Olympia aveva freddo. Era alquanto bizzarra come sensazione, visto che lei non aveva mai avuto problemi con le basse temperature. Proprio in quel momento un brivido le corse lungo la schiena; la ragazza si girò sul fianco buono e si mise in posizione fetale. Fuori il vento sibilava ancora fortemente e quella casetta di legno non era a prova di spifferi: ogni due minuti Olympia sentiva un soffio di aria fredda che le scompigliava i capelli. Quel letto, inoltre, non aveva niente in comune con quello di casa sua: era duro e piccolo. Si tirò su le coperte fino al mento e mise le mani sotto al cuscino. Nel buio della stanza riuscì comunque a notare che c'era qualcosa di diverso sul suo braccio. Aveva addosso un indumento a maniche lunghe di quello che sembrava lino di bassa qualità, ma si sorprese nel considerarlo molto caldo. Stava per chiudere gli occhi e riaddormentarsi, quando vide una sagoma più solida di una banale ombra nell'angolo della stanza. Si alzò sui gomiti e il movimento le strappò una smorfia di dolore. Scrutò l'oscurità e vide che c'era una persona seduta nell'angolo, con la testa appoggiata al muro dietro; dall'ombra del pomo d'Adamo che c'era sulla gola dell'individuo, Olympia intuì che fosse Dorian. Questi, probabilmente sentendosi osservato girò la testa, borbottando. La ragazza si rimise giù nel letto ma continuò a fissarlo. Dopo pochi istanti il giovane alzò la testa di scatto e sbatté gli occhi diverse volte. Si stiracchiò e poi si guardò intorno; fu in quel momento che gli occhi dei due si incontrarono. L'espressione del ragazzo diventò subito più dura e Olympia non provò a distogliere lo sguardo per fare finta di dormire ancora. Dorian di alzò e si avvicinò al letto. Si allungò sopra al comodino, prese un fiammifero e accese una candela mezza consumata. Immediatamente la stanza si riempì di una luce calda e tremolante. Olympia seguiva ogni singola mossa del ragazzo. Lui, d'altro canto, sembrava ignorarla deliberatamente; si diresse alla cassettiera e ne estrasse una coperta marroncina. Fu solo quando si girò mettendosi il pezzo di stoffa sulle spalle, che la ragazza notò la nuvoletta bianca che c'era davanti alla sua bocca ogni volta che respirava. Il ragazzo si fermò ai piedi del letto e la guardò. Olympia ricambiò lo sguardo e non sembrava voler cedere. Fu quando quel silenzio cominciò a diventare imbarazzante che Dorian parlò: -Tu non vuoi proprio morire vero?- chiese arricciando le labbra. La ragazza, in tutta risposta, alzò un sopracciglio.
-Perché dovrei voler morire?-
-Non so... forse per semplificare la vita degli altri ed espiare un po' dei tuoi peccati?- propose Dorian camminando attorno al letto e ritornando vicino al comodino; una volta lì, si sedette sullo scendiletto con la schiena appoggiata al mobiletto.
-A proposito di espiare i propri peccati, perché tu sei ancora qui e non ho nemmeno vista la carrozza delle guardie fuori?- chiese sospettosa Olympia osservando attentamente la sua reazione.
-Mi hanno portato qui, come avevi ordinato loro, ma quando la bufera si è calmata un po', sono ripartiti senza di me- spiegò con calma il ragazzo –a quanto pare nemmeno le tue guardie ti sono tanto fedeli- aggiunse per punzecchiarla.
-Vorrei farti notare che tu eri uno di loro- sottolineò la ragazza –quindi ti stai screditando da solo-
-Io non ero una guardia come le altre- esclamò fiero di sé il ragazzo –innanzitutto io sono molto più bello- fece con un sorrisetto storto. La ragazza alzò gli occhi al cielo con le sopracciglia sollevate. Si distese sulla schiena e fece un'altra smorfia.
-Male?- chiese Dorian osservandola serio ora. Olympia annuì quasi impercettibilmente.
-Sono in debito con tua madre ora- sbottò leggermente seccata –ma hai dormito su quella cosa per tutto il tempo?- chiese sorpresa indicando la cassapanca. Dorian si strinse nelle spalle e fece un segno d'assenso.
-Vorrei precisare che non è stata mia madre a fare tutto- disse Dorian –se non ci fossi stato io, probabilmente in questo momento non saresti qui-
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Iced - La Regina Dei Ghiacci
FantasyUna maledizione, una principessa rimasta senza genitori sin da piccola, un debito da pagare, magia e un cuore di ghiaccio. Ma cosa può succedere se trovi una persona che non abbia paura di sfidarti? E se questa persona possiede un fuoco dentro in...