12:11- 29/07/2016

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Ogni volta che scrivo sento al centro dello stomaco un grido di soddisfazione. Come quando non ci vedevamo per mesi e poi quando succedeva ci abbracciavamo talmente forte da stritolarci le ossa.
La sensazione è più o meno quella, forte, esigente.
Ho talmente tante cose da dire e così poco tempo e spazio che ci rinuncio, non posso. Devo salvarmi, perché a dirle le cose si rischia solo di ritornare indietro per poi non riuscire a vivere.
E per quanto l'idea di riviverti per un solo istante mi scalda il cuore, io non posso. E solo una questione di priorità. La mia.
Ricordo le risate e le carezze nei momenti di tristezza, che sembravano camomilla per il mio cuore duro e infrangibile.
Volevo essere una dura, e lo voglio ancora. Fredda, di ghiaccio. Tu eri l'unico a vedermi sciogliere piano piano, e te lo lasciavo fare perché mi fidavo ciecamente. Le mie maschere con te semplicemente svanivano, e sapevi cose che neanche io sapevo, cose che erano rintanate nella polvere del mio cuore.
Ti lasciavo fare tutto, perché tu non chiedevi e mi piaceva. Trovavi spazio e cauto entravi.
Ma se avessi saputo per un solo istante il mio oggi, non te lo avrei lasciato fare. Ti avrei bloccato molto prima.
Adesso la mia vita non è completamente vuota. Fredda si, più di prima. Ma qualcuno sta facendo quello che tu avevi fatto tempo fa. Solo che adesso sono molto più attenta. E non sei tu.
E mi è difficile non fare paragoni che non devono essere fatti, ma mi vengono naturali. Tu eri diverso, eri un di più.. Eri come me, uguali. E adesso non riesco a donare il mio cuore a qualcuno che nonostante stia facendo quello che volevo facessi tu, non è te. Non è te. E devo cancellarti. Ma tu non sei qui. E allora ci penserò su, ma lasciami andare, che il mio cuore sarà anche duro, ma non ce la fa più. Davvero.

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Souls of the night | Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora