IL MIO POSTO

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Quello che mi si presenta davanti agli occhi è un vero spettacolo. Cose così ti fanno sentire grata di essere viva.
Una distesa infinita di praterie di un verde così intenso da sembrare finto, le colline dalle più svariate sfumature che fanno da cornice a questo quadro di alberi da frutto sparpagliati strategicamente qua e là, fiori dai mille colori, un ranch con dei cavalli che passeggiano liberi, una grande casa che sembra uscita da una di quelle riviste di tendenza green house.
Respiro a pieni polmoni l'odore dell'erba tagliata, alzo gli occhi istintivamente al cielo, per condividere questo momento di pace improvvisa, e anche perché nel mio cuore so che "qualcuno" mi ha guidata in questo angolo di Paradiso sperduto nel nulla.
Mi faccio coraggio e mi incammino nel viale che porta all'entrata della fattoria.
Non faccio in tempo a percorrerlo tutto e ad arrivare alle fine che una signora con un goffo grembiule a quadri con un fazzoletto legato in testa mi viene incontro.
Ha un sorriso irresistibile e contagioso "Sarah...tu devi essere Sarah!" Mi abbraccia come se mi conoscesse da sempre e mi prende subito la valigia. Sto per replicare ma non mi da il tempo di dire niente che mi prende sottobraccio guidandomi verso il porticato "Io sono Donatella ma tutti da sempre mi chiamano Lella" la sua voce calda e il suo tono gioviale mettono subito allegria.
"Ti aspettavamo! Ti ho preparato una limonata bella fresca e una fetta di crostata, che ti rimetteranno subito in sesto dal viaggio.  Piuttosto tutto bene il viaggio? Vieni che ti faccio vedere subito la tua stanza così potrai rinfrescarti e sistemare le tue cose".
Donatella, Lella, è un fiume in piena inarrestabile.
Riesco solo a sorridere ed annuire.
Ma stranamente mi sento a mio agio come mai mi era successo prima d'ora con un'estraneo.
Sembra una zia, una nonna, una di quelle come ce ne erano una volta.
Il sinale sporco di cucina, l'odore di biscotti sulla pelle, le mani sporche di lavoro dei campi, qualche filo d'argento tra i capelli, gli occhi vispi ma dolci di chi ne ha passate tante.
Mi piace! Mi piace un sacco!
Così a pelle; è una di quelle sensazioni che non sai spiegare ma che senti prepotentemente avvolgerti dentro.
"Vedrai che ti troverai bene qui" mi sorride, mi abbraccia di nuovo congedandomi e lasciandomi sola nella mia stanza.
Mi guardo intorno, poggio la valigia in un angolo e istintivamente mi avvicino alla finestra, scanso la tendina di pizzo e merletto, e scopro una vista meravigliosa sulla colline toscane.
Wow! Toglie il fiato tanta bellezza.
Mi poggio sul letto dondolandoci sopra, prendo il cuscino e inspiro quel buon profumo di bucato.
I toni bianchi e beige dell'arredamento stile shabby rilassano e allo stesso tempo riscaldano l'ambiente.
Mi avvicino alla piccola consolle e nello specchio mi do uno sguardo fugace.
Ultimamente non mi piace specchiarmi, l 'immagine che vedo riflessa non mi piace, io non mi piaccio.
Noto con piacere invece che ho anche un piccolo bagno in camera.
Insomma, c'è tutto e anche di più di quello che avevo sperato; mi piace davvero tanto questo posto e lo sento già come "il mio posto", solo mio.
Bevo un sorso della limonata fresca che Lella mi ha fatto trovare in stanza, e addento un boccone della crostata.
Quel sapore di pasta frolla fatta come una volta mi riporta bambina, sapori che rievocano tempi felici, chiudo gli occhi e assaporo questo momento, come se fosse un regalo dopo tante sofferenze.
Mi sdraio sul letto stanca; sono esausta da tante notti insonni ma, dopo tutto questo tempo, oggi, sono un pizzico più serena.

SEMPRE, E PER SEMPREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora