Capitolo 4

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"Elsa dovresti uscire."
Certo e poi tutte le volte che esco mi torna in mente quel ragazzo e i suoi maledetti occhi azzurri.
Jack. Lo sai che ha un nome ed è anche un nome che ti piace molto.
La mia coscienza non stava collaborando.
"Elsa ti prego almeno rispondimi."
Anna non la smetteva di cercare inutilmente di farmi uscire dalla mia camera.
"Anna voglio restare sola."
"Ma Punzie ci ha invitato da lei per una festa."
Rapunzel.
La ragazza a cui piace Jack.
Tua cugina.
Tua cugina che ha ballato con Jack.
Dovevo smetterla di pensare tutte quelle cose cattive. In fondo io non avevo alcun diritto di dire a mia cugina chi dovesse frequentare.
Avresti potuto dirle cosa è successo da Astrid.
"Anna non voglio venire alla festa."
"Alla festa di Astrid sei venuta."
Mi decisi ad uscire dalla camera dato che quella conversazione attraverso la porta era totalmente ridicola.
"Ti ho assecondata soltanto perché Astrid è una delle mie migliori amiche ed era il suo compleanno."
"Ti prego Elsa, hai bisogno di svagarti. Stai dimagrendo e sei sempre più pallida."
La preoccupazione di Anna era visibile attraverso i suoi occhi, ma io non avrei retto la mia maschera anche quella sera in mezzo a tutte quelle persone.
"Vai con Kristoff e divertiti."
Le sorrisi e tornai in camera chiudendomi la porta alle spalle e sentendo lei che invece scendeva le scale di corsa per andare a fare una telefonata.
Non ne potevo davvero più. Sicuramente stava chiamando Punzie per farmi convincere da lei.
Peggiorerebbe solo la situazione.
"Elsa scendi. Hai visite."
Rapunzel era già riuscita ad arrivare? Molto probabilmente si trovava in zona.
"Elsa sbrigati. È un ragazzo."
Non è possibile. Io non conoscevo nessun ragazzo, ma sembrava qualcosa di serio. Magari era un agente di polizia, o un mio compagno di corsi o semplicemente un fattorino.
Scesi le scale di corsa e quando vidi chi si trovava alle spalle di Anna il mio cuore perse un battito.
Azzurro ghiaccio. Come sempre.
"Tu..."
Rimasi un attimo interdetta nel vedere Jack fuori da casa mia, ma non mi ci volle molto prima di riuscire a tornare la ragazza fredda e calcolatrice di sempre.
"Cosa ci fai qui?"
"Devo darti una cosa. Puoi uscire un attimo?"
Valutai bene la sua proposta e onestamente non avrei accettato, ma non potevo far insospettire Anna.
"Certo. Nessun problema."
Uscii con lui in terrazzo sotto lo sguardo inquisitore di Anna.
"Dammi ciò che vuoi e vattene."
"Sei sempre stata così magra?"
"Non penso sia educato rispondere ad una domanda con un'altra domanda."
"E io non penso sia educato dar ordini alle persone e intimargli di andarsene."
Touchè.
Era davvero molto arguto, una caratteristica che ho sempre apprezzato.
"Cosa vuoi da me?"
"Quando sei scappata letteralmente dal bar ti deve essere caduto il portafoglio. C'era la tua carta di identità, così ho pensato di leggere l'indirizzo e riportartelo."
"Non sono scappata."
"Sei corsa fuori, quindi direi che il termine scappata sia adatto."
"Non volevo essere d'intralcio alle tue conquiste."
Mi resi conto di aver urlato quella frase soltanto quando le parole avevano già lasciato la mia bocca. Jack iniziò a ridere. Ridere davvero di gusto.
"Qualcuno qui è geloso."
Sì.
"Assolutamente no."
"E allora perché ti scaldi?"
Non sai quanto io sia fredda.
"Sono solo infastidita quando vorrei stare in pace e invece devo assistere ai flirt altrui."
"Con le guance leggermente arrossate stai meglio."
Grazie.
"Ora puoi andartene."
"Tieni il portafoglio... Elsa."
Il suo tono era sicuro di sé, sprezzante ed energico, ma il modo in cui disse il mio nome mi fece quasi rabbrividire.
Ti sta sciogliendo.
"Grazie."
"Dovresti imparare a chiamare le persone per nome."
"Grazie... Jack."
Avevo abbassato lo sguardo ed era stato un grosso errore. Non doveva vedermi fragile. Non doveva vedermi imbarazzata.
"Spero di vederti alla festa stasera."
Quindi ci sarebbe stato anche lui, sicuramente Punzie aveva chiesto ad Hiccup di invitarlo.
Dovevo dirgli che non ci sarei andata e che non mi avrebbe visto mai più.
"Ci sarò."
E ancora una volta le parole abbandonarono le mie labbra prima che io potessi fermarle.

Spazio autrice.
Non ho mai fatto uno spazio autrice perché non pensavo che avrei mai avuto la necessità di scrivere a voi lettori se non utilizzando le parole di Elsa.
Anyway. Volevo dire a chi ha commentato il secondo capitolo chiedendomi di continuare la storia che ho deciso di non stopparmi più e mi scuso per questi mesi di assenza, ma non è stato un bel periodo. Ringrazio tutti voi che avete letto e chi ha lasciato anche una stellina.
Al prossimo capitolo.
Kat.

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