"Non è per questo che lo chiamano..."

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Percy impegnò l'arco. Will Solace, il capocabina della casa di Apollo, gli stava facendo vedere la posizione migliore per tirare, mentre a sei, sette metri dietro di  lui Nico e Clarisse stavano combattendo.
-Vai, Testa d'Alghe!- disse Will, ripetendo il nomignolo con cui tutti gli eroi della Seconda Grande Profezia, tranne Leo, che si ostinava ancora a chiamare il figlio di Poseidone Acquaman, e Reyna, che era troppo seria per affibbiare qualsiasi nomignolo al moro che non fosse 'Percy' o 'Jackson', chiamavano il ragazzo.
-Solace, evita di chiamarmi cosí anche tu, grazie.- borbottó il figlio di Poseidone.
-Okay, Testa d'Alghe, ora tira!
Percy alzò gli occhi al cielo, poi li posó sul centro del bersaglio. Ispirò. Stese la corda e afferrò la freccia tra il pollice e l'indice. Buttò fuori l'aria. Lasciò andare la corda. Zac!
Uno degli zombie ,che Nico aveva invocato per sconfiggere la pupilla di Ares, cominciò a girare intorno, mentre un rivolo di sangue giungeva dal suo cranio, sul quale spiccava una freccia.
-Jackson, sei consapevole del fatto che non lo chiamiamo Campo Mezzosangue per questo motivo, vero?-  chiese il figlio di Ade, con le braccia incrociate all'altezza del petto.

Cronaca rosa del Campo Mezzosangue e Campo GioveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora