capitolo 24

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Ormai era passato già un mese, io e Cameron continuavamo a sentirci tutti i giorni, giorno e notte.
Erano le 8 di mattina e dopo aver finito la chiamata con il medesimo mi alzai svogliatamente,come ogni mattina dopo la sua partenza d'altronde,e andai a prepararmi per superare anche questa giornata di scuola...

-tesoro oggi ti vengo a prendere prima- mi disse mia madre prima di uscire dalla porta di casa senza darmi nemmeno una spiegazione.Bah

-julia sei pronta?- sentii urlare ilary dal pianerottolo di casa.Presi lo zaino,il telefono e corsi giu dalle scale accorgendomi del gran ritardo che avevo fatto.

-eccomi- annunciai col fiatone

-come ti stanchi facilmente sorellina- mi scherni' cody scompigliandomi i capelli,mi trattenni dalla voglia di scaraventarlo per terra guardandolo truce.

-N.o.n t.o.c.c.a.r.m.i .i. .c.a.p.e.l.l.i- scandii le parole a denti stretti

-sai che non smetterò mai di farlo sorellina- ghigno'

Lo maledii mentalmente e mentre stavamo per uscire dalla macchina per dirigerci a scuola cody inciampo' su un sassolino e casco' per terra. Scoppiai a ridergli in faccia di gusto, giusto per farlo arrabbiare un po' dissi :

-ti sta bene- continuando a ridere

Una volta alzatosi da terra mi rivolse uno sguardo terrificante, uno di quelli da poterti uccidere al solo pensiero...

-bene vorrà dire che questa lettera per te la terrò io per ancora un po'- disse

La lettera...
Quella lettera la aspettavo da ieri sera...da quel messaggio...
"Julia amore mio domani guarda la casella postale"
Diceva il messaggio di Cameron che mi aveva mandato la mattina precedente

-cody dammela- dissi cercando di prendergliela dalle mani

-non so di cosa tu stia parlando- disse e non appena disse queste parole sentii ilary in lontananza che gridava a me e mio fratello di entrare a scuola perché la campanella era già suonata da un pezzo.
Appena stavo per ripetere a cody di ridarmi la letter quest'ultimo era già scappato all'interno dell'istituto.

-a mensa facciamo i conti- gli urlai

Rise e scappo' verso le scale come un fulmine..
Raggiunsi la mia classe e mi sedetti al primo posto libero che trovai.
Ero seduta vicino a un ragazzo,nuovo sicuramente, non lo avevo mai visto prima d'ora. Era biondo aveva degli occhi azzurri come il cielo,trasmettevano....simpatia si simpatia.

-ciao- mi salutò sorridendomi

-ciao sei nuovo?- gli chiesi
Stranamente era la prima persona a cui non rispondetti male nonostante non la conoscessi...

-si,mi chiamo Niall tu?- mi disse sorridente.....
"Ma sorride sempre questo??"

-piacere mi chiamo juliet ma per gli amici julia- dissi

-oh allora piacere julia-

-chi ti dice che tu sia mio amico?- dissi cercando di restare seria e di non ridere per la sua faccia imbarazzata

-oh ehm....-
Non resistetti e scoppia in una fragorosa risata attirando l'attenzione di tutta la classe

- Ehi biondino scherzavo eh- dissi cercando di togliergli quella nota di imbarazzo dal volto

-oh sì okay,cioè va bene- disse facendo una risata chiaramente nervosa
La proff arrivo' anche lei in ritardo, molto più del mio fortunatamente, e comincio' la lezione di letteratura.
E da quel momento tra me e il biondino non ci fu una conversazione.
Finita la lezione di letteratura presi i libri e mi diressi verso l'armadietto per posare i libri e prendere il borsone per la lezione di educazione fisica.
Lo misi in spalla e vidi la mano del biondino di prima sventolare in aria chiamandomi, così mi avvicinai a lui e in pochi passi fummo faccia a faccia.
-oh..ti volevo chiedere se per caso mi potresti dire dove si trova la palestra- mi chiese grattandosi la nuca in totale segno di imbarazzo,gli sorrisi e annuii.

-abbiamo gli stessi corsi sai?-dissi una volta arrivati in palestra e aprendo la porta.

-oh figo- disse per poi dirigersi verso lo spoiatoio maschile.
Mi diressi verso quello femminile il più velocemente possibile mettendomi la "divisa di palestra" che consisteva in un paio di pantaloncini da pallavolo blu e una canotta bianca con lo stemma della scuola.

-hey Julia hai visto quello nuovo?!-mi disse Dalila

-si- mi limitai a rispondere sorridendogli per non far trasparire la mia solita freddezza

-é un figo pazzesco- disse sorridendomi maliziosamente

-Ehi ehi calma gli ormoni ti ricordo che tu hai già un figo pazzesco - dissi ridendo e lei dopo poco mi segui'
Uscimmo dallo spogliatoio che e tra una chiacchierata e l'altra arrivo' il coach.

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