·Prologo·

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Fuoco. C'era fuoco ovunque. Non c'era nessuna via di fuga. Ogni volta che la regina si girava tenendo stretta la piccola mano della principessina, vedeva quella massa informe e incandescente che si avvicinava sempre di più e minacciava di bruciarle vive. Svoltarono a destra e in fondo al corridoio c'era una porta.
La serra! Si, li sarebbero state al sicuro; quel luogo sprigionava magia. L'aveva creata lei stessa. Non appena la regina aprì la porta però, i suoi occhi si dipinsero di orrore e disgusto tanto che la bile le salì alla gola. Il corpo del re stava penzoloni attaccato al muro. Una spada di cristallo era infilzata per metà nel petto del sovrano e del liquido cremisi grondava dalla lama. Gli occhi del re erano vitrei e aperti così come la bocca quasi in un ultimo grido di dolore. Sembra appeso come un macabro quadro, pensò la regina chinandosi per distogliere la bambina da quella scena terrificante e stringerla al petto. Il rumore della stoffa che si strofina accompagnato dai tonfi leggeri di passi catturò l'attenzione della regina che voltò lo sguardo verso quel suono. Dall'ombra emersero inizialmente tre figure. Appena la regina capì chi fossero represse l'impulso di girarsi e scappare. Sentiva ancora il crepitio del fuoco da dietro la porta e le grida strazianti che venivano dal regno. Aveva più possibilità di farcela contro le tre donne che si stagliavano di fronte a lei che affrontare le fiamme e la distruzione.
-Sai il motivo del nostro arrivo- disse la donna al centro. Era la più potente del trio. Erano tutte e tre vecchissime, con delle rughe profonde sul viso e radi capelli bianchi, ma oltremodo pericolose. L'anziana a sinistra fece un movimento con la mano e apparvero dal nulla altre tre sagome. Due di loro tenevano una spada in mano identica a quella che aveva ucciso il re e sembravano fatti d'ombra. Demoni. La regina rabbrividì e strinse ancora più forte la principessina.
-Cosa volete?- sussurrò la regina.
-Oh, lo sai benissimo- replicò sempre la donna al centro. Si, lo sapeva, ma non voleva ammetterlo. Aveva troppa paura.
-Io non vi darò niente- rispose la sovrana alzandosi e mettendo la bambina dietro di sé. La donna spostò lo sguardo sulla piccolina e sorrise.
-Non hai alcuna possibilità contro di noi- disse e i demoni si mossero -e inoltre non vorremmo mai spaventare la nostra ricompensa- aggiunse indicando la bimba. La principessina abbassò la testa e strinse la grandissima gonna di sua madre.
-Non prenderete mai mia figlia- quasi urlò la regina.
-Certo che lo faremo. Erano gli accordi per la tua libertà e il tuo potere-
-Potete anche riprendervelo il vostro potere, ma non vi darò mai la mia bambina!- disse la regina preparandosi a combattere. Poteva sopravvivere senza magia, ma sarebbe morta senza il suo tesoro più grande. Aveva già perso troppo quella sera; il suo amore più grande era morto per mano di quegli orribili demoni.
-Se vuoi davvero scegliere la strada più tortuosa per saldare il tuo debito, allora sia- disse la strega, e i demoni partirono all'attacco. La regina rilasciando un'onda di magia eliminò in poco tempo i tre demoni. Le streghe cominciarono ad avanzare borbottando incantesimi. La regina sapeva di non poterle uccidere come aveva fatto con i demoni, ma almeno poteva metterle fuori gioco quel poco che bastava per portare sua figlia in salvo. Appena le streghe arrivarono a pochi metri da lei, la regina mosse la mano e le tre streghe volarono via e sbatterono contro il muro, afflosciandosi a terra inermi. Velocemente aprì la porta dietro di lei e una fiammata attraverso la soglia della serra. La regina pronunciò delle parole appena udibili e un varco si aprì tra le fiamme. Si chinò sulla principessina in lacrime e le prese il visino tra le mani calde.
-Non volevo questa vita per te, piccola mia, ma non ho avuto scelta. Anni fa volevo una vita umana, ma il prezzo che devo pagare adesso per il mio sogno e davvero troppo altro- una lacrima le scese giù sul viso
-mi si spezza il cuore, ma ci dobbiamo separare tesoro mio. È l'unico modo che ho per garantirti un futuro. Dovrai correre via di qui e cercare William, con lui sarai al sicuro- disse la regina sospingendo la bambina a scappare.
-Ma madre... per favore, io non voglio lasciarvi- sussurrò la principessa piangendo e cercando di aggrapparsi alla madre. Le tre streghe si stavano riprendendo e la regina doveva sbrigarsi.
-Piccola, devi andare. Non c'è più tempo. Io sarò sempre con te, te lo prometto. Ora corri via di qui e non voltarti qualsiasi cosa accada. Corri!- le ordinò la madre, e così la piccola fece. Si volto e fuggì. Mentre correva sentì un urlo provenire dalla serra e si trattenne dal voltarsi a guardare.
Le tre streghe intanto avevano raggiunto la regina. Non ce l'avrebbe mai fatta. Le ultime forze e quella poca magia che le era rimasta, l'aveva utilizzata per far scappare sua figlia e occultarla dalle streghe.
-Sei sempre stata furba, ma non riuscirai a nasconderla a noi per sempre- disse l'anziana più forte. Dopodiché le tre streghe si disposero a semicerchio e reclinarono la testa a guardare verso l'alto.
-Senza una madre e senza un padre, la principessa crescerà. Verrà incoronata regina e, raggiunta la maggior età, racchiuderà il suo cuore in una gabbia di ghiaccio così impenetrabile che nemmeno l'amore vero e puro riuscirà a scalfirne le pareti. Si servirà dei doni della magia e sarà spietata. Farà soffrire i suoi sudditi e molti saranno quelli che periranno a suo ordine. Sarà così senza scrupoli che il suo popolo la temerà, ma allo stesso tempo la ordirà. Questa sarà la punizione per la figlia della regina dal cuore più puro e gentile mai esistito- sibilarono le tre anziane. La regina era sul punto di opporsi quando sentì qualcosa partire dal petto e diffondersi velocemente su per il collo e per le membra. Sapeva quello che le stava succedendo; cadde a terra senza la sua solita grazia e venne sovrastata dalle tre sagome che la guardavano con un sorriso compiaciuto.
-Potete farmi quello che volete, ma non riuscirete mai a raggiungere la mia bambina- sussurrò con un flebile sorriso sulle labbra. Ad un certo punto un dolore lancinante si propagò dalla sua testa e la vista cominciò ad annebbiarsi finché non diventò tutto nero. L'ultima cosa che sentì prima di svanire fu il suo grido unirsi a quello dei suoi cittadini che soffrivano nel regno che bruciava.

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Allora questo è il prologo della mia prossima storia. È un genere nuovo per i miei standard e spero che vi piaccia. Fatemi sapere la vostra opinione così saprò se modificare qualcosa e se continuare.
Buona lettura
Alessia;)

Iced - La Regina Dei GhiacciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora