Capitolo 1

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Ed eccomi qui, in abito bianco mentre mio padre mi accompagna all'altare e qualche lacrima scorre sul suo viso.
Ma, improvvisamente, ecco che la sveglia mi fa fare un balzo dal letto.
"Cazzo oggi è il giorno del trasloco."
Corro in bagno, faccio una doccia in fretta e furia e metto gli unici vestiti che non sono in valigia: maglioncino bianco, jeans strappati e converse.
Carichiamo tutto in auto e partiamo.
Mi presento sono Fabiana Mendes ho diciasette anni, sono abbastanza alta,circa un metro e settanta, magra, capelli castani e occhi color nocciola.
Sono una ragazza che non espone i propri problemi e preferisce chiudersi in sé stessa.
Una ragazza che da consigli a tutti ma non li riceve da nessuno.
Sono socievole, se qualcuno mi da il cuore io lo dono per due volte, ma se qualcuno mi fa un torto io lo ricambio per dieci volte.
Sono così e me ne vanto, perchè la vita insegna a non essere troppo ingenui.
Sono estroversa, solare, ma molto spesso mi deprimo, anche per idiozie come un film d'amore, o per una coppietta felice.
Però non sono debole, anzi sono forte e molto spesso dura.
Non sono incoerente semplicemente se sono triste fingo di essere felice.
Se mi affezziono lo faccio davvero e sono capace di donare tutto per la felicità della persona che mi sta a cuore.
Mi piace il mio carattere per quanto esso possa essere strano e incomprensibile, non cambierei mai per nessuno.
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Eccoci arrivati.
"Hai preso tutto?" Dice la mamma.
"Sì mamma. Se per caso avessi dimenticato qualcosa me la spedirai per posta."
"Ma gli oggetti personali, quelli indispensabili presi?" Chiede.
Faccio uno sguardo assurdo come se li avessi dimenticati.
In viso cambia colore come se le stesse prendendo un infarto e io rido.
"Mamma scherzo ho preso tutto giuro." Dico facendo croce sul cuore.
Mi stritola in uno dei suoi abbracci che sembrano non finire mai e mi lascia tanti piccoli baci in guancia.
"Mamma smettila mi fai vergognare davanti ai miei nuovi compagni." Dico.
In realtà lei sa che il mio affetto per lei è infinito ma, cavolo, ho diciasette anni non può farmi sembrare la cocca di mamma il primo giorno di scuola soprattutto in una scuola nuova e che non voglio per nessun motivo abbandonare presto.
Saluto papà, prima che possa pentirsene e farmi tornare indietro, ed entro.
Mi dirigo in segreteria didattica per ritirare la chiave del mio appartamento.
"Come? Dovrò condividerlo ? Avevo chiesto un appartamentino singolo." Urlo contro la segretaria.
"Signorina lei è stata tra le ultime a iscriversi nella nostra struttura, abbiamo pochi appartamenti singoli. Si accontenti." Risponde.
Mi giro di spalle e sbuffando mi dirigo verso questo appartamentino.
Una volta entrata i miei occhi brillano per l'emozione.
Una cucina moderna e zona breakfast.
Salottino con tanto di divano e tavolo accompagnato da poltroncine.
Bagno con vasca da bagno, wc , bidet, lavatrice , lavandino e mobiletti pieni di profumi, saponette, e tovaglie.
Due stanze: una a tema bianca e nera completa di balconcino e l'altra di fronte a tema azzurro.
Scelgo quella bianca e nera e inizio a sistemare le mie. Sento la porta d'ingresso sbattere ed immagino sia la mia nuova compagna.
"Sarà il solito nerd lo farò impazzire e l'appartamento sarà tutto mio e delle mie ragazze! " Urla codesto individuo.
"Credo proprio di no." Intervengo alla conversazione.
"Piacere Fabiana." Porgo la mano.
Okay, forse mi sbagliavo nel dare scontato una compagna di camera Donna.
Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio guarda perplesso come se fosse in stato di trance.
"Sono Caleb. Lui è Daniel" Risponde l'amico dagli occhi smeraldo ed io annuisco.
Daniel è alto più o meno un metro e ottanta, biondino, occhi color ghiaccio, addominali scolpiti e una tigre con tanto di fuoco tatuata sul braccio sinistro.
Caleb invece ha i capelli neri,occhi verdi, alto e palestrato tanto quanto l'amico.
Da ciò posso dedurre che essi facciano parte di qualche squadra della scuola.
Concentrati sei appena arrivata e già perdi la testa per i ragazzi?
Ma chi diavolo sei?
Sono la tua coscienza da oggi avrai bisogno di me.
Bene coscienza. Non frequento dei ragazzi da così tanto tempo che adesso mi sembra di sognare.
"Cosa ci fa qui una donna?" dice Daniel a Caleb.
Il solito maschilista.
"Siamo nel ventunesimo secolo per favore, non siamo gli unici di sesso opposto a condividere l'appartamento." Dico alzando gli occhi al cielo.
Sì avvicina molto a me,
sento il fiato sul collo, deglutisco.
È molto vicino, e io non sono abituata a questi tipi di attenzione.
"Io condividerò la stanza con te soltanto se ti metterai da parte e non ti mischierai tra me e le mie ragazze." Risponde per poi allontanarsi velocemente da me.
"Ma come ti permetti?" Rispondo.
Si allontana e si dirige nella zona notte.
"Tranquilla fa così con tutte." Dice Caleb.
"Le sue ragazze?" Dico guardando Caleb.
"Oh ti abituarai ogni sera porterà una ragazza diversa, compra un bel paio di paraorecchie!" Ridacchia, io sbarro gli occhi incrociando le braccia con sguardo di sfida. Non sarà affatto divertente.
"Beh vado via. Devo sistemare la mia camera." Dice tornando ad essere serio.
"Ciao Caleb." Rispondo alzando la mano.
Si ferma poi sulla soglia della porta.
"Ehm... Faby."
Faby mi piace.
"Ti passo a prendere alle 9:30 domani mattina andiamo insieme a fare colazione e magari compriamo insieme quei paraorecchie. Ok?" Ride.
Intraprendente il ragazzo.
Mi conosce da qualche minuti e invece sembra essere mio amico da una vita.
"Va bene." Rispondo e chiude la porta.
"Donna." Mi urla Daniel dalla sua stanza.
Non rispondo.
"Fabiana sei ancora lì?" Chiede.
"Cosa vuoi?" Rispondo.
"Perché non hai risposto?" Chiede.
"Non accetto i tuoi commenti maschilisti." Rispondo.
"Dato che hai preso la stanza migliore, fatti perdonare preparando la cena ad entrambi."
Nel contempo in cui egli pronuncia la frase, io controllo le mensole, siccome mi è venuta fame.
"Daniel!" Urlo prolungando la 'e'.
"Cazzo vuoi?" Urla.
Davvero fine il ragazzo,sembra uscito dalla pescheria dello zio Peppino.
"Non c'è niente qui è vuoto!" Dico annoiata.
"Prenotiamo le pizze!" Esclama per poi presentarsi in cucina con un paio di pantaloncini e senza maglia, quindi non posso far a meno di osservare.
"So che non resisti dinnanzi a questo ben di Dio, però contieniti. Dico hai diciasette anni non mi sembra il caso di sbavare."
"Non sto sbavando,non ho potuto fare a meno di notare il tuo tatuaggio." Riesco a dire con le guance arrossate.
"Chiamo il fattorino." Risponde.
Bussano alla porta e vado ad aprire.
"Ciao sono Davina la compagna di stanza di Caleb.
Mi ha chiesto di chiedere a voi se avete trovato qualcosa in dispensa, noi nulla." Dice.
Davina è davvero bella. È una ragazza bassina, capelli neri lunghi, occhi azzurri, fossette e sembra molto dolce.
"Ciao sono Fabiana, Daniel sta prenotando la pizza proprio adesso."
Mi guarda sconsolata alchè li invito a cena da noi.
"Chiama Caleb, prenoto una pizza per te e chiedo a Daniel di prenderne una per Caleb sono migliori amici saprà quale desidera." Dico sorridendo.
"Una margherita grazie." Sorride.
"A dopo." Dico.
"A dopo." Risponde.
"Sì grazie vorrei una margherita e una capricciosa l'indirizzo è..."
"Daniel prenota un'altra margherita e la pizza preferita di Caleb."
"Cosa?" Sussurra tappando il cellulare.
Si ferma per qualche secondo e portando gli occhi al cielo dice "Si scusi... no non era mia moglie... nemmeno la mia ragazza... ma cosa importa a lei?... Senta facciamo due margherite, due capricciose e quattro coca cola..l'indirizzo è New York Academy... stanza 221.. Arrivederci e grazie."
Dopo aver sentito la conversazione inizio a ridere ma vengo interrotta dal bussare alla porta.
"Entrate è aperto." Urlo.
I nostri vicini fanno l'ingresso in camera e ci sediamo a chiacchierare e guardare la Tv. Dopo poco arrivano le pizze e le gustiamo raccontando le nostre esperienze prima dell'arrivo in questa scuola.
Sono già le 00:00 e Caleb e Davina stanno andando via.
"Allora ci vediamo domani Faby Buonanotte." Dice Caleb posandomi un bacio in guancia e ricordandomi di domani mattina. Caleb è davvero premuroso.
Non sono abituata a questi atteggiamenti da parte del genere maschile.
Dopo l'ultimo ragazzo, e il mio migliore amico non ho più avuto la voglia di conoscere altri Uomini. Troppe delusioni mi hanno portata a prendere scelte non corrette per il mio destino e per il mio futuro.
"Buonanotte." Riesco a dire e chiudo la porta.
"Buonanotte FABY." Daniel imita Caleb sottolineando "Faby".
Mi scappa una risata.
"Andiamo a dormire." Dico e quindi ci separiamo sull'incrocio alle camere.
"Notte." Dico chiudendo la porta della mia camera.
"Notte." Risponde entrando nella sua.
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SPAZIO AUTRICE
Spero che il primo capitolo via sia piaciuto lasciate like e commento.
Buona lettura .

IL MIO COINQUILINO STRESSANTE  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora