31 Maggio 2014
Non mi andava per niente di partecipare a quella stupida festa, ma mia sorella aveva insistito così tanto che alla fine dovetti cedere.
"Dai Elsa vedrai che non sarà poi così male."
Alzai li occhi al cielo. Anna, ovvero la mia sorellina minore, aveva sempre amato quel genere di divertimento, inoltre a quella festa avrebbero partecipato molti dei suoi amici. Io invece non conoscevo nessuno se non lei e la festeggiata.
"Guarda che ti ho visto. Smettila di metterti quella maschera di ghiaccio ogni volta che usciamo."
Dovetti misurare bene le parole per non mandarla a quel paese.
"Se ti sto seguendo a questa festa è solo perché ti voglio bene. Ma non ho intenzione di fingermi felice o allegra di questa decisione."
La fissai e i miei occhi azzurri si incastonarono in quelli verde smeraldo di lei.
"Potresti cercare di divertirti."
Sbuffai sonoramente.
"Ci proverò."
Entrammo in quel locale, dove si sarebbe tenuta la festa, e subito la musica assordante riempì le nostre orecchie. Anna iniziò a sorridere e a muoversi a ritmo in tutta tranquillità mentre io mi sentivo letteralmente un pesce fuor d'acqua.
"Elsa guarda! Astrid è lì. Mamma mia è davvero bellissima!"
Mi voltai nella direzione indicata da mia sorella e notai la festeggiata intenta a ricevere gli auguri dai vari invitati. Non potevo obiettare, era davvero stupenda nel suo vestito blu notte che le arrivava a malapena sopra il ginocchio, era tutta tempestata di brillantini e splendeva come una stella.
"Dai Elsa andiamo a salutarla!"
Seguii mia sorella facendomi spazio tra la folla e fermandomi ogni volta che lei incontrava qualche sua conoscenza. La serata era appena iniziata e già ero isolata da tutti. Perfetto.
Finalmente arrivammo da Astrid per darle gli auguri e lei ci abbracciò con un sorriso a trentadue denti.
"Elsa! Che bello. Pensavo che Anna non sarebbe riuscita a convincerti."
Feci un sorrisetto tirato. Tutte le persone che mi conoscevano sapevano che ero un tipo molto riservato.
"E invece eccomi qui."
Mi sforzai di non dare un tono troppo sarcastico alla mia risposta.
"Come sono felice! Dai vieni, ti presento delle persone."
Mi prese per un braccio e iniziò a trascinarmi in una direzione. Guardai Anna chiedendo aiuto ma lei mi fece la linguaccia sorridendo. Questa me la paga.
"Salve ragazzi! Lei è Elsa una mia grande amica!"
Vidi quel piccolo gruppetto di persone e alzai la mano a mò di saluto.
"Ma guarda guarda... Astrid sai che certe amiche sexy devi presentarcele subito."
Guardai il ragazzo che aveva parlato. Era alto e aveva i capelli rossi, i suoi occhi erano colmi di malizia e presunzione. Non mi piaceva per niente.
"Hans smettila di fare il cretino. Piuttosto accompagna Megara a ballare prima che ti tranci un braccio."
Vidi il ragazzo allontanarsi scocciato e avvicinarsi ad una ragazza con i capelli color mogano raccolti in una coda alta.
"Non farci caso, Hans è particolare."
Annuii sorridendo, forse sinceramente per una volta.
"Guarda è arrivato Hiccup!!!"
Hiccup era il fidanzato di Astrid. Una ragazzo molto simpatico e alla mano, amante degli animali e naturalmente della sua bellissima ragazza che in quel momento gli stava correndo incontro.
Vidi lui prenderla tra le braccia e stamparle un bacio sulle labbra. Erano davvero dolci. In quel momento qualcosa distrasse la mia attenzione, o meglio qualcuno. Due occhi azzurri come il ghiaccio mi stavano scrutando e improvvisamente il vestitino rosa che mi copriva era diventato troppo corto.Quegli occhi bruciavano eppure erano così freddi.
"Ciao Elsa!"
Mi svegliai dai miei pensieri e vidi che Hiccup mi aveva riconosciuta.
"Ciao Hic!"
Lo abbracciai e lui ricambió come quando eravamo piccoli. Fortunatamente Astrid non era gelosa e sapeva bene che noi eravamo solo amici di vecchia data.
"Ti voglio presentare un mio amico."
Guardai oltre le sue spalle e vidi di nuovo quegli occhi penetranti. "Lei è Elsa una mia vecchia amica."
Hic si era voltato verso il proprietario di quello sguardo e adesso mi stava indicando. Vidi quei dardi ghiacciati puntarsi di nuovo su di me e le mie guance si imporporarono.
"Piacere. Jack."
Mi tese la mano e nel momento in cui l'afferrai qualcuno mi spinse da dietro e finii a sbattere contro il suo petto.
"Scusa..."
La mia voce era uscita come un sussurro, ma cosa potevo farci? Sentivo il suo calore e anche il suo profumo che mi stava annebbiando la mente.Poteva anche essere una droga. I risultati erano gli stessi e nessuno mi assicurava che non mi avrebbe dato dipendenza.
"Tranquilla. Stai bene?"
Sorrise gentilmente e io mi staccai da lui annuendo leggermente.
"Comunque piacere mio. Mi chiamo Elsa."
Gli tesi la mano aspettando che lui me la stringesse, invece si inchinó leggermente e prendendo delicatamente le mie dita portò le labbra sul dorso poggiandole leggermente, era un contatto così innocuo eppure mi fece venire un brivido.E quel brivido mi arrivò fino al cuore.