//Capitolo 30

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Che non c'è tempo, non c'è spazio
E mai nessuno capirà. Puoi rimanere
Perché fa male, male, male da morire
Senza te
(Tiziano Ferro - Sere Nere)

La settimana successiva alla visita dalla ginecologa passò in fretta. Louis si perse ad osservare la cartella contenente tutte le foto con Harry solo un paio di volte al giorno, praticamente la metà di quanto accadeva prima.

In ufficio era tornato il solito giovane architetto sfrontato e sicuro di sé e aveva ottenuto due importantissimi cantieri che avevano portato Cowell a promuoverlo come capo architetto nella sede del suo studio lì a New York. A casa cercava di essere sempre più presente e premuroso con Aisha: la aiutava e cercava di accontentarla in tutte le sue voglie e, quando impazziva al punto da voler solamente rinunciare, pensava a suo figlio, che cresceva nel grembo della ragazza, e tornava a cercare di esaudire ogni sua richiesta.

Tuttavia, nonostante le cose sembrassero iniziare a migliorare, ogni singolo pomeriggio lui era seduto sullo stesso sgabello, mentre Niall gli preparava il tè e mangiava i suoi biscotti.

«Sai già il giorno preciso del trasloco?» Chiese Louis, osservando la schiena dell'irlandese.

Questo scrollò le spalle. «Le lezioni iniziano tra due settimane, quindi immagino un giorno della prossima settimana. Il mio appartamento è già pronto»

Louis si limitò ad annuire. Niall avrebbe frequentato il prestigioso corso di legge alla New York University, il cui atrio era stato rinnovato proprio da Louis, e con i suoi genitori aveva trovato un bel piccolo appartamento appena fuori dal campus, così da essere già vicino alla struttura dove avrebbe dovuto seguire i suoi corsi.

«Posso trovare un angolino per il tuo sgabello, se ci tieni particolarmente ai nostri appuntamenti» Scherzò il biondo, voltandosi a guardarlo.

Louis rise di gusto, come gli succedeva solo raramente nell'ultimo periodo. «Non ti abbandonerò mai, mi troverai sempre seduto qui sopra a fissarti»

«Molto inquietante» Mormorò Niall. «Se questi sono i tuoi grandi passatempi, hai decisamente bisogno di qualche bella scopata, amico»

Louis non rispose e Niall spalancò gli occhi, accorgendosi dopo qualche secondo di ciò che aveva detto.

«Cioè non intendevo... Non volevo dire...» Iniziò Niall, le guance pallide diventate scarlatte.

Louis si sorrise tranquillamente. «Puoi stare tranquillo Niall, non importa»

Il biondo annuì, versando il tè pronto all'interno della solita tazza verde e porgendola a Louis.

«Ma insomma... Tu e Aisha scopate?» Chiese, senza peli sulla lingua.

Louis, preso alla sprovvista, quasi lasciò cadere la tazza bollente. Alla fine bevve lentamente il primo sorso di tè amaro, poi annuì. «Dice che le rilassa i muscoli e ha tutti gli ormoni legati alla gravidanza... Robe del genere»

«Ah» Fece Niall, mordendo uno dei biscotti che Louis gli portava tutti i giorni.

Rimasero in silenzio per qualche secondo, poi Niall non riuscì più a trattenersi.

«E il tuo... Ti si alza? Cioè tipo, riesci ad avere un'erezione con...lei»

Louis bevve un altro lungo sorso prima di rispondere, alla fine posò la tazza sul bancone e alzò lo sguardo verso Niall, scrollando le spalle.

«Un buco caldo è un buco caldo»

Gli dispiaceva dirlo, perché sapeva di non stare con Aisha solo per il suo corpo, anzi, il sesso con lei era proprio l'ultimo dei suoi pensieri, tuttavia era davvero così. Se riusciva ad eccitarsi con lei era solo per i sogni che ogni notte faceva su Harry e, una volta messi a tacere i sensi di colpa verso di lui e verso di lei, rimanevano solamente i suoi ormoni. Lei non si era mai lamentata e lui aveva bisogno di qualcosa che non lo portasse a masturbarsi sotto la doccia gemendo il nome del riccio, il loro era un equo scambio.

I see my future in your blue eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora