//Capitolo 13

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You look so wonderful in your dress
I love your hair like that
The way it falls on the side of your neck
Down your shoulders and back
(Ed Sheeran - Tenerife sea)

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«No, Dio santo, faccio schifo così. Vado a cambiarmi» Decise Harry, alzandosi per l'ennesima volta dalla poltrona del salotto e correndo in camera sua.

Niall e Ed alzarono gli occhi al cielo e sbuffarono per l'ennesima volta.

«Harry, stai benissimo, prova a pensare un'altra volta il contrario e giuro che ti uccido» Sbuffò Niall, ottenendo subito l'appoggio del rosso.

«Se fossi vestito troppo semplicemente?» Chiese il riccio, passandosi una mano tra i capelli mentre si osservava nel grande specchio dell'ingresso.

Indossava un paio di skinny jeans neri strappati alle ginocchia, una semplice camicia bianca con i primi bottoni aperti sul petto e i suoi classici stivaletti in camoscio marroni. Secondo i suoi migliori amici stava benissimo, ma lui continuava ad avere paura di risultare troppo semplice, o troppo elegante, o troppo bianco o con i jeans troppo strappati.

Tutte le sue paranoie vennero interrotte neanche cinque minuti dopo dal suono del campanello, che rimbombò per tutta la casa.

«Cavoli!» Esclamò Harry facendosi prendere dal panico e cercando di sistemarsi alla bell'e meglio i capelli, incasinati da tutte le volte in cui ci aveva passato le dita in mezzo

«E' Louis» Annunciò Niall aprendo la porta.

«Sia lodato il cielo» Commentò Ed, ricevendo un'occhiataccia da Harry.

Non ebbero il tempo di dire altro, che il ragazzo dagli occhi azzurri fece il suo ingresso nell'appartamento, salutando tutti allegramente prima di spostare definitivamente la sua attenzione sul più piccolo.

«Stai benissimo, Hazza» Mormorò sinceramente, sorridendo al riccio, il quale arrossì lievemente.

Harry notò con sollievo che anche il maggiore era vestito in modo abbastanza semplice, i classici skinny neri a fasciargli perfettamente le gambe, una t-shirt grigia e un giubbottino di jeans. Ai piedi le immancabili vans scure.

«Anche tu» Rispose subito.

«Uh lo so» Ammiccò il maggiore, spezzando quell'atmosfera di imbarazzo che si era creata, mentre Harry alzava gli occhi al cielo divertito. «Ma sentirlo dire da te è molto più bello»

«Dio, mi fate salire il diabete» Disse Niall, lanciando il telefono e il portafoglio in mano ad Harry, prima di spingere lui e Louis fuori dall'appartamento con un 'divertitevi!', chiudendogli la porta in faccia.

«Andiamo» Rise Louis, iniziando a scendere le scale del condominio.

Camminarono fianco a fianco, parlottando del più e del meno, godendosi l'aria fresca che si respirava mano a mano che si avvicinavano a Central Park. Avevano appena attraversato il cancello del parco che dava sulla 5th Avenue, quando Harry intrecciò le sue dita con quelle del maggiore, come moriva dalla voglia di fare da quando erano usciti dal suo palazzo.

Louis sorrise a quel gesto e istintivamente strinse la mano del minore. Quella era una delle tante cose da fidanzatini sdolcinati che lui non aveva mai sopportato, eppure la grande mano di Harry, che stringeva la sua, in quel momento gli sembrava così giusta che nessuno dei suoi pregiudizi aveva più importanza.

Non aveva mai sopportato nemmeno le piccole dimensioni delle sue mani, fino a quando non si era accorto che sembravano essere fatte apposta per essere inglobate perfettamente da quelle grandi del minore. Due pezzi di puzzle sempre stati separati, ma che in quel momento avevano finalmente trovato l'incastro perfetto.

I see my future in your blue eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora