//Capitolo 16

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"Non siamo mai così privi di difese
come nel momento in cui amiamo"
(Sigmund Freud)

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Due ore, e diversi incubi dopo, Harry spalancò gli occhi, completamente sveglio a causa del fastidioso suono del campanello. Si alzò confuso, barcollando fuori dalla sua stanza e lanciando un'occhiata al corridoio buio.

Riusciva a intravedere la sagoma dormiente di Ed dalla porta aperta della sua camera, e sentiva il lieve russare di Niall poco più avanti. Per un momento pensò di essersi sognato tutto, quando il rumore si ripeté.

Andò alla porta il più velocemente possibile, dimenticandosi di essere ancora in boxer.

«Hey» Soffiò piano la figura ferma sul pianerottolo appena Harry aprì la porta.

Louis gli stava sorridendo timidamente. Aveva il ciuffo completamente scompigliato e gli abiti spiegazzati, gli occhi rossi circondati da occhiaie appena accennate. Il minore riusciva a sentire la puzza di alcol e erba nonostante lo spazio che li separava.

«Sei ubriaco» Constatò Harry, appoggiandosi allo stipite della porta e incrociando le braccia davanti al petto nudo.

Se non fosse stato troppo deluso e amareggiato per le parole che Louis gli aveva rivolto qualche ora prima, probabilmente sarebbe arrossito allo sguardo del maggiore mentre osservava il suo corpo semi nudo.

Louis deglutì a vuoto e fece un passo in avanti, prima di rispondere. «Forse ho alzato un po' il gomito, ma sono perfettamente lucido»

Harry alzò un sopracciglio dubbioso ma non rispose.

«Dio, sei bellissimo» Sussurrò il maggiore lentamente, mordendosi un labbro. E questa volta Harry non poté ignorare la piccola scossa che aveva percorso la sua spina dorsale.

Avrebbe voluto buttarsi tra le braccia del ragazzo e baciarlo fino a scordarsi persino il suo nome.

«Sono quasi le tre di notte, cosa ci fai qui?» Disse invece—stancamente—mentre il ricordo di ciò che Louis aveva detto gli ritornava alla mente, facendogli venire il desiderio di sbattergli la porta in faccia e tornarsene a dormire.

Louis parve leggergli nella mente, perché sollevò entrambe le mani, facendo vedere bene ciò che sorreggevano.

«Ho 'orgoglio e pregiudizio' e una vaschetta extra large di gelato alla vaniglia» Mormorò con un sorrisino speranzoso.

Harry parve rifletterci un attimo, poi si spostò da davanti alla porta con un sospiro, permettendo al liscio di entrare nell'appartamento.

«Inizia a mettere il dvd, io vado a vestirmi»

Louis, mentre osservava il corpo snello e slanciato di Harry allontanarsi, avrebbe davvero voluto dire un 'per me potresti anche rimanere in mutande', tipico di lui, ma considerava già un miracolo il fatto che il minore non l'avesse cacciato via a calci, così decise di non tirare troppo la corda.

Aprì la vaschetta e recuperò un cucchiaio dal cassetto vicino al lavandino della cucina, per poi andare in sala e iniziare ad accendere la televisione e il lettore dvd.

Aveva appena stoppato l'immagine iniziale quando Harry fece la sua comparsa nella sala, con addosso un paio di vecchi pantaloni sportivi grigi ed una grande felpa nera dell'adidas.

Il riccio si sedette sul divano, afferrando la ciotola del gelato e immergendoci il cucchiaio mentre Louis faceva partire il film. Non si aspettava che Harry si mettesse accoccolato su di lui, ma vederlo quasi appollaiato nell'estremità del divano opposta a lui gli fece sentire l'amaro in bocca.

I see my future in your blue eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora