Il cuore di Catherine prese a battere furiosamente, rimbombandole nelle orecchie. Lui era lì a pochi centimetri da lei, gli occhi magnetici fissi nei suoi quasi volessero inghiottirla, e stava aspettando una sua risposta, una sua reazione.
Aprì la bocca per replicare, ma non uscì alcun suono.
Un lampo di dolore attraversò gli occhi di William, prima che lui distogliesse lo sguardo e abbandonasse la presa delle mani sulle sue spalle. Risvegliata dall'interruzione di quel contatto, Catherine si riscosse:
"Anche io...", si schiarì la voce, "Anche io provo i medesimi sentimenti per voi."Lui la guardò di nuovo, gli occhi indecifrabili. Tutto sembrava immobile.
Poi, una goccia d'acqua cadde dai suoi ricci e gli scivolò lungo la fronte. Gli sarebbe caduta sulle ciglia se il suo tragitto non fosse stato arginato.
Catherine non si rese conto di averla fermata finché non la sentì infrangersi sulle sue dita, poggiate poco sopra il sopracciglio di lui.Nessuno dei due si mosse.
Improvvisamente, la ragazza sentì le calde dita di William percorrerle in una morbida carezza la pelle gelida del braccio teso. Quasi in risposta a quel gesto, lei prese a sfiorare con la punta delle dita i suoi lineamenti: il sopracciglio scuro, lo zigomo e l'angolo della bocca, che si schiuse a quel contatto. Il caldo respiro del giovane le solleticò la mano.Poi, qualcosa cambiò.
William avvicinò velocemente il viso al suo, fino a rimanere a un soffio da lei. Una furia cieca e irrazionale gli traspariva dagli occhi e il suo respiro si era velocizzato, quasi avesse corso. Catherine tuttavia non si sentì spaventata alla vista di quello strano comportamento, bensì attratta.Lui le mise bruscamente la mano alla base del collo e si avvicinò ancora di più. La giovane rimase immobile, come se temesse che, ad un suo più piccolo movimento, l'avrebbe allontanato.
Quando le roventi labbra del giovane sfiorarono le sue, un guizzo si mosse nei suoi occhi color tempesta e lui si allontanò velocemente, cadendo all'indietro. Catherine, rendendosi conto di aver trattenuto il fiato per tutto quell'istante, riprese a respirare.
"Perdonatemi", ansimò il giovane non appena si fu rimesso in piedi, "è stato un errore."
"Non dovete...", iniziò lei, ma fu subito interrotta:
"Voi non capite", gridò lui, la voce carica d'angoscia, "io vi ho messo in pericolo! È stato un errore dirvi quelle cose, è stato tutto un errore. Dimenticate quanto successo."
Il cuore di Catherine sprofondò a quelle parole.
"Pericolo? Dite così per i nostri genitori? Sono sicura che se gli parlassimo..." , la sua voce si spense quando lo vide scuotere la testa, mentre iniziava a camminare in circolo furiosamente.
"Allora per... Per la vostra malattia? È contagiosa?"
Lui si fermò di colpo e la guardò, gli occhi chiari colmi di stupore.
"Come...", mormorò, ma poi si interruppe, inclinando la testa di lato.
Si girò verso la porta spalancata:
"Ha smesso di piovere. È meglio che vi conduca a casa, o vi prenderete un malanno. Vado a prendervi il cavallo.", dichiarò con voce fredda.
Uscì fuori.Catherine sentì nuovamente gli occhi velarsi di lacrime. Respirò lentamente, cercando di calmarsi. Mai, in tutta la sua giovane vita, le era successo di sentirsi così legata a qualcuno. Mai era stata più felice, mai si era sentita più viva se non nel momento in cui le loro labbra si erano sfiorate. Si alzò, risoluta. Non avrebbe rinunciato a quelle sensazioni.
Uscì fuori e un odore di terra bagnata la avvolse. William stava conducendo il cavallo verso di lei, tenendolo per le briglie.
"Non m'importa", gli disse.
Lui si bloccò e la guardò, il volto indecifrabile.
"Non m'importa della vostra malattia. Non m'importa di ammalarmi, qualunque cosa abbiate. Non mi sono mai sentita così in vita mia e non vi permetterò di allontanarmi!", si ritrovò a gridare.William scosse la testa e le rivolse un sorriso mesto:
"Vi ringrazio per le vostre parole, mi onorate. Ma voi non capite. Non mi conoscete affatto e ora mi dite che sareste disposta a condividere con me il peso di questa malattia senza nemmeno sapere di cosa si tratta. Vi prego di riflettere e di comprendere quanto assurdo e sbagliato sia quello che mi avete detto. Senza contare lo sconveniente fatto che voi siate la mia futura sorellastra."Catherine si sentì raggelare. Aveva ragione. Era tutto troppo assurdo, troppo sconveniente. Si stava facendo guidare dai suoi sentimenti, sentimenti per una persona che nemmeno conosceva. Eppure, sentiva di appartenergli.
Era come se, incontrandolo, si fosse improvvisamente resa conto di essere incompleta senza di lui.
"Come voi, anche io mi sono fatto guidare dai sentimenti, ma posso assicurarvi che non accadrà più. Vi prego di perdonarmi per quello che vi ho fatto e di dimenticarlo.", continuò il giovane interrompendo i suoi pensieri, "Senza volerlo mi sono messo contro i progetti della nostra famiglia, e, pensando solo a me stesso, vi ho coinvolta in una faccenda a dir poco disdicevole. La vostra famiglia ha bisogno della stabilità economica che mio padre può offrirle, così come la mia necessita della vostra per poter entrare nella società londinese. Non possiamo andare contro i bisogni dei nostri cari."L'idea di sforzarsi di dimenticare tutto paralizzò Catherine, eppure capì che il giovane aveva ragione: era necessario. Non poteva complicare le cose solo per un sentimento. Sua madre avrebbe sposato il padre di William e ciò avrebbe garantito loro una vita stabile e dignitosa. Lo doveva ai suoi fratelli.
"Venite", le disse lui, con un tono di voce più dolce, "il cavallo è pronto. È tempo di tornare alla villa o i nostri genitori potrebbero preoccuparsi."
Lei annuì e montò sul destriero, ignorando la mano che lui le porgeva per aiutarla a salire.
Sapeva che se lo avesse anche solo toccato, sarebbe stato tutto più doloroso.Lui chiuse a vuoto la mano che aveva teso, poi, senza dire una parola, iniziò a camminare, tenendo il cavallo per le briglie. Per tutto il tragitto, nessuno dei due parlò.
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ANGOLO CHIACCHIERE (questa volta piuttosto importanti... o almeno, la prima parte 😅)
In precedenza, questa era la prima parte di un capitolo, ma ora ho deciso di renderlo un capitolo intero. ⚠️Perciò, se qualcuno dovesse leggere quest'opera mentre la revisiono, sappia che d'ora in avanti i capitoli revisionati e quelli ancora da rivedere avranno i numeri sfalsati! ⚠️
Meno importante, avete notato come William sia riuscito a zittire subito Catherine? È il potere dell'attrazione (non me la sento di parlare di amore dai su, è solo il sesto capitolo!) oppure lui è un grande oratore? 😂
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Il segreto dei McClarke
WerewolfInghilterra, fine 1800. La famiglia Whisper, caduta in rovina, non avrebbe mai pensato di risollevarsi dalla perdita del sostegno economico del loro capofamiglia, finché la severa madre non annuncia il fidanzamento con il vedovo Henry McClarke. La d...