Catherine fece dondolare distrattamente la salsiccia che aveva nel piatto. Non aveva fame.
Il suo sguardo si posò sull'unico posto vuoto di fronte a lei: William McClarke non si era ancora fatto vedere."... non vedo perché non dobbiate. È senz'altro un'attività piacevole e io e i miei figli saremo lieti di accompagnarvi", stava dicendo Henry McClarke, "Inoltre vi è una piccola cappella votiva lungo il sentiero, suppongo che potrebbe essere la nostra destinazione."
Catherine sollevò lo sguardo e lo osservò. Era stato fin troppo accondiscendente la sera prima, quando lei gli aveva risposto che stava cercando le cucine perché aveva fame. Le aveva sorriso e l'aveva ricondotta nella sua stanza, promettendole che le avrebbe mandato un servitore con uno spuntino e così era stato.
Ma lei non era stupida.
Non aveva sentito i passi del servitore allontanarsi una volta congedato, e quando poco dopo aveva spiato dalla serratura della porta lo aveva visto lì, dritto in piedi a fare la guardia perché non uscisse.
Un'accortezza esagerata per evitare che disturbasse il sonno del suo primogenito.
"Che cosa nascondete?", gli chiese col pensiero."Catherine, non pensi anche tu che sia un'idea magnifica?", le domandò improvvisamente Juliet, riportandola alla realtà.
"Cosa?", chiese, presa alla sprovvista.Tutti i commensali si girarono a guardarla. Sua madre non le risparmiò un'occhiata tagliente.
"Stavamo pensando di visitare a cavallo la foresta questo pomeriggio. Henry dice che vi è un sentiero non troppo ripido e che il paesaggio è magnifico e ha acconsentito ad accompagnarci... Pensi di unirti a noi?", la informò Juliet, per nulla turbata dalla distrazione della sorella.
"Si, certamente. Sono anni che non ho il piacere di stare a contatto con la natura.", rispose lei, meccanicamente.
La gemella le sorrise raggiante: "Ottimo! Allora è deciso!".Improvvisamente, un velo di preoccupazione le passò sul volto gioioso:
"Sorella mia, sei sicura di stare bene? Sei pallida e ho appena notato che non hai toccato la tua colazione..."
Catherine le sorrise, cercando di rassicurarla:
"Sì, è solo che..."
Si interruppe. Non sapeva come continuare."È solo che ieri notte vi siete saziata a sufficienza.", le venne in aiuto Henry con sguardo complice.
"Dovevate proprio dirlo?", pensò infastidita.
"Che cosa è accaduto?", chiese sua madre, allarmata come lo era per ogni cosa che sfuggiva al suo controllo.
Catherine serrò un pugno sotto il tavolo. Non le andava di informare tutti sui suoi spostamenti, tantomeno far apparire Henry McClarke come un ospite premuroso, ma non aveva scelta.
"La fame mi ha sorpresa mentre tentavo di addormentarmi", spiegò nascondendo il fastidio e forzando un sorriso che sperò sembrasse di gratitudine, "e il signor McClarke è stato così gentile da provvedere a questo mio bisogno. Vi ringrazio ancora per la premura.", disse, piegando leggermente il capo.Lui sorrise:
"Figuratevi. Qualora abbiate nuovamente bisogno di un simile servizio, sappiate che d'ora in avanti un servitore sarà sempre a vostra disposizione durante la notte. Vi basterà semplicemente chiamarlo. E lo stesso vale per tutti i miei cari ospiti! "
Lo sguardo dell'uomo abbracciò tutta la tavola.
"Vi ringrazio per la vostra generosità", rispose Juliet.
"È un piacere. Vi chiedo solamente perdono per non aver pensato prima a tale evenienza."Catherine sorrise, ma la sua mente navigava veloce:
"E così avete deciso di mettere sotto chiave me e i miei fratelli eh?", pensò, "Infame! Vedremo chi la spunterà alla fine. Scoprirò cosa c'è dietro quella porta a qualunque costo!"Nel frattempo, Caleb aveva ripreso la sua discussione con Joseph:
"Come è possibile che non distinguiate il lino dalla seta?", chiese suo fratello al giovane, gli occhi sbarrati in un'espressione di esagerato sconcerto.
Indossava una marsina verde acqua ricamata con bottoni argentati.
"Come è possibile che non distinguiate il polo dal golf?", lo rimbeccò il ragazzo, imitando la stessa espressione basita.
Tuttavia la discussione pareva essere scherzosa.
Violet invece mangiava silenziosa, incurante dei tentativi di Robert di attirare la sua attenzione.
STAI LEGGENDO
Il segreto dei McClarke
WerewolfInghilterra, fine 1800. La famiglia Whisper, caduta in rovina, non avrebbe mai pensato di risollevarsi dalla perdita del sostegno economico del loro capofamiglia, finché la severa madre non annuncia il fidanzamento con il vedovo Henry McClarke. La d...