il sushi>>.

Ci accordiamo per ordinare una pizza, visto che odio il pesce crudo e il riso freddo insieme. A parer mio sono un miscuglio sgradevole e improponibile, oltre ad essere un abominio culinario. 

Porto la mia mano destra sulla nuca di Michael e intanto gli do leggeri baci che congiungono la parte bassa del collo alle guance mentre lui ordina le nostre pizze con voce incerta ed, a momenti, interrotta da impercettibili gemiti provocati dalla mia dolce tortura sulla sua soffice pelle. 

Dopo aver confermato il nostro ordine, Michael appoggia il suo telefono dov'era  precedentemente per poi avvicinarsi nuovamente al mio fianco. <<Non si fanno queste porcherie Miss Lawson...potresti far arrabbiare il ragazzo che hai di fianco>>. E si getta addosso a me con poca delicatezza, facendo si che i nostri nasi si scontrino velocemente ed io urlo presa dal dolore. 

<<Sei un idiota! Il mio naso! Ora diventerò Lord Voldemort per colpa tua!>>. 

Scoppia una sana risata nella sua gola che si ripercuote su di me. <<Ed io ti amerei comunque Mrs Fitzgerald...>>. E come se fosse una reazione spontanea, sbarro gli occhi per il nominativo che Michael mi ha dato. L'emozione mi ha assalito in mezzo secondo e a mala pena sento le gambe che sembrano essersi sciolte a causa del calore improvviso che si è propagato in tutto il mio corpo. 

Un sorriso spunta vivace sul mio viso, assalito da un rossore naturale che è contornato da sottili capelli bruni. 

I riflessi chiari sui capelli di Michael lo rendono più innocente accostati ai suoi occhi chiari messi in rialto da alcuni filamenti color giallo scuro e celeste chiaro accostati al verde che, in base al suo livello di felicità, mutano sfumatura partendo dallo scuro al più tendente all'azzurro.

<<Sei perfetta Mrs Fitzgerald>>. 

Porta una mano sulla mia guancia e avvicina il mio viso al suo che è già pronto per far cominciare un bacio. Così mie labbra si scontrano con le sue, poco dolcemente, per poi dare inizio a degli strani schiocchi provocati dal contatto delle nostre lingue. 

<<Da quando sono diventata la signora Fitzgerald?>>.

<<Da quando hai ammesso di amarmi>>. 

il mio sguardo si corruccia leggermente. Sopracciglio sinistro inarcato e labbra piegate in una forma strana. Sulla fronte si sono formate delle rughe a causa della strana espressione che ho assunto- <<E perché io dovrei averlo ammesso solo ora? Magari l'ho già detto a qualcuno e tu non lo sapevi? Magari qualcuno lo sa già perché me lo ha fatto ammettere...- E poi è lui ad assumere un'espressione stupita- O forse dico questo per vedere la tua espressione tesoro mio>>. 

<<Starai scherzando , vero Elizabeth?Vero?>>. Nella mia gola esplode una risata genuina, da ragazzina e Michael continua ad osservarmi confuso mentre io non smetto di ridere, mentre le mie guance si tingono di rosa scuro e poi di rosso e la mia risata diventa sempre più isterica. 

<<Ti sto prendendo in giro Mr Fitzgerald! Fammi un sorriso, forza! Forza?!>>. 

Asseconda la mia affermazione e mi mostra tutti i suoi splendenti denti perfetti. Ed allora  tornano le sue profonde fossette con gentilezza e irruenza combinate. La morbidezza della sua pelle mi stupisce ogni volta, ogni mio tocco sul suo viso è differente. Poi le sue labbra tornano alla posizione naturale e la mia mano si appoggia sulla sua mandibola e inizio ad accarezzargli la guancia paffuta; poi le sue mani mi afferrano i fianchi e mi portano più vicina a lui, con una mossa fulminea. 

All'improvviso mi squilla il telefono e porto il mio sguardo sullo schermo luminoso appoggiato sul comodino vicino al letto. 

-Mamma- E la mia testa si risveglia dalla trans. Fulmineamente ricordo il motivo per il quale io sono qui. Mille flash di ricordi, non molto lontani, mi inondano la testa; la rivelazione che mi ha fatto la mamma, la sfuriata di Randy, poi quella della mamma ed infine l'intervento di Bob mi avevano fatto davvero arrabbiare. Michael è stato l'unico pensiero positivo che mi aveva fatto pensare lucidamente. Il mio primo pensiero fu quello di raggiungerlo per far si che mi tirasse un po' su di morale. 

<<Devo andare, o almeno credo...>>.

E allora rispondo al cellulare. 

-Pronto? Mamma?-

-Elizabeth, sono papà, dovresti venire subito al Suburban Hospital-

-Bob? Cos'è successo?- 

-Tua madre ha avuto un mancamento, dopo che te ne sei andata, rischia un'aborto spontaneo-   

All this time ||H.S||Where stories live. Discover now