//Capitolo 11

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Friends just sleep in another bed
And friends don't treat me like you do
Well I know that there's a limit to everything
But my friends won't love me like you
No, my friends won't love me like you

(Ed Sheeran - Friends)

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Erano esattamente le sei e venti del mattino quando la sveglia iniziò a trillare fastidiosamente sull'unico comodino a fianco al letto di Harry, facendolo svegliare di soprassalto, leggermente stordito dal sonno profondo in cui era sprofondato fino a quel momento.

Harry sbuffò, spegnendo la sveglia e passandosi la mano sugli occhi rossi dalla stanchezza, mentre cercava di rifilare a sé stesso tutti i motivi per cui si sarebbe dovuto alzare dal letto all'istante. Ormai era abituato ad essere svegliato tutte le mattine dal dolce suono della chitarra di Ed, mischiato alle varie imprecazioni di Niall contro l'acqua ancora fredda della doccia, e il fatto che non sentisse nessuno dei due fece capire al riccio che i due stavano ancora dormendo.

In un primo momento cercò di rifilare al suo cervello la scusa che fosse domenica, così si girò dall'altra parte del letto sperando di riuscire ad addormentarsi in fretta.

Di solito, seppur con fatica, riusciva sempre ad alzarsi prima che la sveglia riprendesse a suonare alle sei e mezza, dopo avergli concesso dieci minuti di tranquillità, ma quella mattina era completamente distrutto.

Dopo che Niall gli aveva telefonato per comunicargli l'incidente del loro migliore amico, il giorno prima, Harry era corso via da casa di Louis, senza nemmeno spiegargli il motivo di tanta fretta mentre il maggiore lo inseguiva. Aveva corso fino all'ospedale, che per fortuna si trovava a pochi isolati, per poi raggiungere l'irlandese nella sala d'attesa, dove c'erano già anche Zayn e Liam.

Ci erano volute più di tre ore perché un'infermiera comparisse per comunicargli che il loro amico stava bene.

Certo, aveva riportato una lievissima commozione celebrale, che gli avrebbe causato forti mal di testa nei giorni seguenti, secondo la donna, un braccio rotto e un paio di costole ammaccate, ma nel complesso aveva avuto molta fortuna, considerato che il ragazzo che stava guidando la moto che aveva colpito Ed di striscio, mentre attraversava la strada—il ragazzo guidava velocemente dopo essersi drogato ed aver rapinato un barista della zona—era morto sul colpo.

Il sollievo alla notizia che il rosso stesse bene aveva subito travolto i cinque ragazzi, che però avevano dovuto aspettare altre due ore per poter andare a fargli visita.

Dopo un'ora di scherzi e stupide battute, Zayn, Liam e Louis se n'erano andati, lasciando da soli Harry e Niall, che avevano dovuto passare altro tempo chiusi nell'orribile sala d'attesa mentre un ispettore di polizia faceva alcune domande ad Ed riguardo all'incidente.

Alla fine, tra una cosa e l'altra, i tre ragazzi erano arrivati nel loro appartamento alle undici di sera, stanchi e spossati. Senza una parola si erano ritirati ognuno nella propria stanza, addormentandosi all'istante.

«Non posso credere che anche tu stia ancora dormendo, Styles!» Esclamò Niall spalancando la porta della stanza del riccio e andando ad aprire le persiane, facendo entrare un po' di luce dalla finestra.

«Uuuhm, vattene via Niall» Mugugnò Harry con la voce assonnata attutita dal materasso, la testa sepolta sotto al cuscino a causa dei fastidiosi raggi di sole che gli battevano sul viso.

«Eh no Harold! Prima regola del vivere insieme: alla colazione ci pensi tu!» Disse l'irlandese tirando via le coperte dal corpo nudo di Harry, che lanciò un urletto di protesta mentre Niall alzava gli occhi al cielo.

I see my future in your blue eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora