//Capitolo 2

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Harry continuò a ridacchiare appoggiandosi alla porta chiara del bagno e scuotendo la testa, divertito dal comportamento del suo migliore amico.

Aveva sembra amato quel modo tutto suo di tirargli su il morale, stuzzicandolo e prendendolo in giro. Ancora di più, aveva sempre amato il modo in cui Louis lo abbracciava in quelle occasioni: stringendolo come se non volesse più lasciarlo andare.

Cercando di non pensarci più del dovuto, perché il calciatore riusciva a confonderlo in ogni modo possibile, Harry si avvicinò alla doccia, iniziando a spogliarsi velocemente. Abbandonando i boxer nella cesta dei panni sporchi l'occhio gli cadde sullo specchio lì vicino, dove un'alta e pallida figura longilinea ricambiava il suo sguardo, gli occhi rossi e i capelli disordinati attorno al volto.

Harry si osservò per qualche secondo, passando la mano sull'enorme livido viola che gli ricopriva il fianco. Aveva ancora qualche traccia di fango sui polsi e sulle caviglie e un lieve graffio sulla guancia, ma in fondo aveva passato periodi peggiori, quando era più piccolo.

Scosse velocemente la testa, cercando di eliminare il ricordo dello stomaco che brontolava per la fame mentre, senza nemmeno la forza di mangiare, giaceva giornate intere sul letto dell'ospedale.

Ignorò il suo riflesso e si infilò in doccia con un sospiro. Non si era mai considerato troppo brutto, eppure da quando conosceva Louis la sua pelle gli sembrava troppo chiara, le sue gambe troppo lunghe e le sue labbra troppo grosse.

O almeno, la pensava così fino a quando non era arrivato il suo ex fidanzato.

Stranamente quella non era stata una storia di quelle deprimenti e strappalacrime in cui lui, innamorato perso, scopriva il suo ragazzo intento a tradirlo con una donna. Per niente. Anzi, la loro era stata una storia molto bella, secondo il riccio.

Harry aveva davvero amato Nick e viceversa.

Aveva sedici anni quando si erano messi insieme. Erano stati insieme due anni e nonostante la differenza di età—Nick era due anni più grande—i due ragazzi avevano affrontato tutte le loro prime volte insieme, da perfetti fidanzatini. Dopo due anni il loro amore era scemato da entrambe le parti ed i due avevano deciso, di comune accordo, di troncare quella storia.

Durante l'anno trascorso da quella separazione i due si erano visti ancora qualche volta tra le lenzuola, così poche che si potevano contare sulle dita di una mano, giusto quando erano entrambi troppo ubriachi per pensare seriamente a cosa stessero facendo. Per il resto erano semplicemente rimasti buoni amici.

Harry sorrise nostalgico, afferrando lo shampoo di Louis.

Lui non era mai stato il tipo da lunghe docce calde e riflessive: avendo passato gran parte della sua vita a praticare nuoto quasi ogni giorno si era abituato a lavarsi velocemente e, nell'orrendo posto in cui era cresciuto, quelle che faceva non si potevano proprio definire 'docce calde'. Ma, nonostante ciò, Harry per quella volta decise di metterci un po' di più.

Si insaponò con lentezza prima i boccoli castani—che da bagnati gli sfioravano le spalle—massaggiando la cute con cura in modo da rimuovere ogni residuo di fango incrostato. Dopo essersi sciacquato per bene ogni singola ciocca passò al corpo. Prese il bagnoschiuma alla vaniglia di Louis e se ne versò un po' sulla mano, iniziando poi a spargerlo su tutto il corpo, massaggiandosi i muscoli indolenziti.

Involontariamente—probabilmente a causa del profumo—iniziò a immaginare come dovessero essere le piccole mani di Louis mentre accarezzavano il suo corpo, cospargendolo di schiuma scivolosa.

Il pensiero di Louis nudo davanti a lui, intento a toccarlo, ad accarezzargli ogni parte di pelle chiara, partendo dal petto per poi scendere fino ai fianchi e ancora più sotto, fece infiammare Harry, che sentì una scarica di brividi attraversargli la schiena mentre tutto il calore si concentrava nel suo membro ormai semi eretto.

I see my future in your blue eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora