//Capitolo 4

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Harry e Louis erano ancora abbracciati quando suonò il campanello.

Louis sbuffò infastidito, dirigendosi verso il bancone in cucina e afferrando il suo portafoglio.

«Ehm Lou... Forse dovrei pagare io» Mormorò Harry, guardandolo estrarre una banconota da venti dollari. «Insomma, tu già...»

Louis lo interruppe con un sorriso. «Non pensarci neanche Styles, oggi sei mio ospite. E poi sei senza soldi: l'unico modo in cui potresti pagare è facendo cose poco consone con il tipo delle consegne»

Harry, che aveva sempre adorato la gelosia dell'architetto, sorrise compiaciuto. Lo raggiunse con un paio di lunghe falcate, avvolgendogli i fianchi con le braccia e attaccando il petto alla sua schiena.

«Potrei sempre ripagare te in quel modo» Sussurrò direttamente nell'orecchio, scendendo poi a lasciargli un bacio sul collo.

Louis si voltò velocemente nell'abbraccio, bloccandogli senza sforzo i polsi dietro la schiena e premendolo contro il suo corpo. Sorrise compiaciuto sentendo il respiro del minore farsi spezzato.

«Dimentichi, bel fusto, che non ho bisogno di pagarti per portarti a letto con me»

Harry si sentì arrossire fino alla punta dei capelli, certo che l'architetto potesse perfettamente sentire il battito impazzito del suo cuore contro la cassa toracica. Durò solo pochi istanti, poi Louis appoggiò un bacio contro la sua mascella tesa e lo lasciò andare con un occhiolino.

I due ragazzi avevano sempre passato la maggior parte del loro tempo insieme facendo battutine a sfondo sessuale, punzecchiandosi ogni volta ne avessero l'occasione. Nonostante l'evidente attrazione che c'era tra loro, però, nessuno dei due aveva mai voluto rovinare anni di perfetta amicizia con un'insignificante nottata in preda agli ormoni.

Harry, comunque, iniziava a sentirsi sempre più disperato mentre osservava il maggiore ritornare nell'appartamento reggendo le buste con la cena, i muscoli del braccio evidenziati da una larga canotta nera.

Louis lo osservò con un sopracciglio inarcato. «Che dici, andiamo a mangiare davanti alla tv?»

Il riccio annuì velocemente, sapendo di essere appena stato beccato a fissarlo incantato. Seguì il maggiore, arrampicandosi dietro di lui sull'enorme soppalco. Spense tutte le luci, lasciando che la stanza venisse illuminata dal rosso del crepuscolo e si perse ad osservare la bellezza di New York a quell'ora.

«Harold, pensi di rimanere lì impalato ancora molto?» Lo prese in giro il maggiore, buttandosi sul divano in pelle nera, iniziando a divedere gli involucri con i panini.

Harry ghignò, allungandosi sul divano e recuperando il telecomando dell'enorme televisore «No, stavo pensando a quale film obbligarti a guardare»

Ci mise pochi secondi ad aprire l'app di Netflix e a selezionare il proprio account, cercando velocemente il film mentre Louis, conscio di cosa avrebbe dovuto vedere, gemeva sconsolato accanto a lui, nella sua migliore riproduzione dell'Urlo di Munch.

Harry tirò fuori la sua migliore espressione da cucciolo sofferente, pronto a schiacciare 'play'.

L'architetto sollevò gli occhi al cielo, borbottando. «Stupidi occhi verdi»

Harry esultò brevemente, per poi dare il primo morso soddisfatto al suo hamburger vegetariano. Per pochi istanti pensò al suo povero organismo dopo aver mangiato quell'orribile cibo spazzatura, ma alla fine non aveva davvero voglia di discutere con Louis riguardo alla sua alimentazione.

«Louis! Mastica piano, sta iniziando» Mormorò, sistemandosi meglio sul divano.

Non poté trattenersi dal sorridere come un bambino quando la famosissima colonna sonora iniziò a diffondersi nella stanza. Louis ridacchiò, ritrovandosi ad osservare scrupolosamente il volto del minore. C'era qualcosa nel modo in cui i suoi occhi verdi si erano illuminati che gli faceva sentire lo stomaco pieno di tante farfalle svolazzanti.

I see my future in your blue eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora