Capitolo 9

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E infatti mi aveva trovata in casa.
Odioso. Odioso Jack Frost.
Odioso e sexy vorrai dire.
Maledizione.
"Allora Elsa vuoi smetterla di borbottare?"
"Io non borbotto."
Lo vidi voltarsi verso di me e sorridere con la bocca aperta.
"Ma si che borbotti, e sei anche adorabile."
Sbuffai sonoramente infischiandomene del fatto che non fosse molto signorile.
"Tra tutte le ragazze di questo mondo perché devi torturare me?"
"Oh perché con te c'è più gusto, donna di ghiaccio."
"Come mi hai chiamato?"
Mi stavo seriamente innervosendo. Giocava con il mio umore usando ironia e tranquillità.
È maledettamente bravo.
"Mi hai sentito, non vedo perché dovrei ripetere."
"Non ti sopporto."
"Sarà almeno la trentacinquesima volta che me lo dici."
"Forse perché è vero."
Si voltò nuovamente nella mia direzione ed iniziò ad avvicinarsi lentamente.
"Non mentire con me."
"Non mento con te."
Ed era vero. Mentivo con tutti.
La piccola Elsa è sempre stata brava a recitare.
L'unico problema era che adesso lui si trovava a due centimetri dal mio viso. La situazione era molto più che destabilizzante.
"Andiamo. Ti faccio vedere una cosa."
Si allontanò di colpo lasciandomi lo spazio per respirare tranquillamente. Eppure, forse non avrei voluto perdere quella vicinanza.
Caccia pure il forse.
Lo seguii senza parlare.
Ci trovavamo nel parco, dal lato che dava la vista sul lago che era vanto della città. In giro c'erano solo famiglie che facevano merenda o ragazzi che portavano a spasso il cane, come biasimarli? Era una giornata perfetta, il sole illuminava gli alberi, ma nonostante questo l'aria non era secca e si camminava tranquillamente senza eccessivi rischi di sudorazione eccessiva.
"Siamo arrivati."
Avevamo fatto il giro di una piccola collinetta. Non ero mai arrivata in quel punto del parco, ma Jack sembrava conoscerlo molto bene. Era una serie di muri in cemento posizionati in maniera casuale, o almeno così sembrava. Solo avvicinandomi potei notare che su ogni parete grigia si trovava un bellissimo murales colorato.
"Sono stupendi."
Avevo sempre amato l'arte, anche se il mio genere era più classico. Nonostante questo però quell'uso di colori forti e contrastanti mi piaceva davvero tanto.
"Conosci chi li ha fatti?"
"Oh si."
"È stato davvero bravo."
"Grazie mille Elsa, sei davvero molto gentile."
"In che senso? Che c'entri tu?"
"Oh... beh, si dà il caso che sia stato io a fare questi murales."
Rimasi a bocca aperta. Eppure non mi era mai sembrato il tipo da Street art, più vino bianco e libri di filosofia ecco.
"Non stupirti. Ognuno ha i suoi hobby."
"Non mi sembrava il tuo genere di hobby."
"Non esiste un genere di hobby. Altrimenti dovrei pensare che il tuo sia startene segregata in casa. Dai, cosa ti piace fare?"
"Dopo avermi offeso non dovrei risponderti."
"E invece lo farai."
"Mi piace disegnare, suonare il pianoforte, ascoltare la musica e leggere. Mi piace anche ballare ma non in mezzo agli altri. Una volta andavo a cavallo, ma ho dovuto smettere. Inoltre scrivo, scrivo tanto e tutto ciò che mi capita, come una valvola di sfogo."
Ma perché gli avevo detto tutte queste cose? Colpa sua. Mi ha drogata.
Sei tu che ti sei voluta drogare. Ogni tossico sceglie da solo di farsi la prima dose.
Maledizione.
"Complimenti. Non me lo aspettavo. Direi che è stato un ottimo risultato."
"Cosa?"
"Il nostro appuntamento. Ho scoperto molte cose su di te. Direi che posso accompagnarti a casa."
"Grazie al cielo..."
"Naturalmente preparati per la prossima uscita."
Lo odiavo. Letteralmente lo odiavo.
Ci stiamo credendo tutti.
"Andiamo Elsa..."
Puntai gli occhi sulla sua schiena in movimento e lo maledissi per tutti quei muscoli in evidenza.
Meno male che stavo tornando a casa.
O forse no...

Spazio autrice.
Salve a tutti. Sono tornata dopo mesi. Lo so. Mi odiate, tranquilli. Mi odio anche io.
Purtroppo passano dei periodi in cui tutto ciò che scrivi ti fa schifo e quindi anche io come la nostra Elsa ho scelto la via dell'asocialità.
Ci sono persone che però seguono questa storia... e che quindi mi hanno fatta sentire in colpa per aver abbandonato tutto.
Quindi mi scuso con tutti voi e prometto di essere più laboriosa.
-Kat.

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