Cronaca rosa del Campo Mezzosangue e Campo Giove

Quello di cui ho bisogno... ~Reyna.

Mi sono sempre chiesta, cosa vede la gente in me?
Insomma, come mi vedono i miei soldati?
Vedono mai, nei miei occhi, quando do un ordine, la paura?
La paura che quell'ordine sia sbagliato, che non si adatto, che qualcuno non ce la faccia.
Vedono mai, nei miei occhi, quando alzo il mio gladio per incitarli a combattere, il desiderio di fuggire?
Di fuggire dal rumore della guerra, dal sangue, dai morti, dalla sofferenza che so che causerà.
Vedono mai, nei miei occhi, quando rispondo alla domanda: 'Come stai?' con uno: 'Sto bene.', che sto mentendo?
Vedono che in realtà vorrei urlare al mondo quanto odio tutto questo essere forte, essere sempre quella che fa la cosa giusta al momento giusto, quella che è impassibile davanti a tutto e a tutti, quella che vorrebbe essere un'altra persona?
No, ovvio che non lo vedono.
Per loro sono Reyna, il pretore dal volto impassibile che sa sempre cosa fare, che non si fa scoraggiare da niente e da nessuno, che appoggia i giusti e denuncia i criminali.
Una specie di supereroe.
Un supereroe che è riuscita a salvare tutti, ma non sè stessa.
Un supereroe fallito.
Vorrei non essere me.
Vorrei essere qualcun'altro, un qualcuno con un padre simpatico, dolce e gentile e una sorella sempre amorevole e presente.
Qualcuno che abbia avuto un'infanzia.
Qualcuno che non abbia sedici anni, ma che ne dimostra quaranta.
Vorrei essere qualcuno che può scoppiare in crisi di pianto isterico quando li gira, senza pensare a quale reazione potrebbero avere gli altri.
Qualcuno che non sostituisca Atlante nel suo compito di reggere il mondo e le aspettative di centinaia di raggazzi sulle spalle.
Qualcuno... Qualcuno che non sia io.
Tutti, quando non sanno cosa fare, si voltano verso di me, in attesa di rassicurazioni e ordini, ma io, quando ho un dubbio, ho paura di sbagliare, chi guardo?
Quando i miei uomini non hanno un motivo per continuare, balzo su un qualcosa di rialzato e faccio un discorso di incoraggiamento, spronandoli a stringere i denti, incoraggiandoli dicendo che manca poco, ma chi lo fa con me, quando sono ad un passo dal cedere?
Quando i miei uomini non riescono a fare un passo, dono loro la mia energia e ricevo in cambio i loro dubbi e le loro insicurezze, ma chi lo fa con me, quando vorrei semplicemente starnazzare al suolo?
Per tutti sono imbattibile, per me sono qualcuno che a subbito la sua prima sconfitta quando è venuta al mondo.
Io sono una di quei ragazzi che lo imparano ancora prima di nascere che a vivere ci vuole coraggio, ad andare via basta un attimo.
Io sono una di quelli nati per soffrire.
Ma questa auto-commiserazione non sarà in grado di aiutarmi, come non lo è mai stata.
Io sono quà solo per dire che vorrei urlare basta.
Basta indossare maschere.
Basta essere forte.
Basta fingere che vada tutto bene.
Basta mentire.
Basta essere qualcuno che non sono.
Basta con tutto ciò che è il mio presente e che è destinato ad essere il mio futuro.

Quello di cui ho bisogno non è qualcuno che mi guarda con ammirazione per la mia abilità col gladius e il mio carisma, ma qualcuno che apprezza il mio cuore riparato con lo schotch, che apprezza le mie lacrima.
Quello di cui ho bisogno è qualcuno che mi salvi, non qualcuno da salvare.
Qualcuno con cui essere solo Reyna.
Ma per ora rimango una guerriera e le guerriere non piangono, nè hanno bisogno di qualcuno.
Per ora rimango un pretore e un pretore deve essere forte.
Per ora rimango la maschera impenetrabile che mi sono creata e le maschere impenetrabili sono difficili da togliere.
Per ora rimango quella che odia il suo nome per intero.
Quella che potrebbe sembrare senza cuore.
Per ora rimango quella che sussura al nulla le sue sufferenze e le sue insicurezze e che urla al tutto il suo coraggio e il suo carisma.
***
Angolo autrice:
Non so. Ve gusta come idea? Ogni personaggio di HoO che confessa quello che non ha mai detto, le sue paure e le sue insicurezza? (Per rimanere sull'allegro, obv.).