//Capitolo 31

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Somehow, it feels like nothing has changed
Right now, my heart is beating the same
Out loud, someone's calling my name
And it sounds like you
(One Direction - Once in a lifetime)

Louis si sentiva tremare da capo a piedi mentre nella sua testa la voce di Aisha era bloccata sulla stessa identica frase, che continuava a ripetersi ancora e ancora.

Non era suo figlio. "Non è il mio fottutissimo figlio"

Prima di riuscire a pensare a qualunque altra cosa, Louis sentì semplicemente un'ondata di rabbia travolgerlo. Dovette stringere i denti, respirare profondamente, contare fino a cento e poi respirare ancora per impedirsi di entrare nel suo bagno e fare cose di cui si sarebbe pentito.

"Tu sei certa che non sia lui il padre? Louis, intendo" "Tanto quanto sono sicura di avere una vagina tra le gambe"

Louis riuscì ad arrivare fino a duecento, poi semplicemente spalancò la porta con una spinta secca che la fece sbattere contro il muro, entrando nella stanza con le mani ancora strette in due pugni.

«Cosa cazzo significa?» Domandò Louis, la voce alta e furiosa tanto che Aisha si voltò di scatto verso di lui.

Aveva interrotto la chiamata con la sua migliore amica da un paio di minuti, perciò il panico nei suoi occhi durò solo pochi secondi, prima che lo nascondesse dietro al solito sguardo ammiccante. Uscì lentamente dalla vasca, una mano volutamente appoggiata al pancione, e si infilò in uno dei morbidi accappatoi.

«Ti avrei aspettata volentieri, amore, ma sai com'è, oggi sono stanca e...» Provò.

«Cosa cazzo significa?!» Urlò allora Louis, interrompendola bruscamente.

Fece un passo in avanti e la ragazza, terrorizzata e arresa, indietreggiò lentamente.

«Amore, posso spiegarti...»

Louis la interruppe ancora. «Tu non hai niente da spiegarmi. Ti dò dieci minuti per raccogliere tutta la tua cazzo di roba, poi ti voglio fuori da Casa mia»

«Ma tesoro...»

«FUORI DA CASA MIA! E non provare a ripresentarti mai più o giuro che ti denuncio, sono stato chiaro, amore? Fa che io ti veda ancora una volta, una sola volta, e passerai il resto della tua vita in prigione»

Non ebbe bisogno di urlare, perché dai suoi occhi di ghiaccio e della sua voce bassa traspariva una tale furia e una tale determinazione che Aisha poté solo abbassare lo sguardo e annuire.

«Dieci minuti, poi sparisci per sempre dalla mia vita e non ti azzardare mai più a farti vedere»

Aisha lo superò velocemente, lo sguardo puntato a terra e le spalle che tremavano. Louis non volle neanche guardarla mentre se ne andava, si voltò verso il water e vomitò tutto quello che aveva nello stomaco.

Si accasciò per terra, la vista offuscata e il cuore che gli martellava nel petto. Si guardò attorno spaesato, come se si fosse appena risvegliato da un terribile incubo. Sentiva la schiena bagnata di sudore freddo, però non era al sicuro nel suo letto, era seduto sulle piastrelle fredde del suo bagno, dopo aver perso tutto.

Fu in quel momento che realizzò pienamente. Fu in quel momento che la realtà lo investì in pieno, come un'improvvisa martellata sui denti.

«VAFFANCULO!» Gridò, con tutto il fiato che aveva nei polmoni. «Vaffanculo!»

Si alzò in piedi e tirò un pugno contro lo specchio, spaccandolo in mille pezzi mentre le sue nocche iniziavano a sanguinare. Incurante delle fitte di dolore che gli percorrevano l'avambraccio, continuò a urlare e gridare e spaccare qualunque cosa gli capitasse sotto mano, fino a quando l'intero bagno non fu rotto ed incasinato tanto quanto lo era lui.

I see my future in your blue eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora