Relatives

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Sono sdraiata sul mio letto di fianco a Michael mentre poso le mie braccia attorno al suo ventre e osservo il suo viso a pochi centimetri dal mio sentendo sulla mia pelle il suo alito vellutato.

Ieri sera, dopo essere tornati a casa dall'ospedale, siamo saliti subito in camera mia e abbiamo deciso di cambiarci per poi iniziare a dormire e, dopo interminabili minuti di insonnia, sono caduta tra le braccia del sonno bramato da entrambi mentre il respiro di Michael cullava il mio sonno.


La mia camera è abbastanza ordinata senza contare i vestiti, miei e di Michael, sparsi per il pavimento dell'intera stanza.

<<Michael,tesoro, che giorno è oggi?>>. Scuoto leggermente il braccio del quarterback e lascio sulle sue guance degli innocenti baci. Le sue mani afferrano per bene i miei fianchi e mi portano a cavalcioni su di lui facendo si che uno sguardo sorpreso si apra sul mio pallido viso, ora leggermente colorato di rosa.

<<E'domenica mattina piccola, non abbiamo niente da fare oggi a meno che tu abbia organizzato qualcosa nella tua adorabile mente ossessiva>>.E dopo questa sua affermazione inizia a baciarmi il collo, le guance e il retro dell'orecchio, che è il punto sensibile di entrambi. E lui lo sa,da un po' di tempo a questa parte ho esternato tutto con lui, ora conosce qualsiasi cosa di me. Ogni mio sorriso è dedicato a lui,ogni mio pensiero puro e dolce è destinato a lui, all'unica persona che riesce a capirmi veramente.

<<Elize,tesoro, la nonna è qui!>>. Un carismatico accento inglese irrompe nell'atmosfera calma della mia innocua stanzetta e fa siche Michael copra il suo corpo tonico alla vista di mia nonna, ormai sessantenne.

<<Oh accidenti, tesoro! Non sapevo avessi ospiti!>>. Mia nonna chiude la porta facendola sbattere mentre miei occhi sembrano uscire dalle orbite e le mie guance si tingono di rosa scuro. I miei capelli scombinati danno l'idea di una nottata intensa... per impulso mi metto le mani sulla chioma bruna ed inizio a lisciare con le dita ciocca per ciocca. Poi una mano mia mano scende fino a coprire la mia bocca e il mio naso mentre Michael continua a ridere in modo imbarazzato.

<<Mia nonna Rosalie, ecco qual è la sorpresa di Bob>>. La mia faccia indignata provoca una risata al mio fidanzato e una mia pacca, molto forte, sulla sua spalla, accompagnata da un gemito di dolore. Un sorriso spontaneo poi nasce sul suo viso e poco dopo prende forma anche sul mio.

<<Così potrò conoscere una persona in più nella famiglia della mia ragazza>>.E poi collego tutto: probabilmente ieri sera, mentre parlavo con la mamma, Bob avrà detto a Michael che oggi sarebbero venuti i miei parenti e lui rimarrà qui solo per conoscere Richard e Justine che,insieme a mia nonna, sono venuti i visita da Liverpool.

Dopo esserci rivestiti scendiamo in salotto e ci godiamo il paradisiaco profumo di uova fritte e salsicce accompagnate da spremuta d'arancia e un forte aroma di caffè appena fatto. Mia nonna, che è seduta al tavolo in cucina, mi mostra un'innocente sorriso. I suoi capelli rossi, palesemente tinti, sono un po'scompigliati e una forcina cerca di tenere a bada una ciocca ribelle.Per quel poco che vedo, noto una camicetta bianca sotto al grembiule rosso che la figlia di Richard le ha portato dalla Spagna. Il suo portamento, come al solito, è composto; la sua schiena è sempre retta e le sue braccia sono incrociate sopra al tavolo. Gli occhiali viola sono un po' calati sul naso mentre le sue guance tendono al rosso ed insieme ai suoi capelli tutto sembra coincidere con un'unica tinta.


<<Dove sono Justine e Richard, nonna?>>.Chiedo confusa, essendomi sorpresa non avendo visto il dolce faccino della mia cara "zietta".

<<Sono andati a prendere tua madre all'ospedale insieme a Robert e Randalf>>.

Trovo strano il fatto che Robert non le abbia anche solo accennato del fatto che io non fossi da sola al piano di sopra.

<<Tuo padre non mi aveva detto che avessi lasciato Andrew e ti fossi subito fidanzata, tesoro>>. La sua voce in poco tempo si è trasformata: prima spigolosa e poi dolce e mielosa, inoltre ora i suoi occhi potrebbero diventare due cuoricini danzanti. Il suo viso è composto da un gigantesco sorriso che riesce, a congiungere le sue orecchie un po'a sventola.

<<Bob non te lo ha detto perché fino a ieri sera non ne era a conoscenza nessuno. Nemmeno io e Michael lo sapevamo>>.

Il suo sguardo diventa leggermente perplesso e le sue sgangherate sopracciglia portano la sua fronte a creare delle lunghe e folte linee orizzontali mentre ai lati dei suoi occhi si sono formate delle, poco marcate, ruchette d'espressione.

<<Quindi il tuo nome è Michael! Piacere io sono Rosalie, la nonna di Elizabeth>>.

Michael allunga lentamente la mano verso di lei che la accetta con piacere usando entrambe le mani per stringere quella gigante del quarterback. Le guance del mio ragazzo si colorano di rosso e, con una tattica fin troppo evidente, cerca di portare i capelli scompigliati davanti agli occhi facendo nascere sul mio volto un sorriso spontaneo causato dalla sua timidezza.

<<Caro,perché sei tutto rosso?-chiede mia nonna retoricamente- credimi non sono stata creata per mangiare i ragazzi carini che entrano in questa casa, soprattutto se si tratta dei fidanzati della mia adorata nipote>>. La voce dolce di mia nonna fa scoppiare una piccola risatina nella miagola; il suo commento, inoltre, ha fatto spuntare sulle mie labbra un risolino che Michael prontamente individua.

<<Mi creda Rosalie non sono affatto intimorito da lei, semplicemente mi sento a disagio perché non è una cosa abituale incontrare la stupenda nonna della mia formidabile fidanzata>>. Tossicchio piano dopo la sua affermazione e nel frattempo faccio uscire dalle mie labbra la parola "ruffiano" mentre mia nonna ringrazia Michael per l'inaspettato complimento che le è stato fatto.

<<Elizabeth!Il tuo ragazzo non è stato affatto ruffiano, anzi, è stato molto educato e dolce, non come Andrew che cercava con ogni suo singolo gesto diarruffianarsi tua madre e tuo padre e tu non te ne sei mai resaconto>>. La nonna aveva sempre reso chiaro il fatto che ilcomportamento di Andrew non le fosse particolarmente simpatico e più volte lo aveva fatto notare anche a diretto interessato facendo scaturire, più volte, in me un'ira incontrollata. Ho sempre detestato questa sua brutale mania di spettegolare alle spalle degli altri o, anche solo, di non dire ciò che pensa in faccia alla gente; non tolleravo questo suo comportamento, lo trovavo da sempre inammissibile,probabilmente a causa del nostro carattere contrastante. Ora non mi sorprendo del fatto che le abbia trovato una scusa per parlare indegnamente del mio ex.

D'improvviso la porta principale viene aperta e sento in lontananza la voce della figlia adolescente di mia nonna chiedere a suo padre se, secondo lui,sono sveglia meno. Appena entra in salotto spalanca gli occhi e corre ad abbracciarmi esprimendo la sua felicità nel vedermi ed,inaspettatamente, arrossendo alla vista di Michael. Non l'avevo mai vista arrossire così, sembra quasi essere ritornata la bambina che era un tempo, non che all'età di sedici anni sia diventata più matura.

E, senza indugi, si presenta: <<Piacere, io sono Justine, lieta di conoscerti>>.

<<Io sono Michael, il fidanzato di Elize>>.



All this time ||H.S||Where stories live. Discover now