Febbraio quell'anno si era presentato noiosissimo e soprattutto freddissimo e in quei giorni piccoli fiocchi di neve invasero Roma, cosa che non si vedeva da tanto.
Era anche già un mese da quando Marco aveva iniziato gli instore ed ero rimasta sola in casa, visto che Marie ormai stava dalla mamma di Peter. Mi mancavano tutti, ma soprattutto mi mancava il mio Marco. Quel giorno era il 14 Febbraio. Non era solo San Valentino, ma era anche il mio compleanno. L'idea di passare il compleanno senza Marco, Marta e gli altri mi rendeva davvero triste, ma dovevo accettarlo, avevano il loro lavoro e non potevano stare dietro di me. A scuola avevo già notato fidanzatini, come Sofia e Alessio che finalmente decisero di mettersi insieme, che si scambiavano baci perugina, rose ed effusioni, mentre io me ne stavo seduta nel mio banchetto stringendomi alla mia felpa che ormai mi stava abbastanza larga. Dovevo ammetterlo che il mio stato d'animo era parecchio irritabile, tant'é che mi estranai dal mondo intero. Marco non mi aveva fatto gli auguri e non si era nemmeno degnato di mandarmi un misero messaggio per chiedermi come stessi o altro. Poi da quando la scuola era iniziata dopo le vacanze ero in continuo stress. Non riuscivo a mangiare più di tanto e infatti in quei mesi dimagrì parecchio e mi sentivo sempre stanca ed infatti appena arrivai a casa mi buttai sul divano addormentandomi.
Il peggior compleanno della mia vita."Tris sveglia". Sussurró una voce accanto a me.
Aprì gli occhi lentamente fino a riconoscere la figura di Marta seduta accanto a me.
"Buon compleanno piccola". Sussurró ancora per poi accarezzarmi i capelli dolcemente.
"Marta.. sei qui".
E così mi lasciai andare avvicinandomi a lei per poterla abbracciare. Mi era mancata.
"Davvero pensavi di passare il compleanno senza di me?". Mi chiese sorridendomi una volta staccate.
Le sorrisi a mia volta senza rispondere, ma a lei le bastó guardare i miei occhi per capire la domanda che non avevo il coraggio di farle.
"Non c'é.. ha un impegno a Milano". Sussurró Marta dispiaciuta, accarezzandomi dolcemente la guancia.
"Lo capisco, davvero". Sorrisi debolmente per poi mettermi seduta al centro del letto guardandola.
"Andiamo a cena fuori, non voglio un no di risposta.. Peter ha prenotato un ristorante fuori città, é davvero molto elegante e carino".
"E va bene". Dissi per poi ridacchiare.
"Dai, ti lascio vestire". Disse alzandosi dal divano. "Ah questo é il regalo di Peter". Disse indicando la scatola ai miei piedi.
Presi la scatola aprendola e all'interno ci trovai un vestito bellissimo, delle scarpe e una pochette. Il vestito era rosa chiaro, lungo ed era a maniche lunghe pieno di dettagli.
(NA: Guardate la foto in alto)
«Una principessa deve avere il suo abito. Sentiti tale, perché lo sei. Buon compleanno.
—Peter».
Sentì delle piccole lacrime invadermi gli occhi, quel gesto era del tutto inaspettato. Mi aveva emozionato.
Peter si era preso cura di me anche quella volta. Stava ricoprendo il ruolo maschile nella mia vita che mi mancava senza che io glie lo chiedessi. Lo ricopriva perché lo voleva, perché ci teneva a me ed io non mi sarei mai stancata di ringraziarlo per questo.
"Ma non é troppo?". Chiesi scendendo le scale.
Il vestito mi andava a pennello e aveva raccolto i capelli con uno chignon basso e delle piccole ciocche di capelli mi ricadevano lungo il viso.
Marta si avvicinai a me e mi abbracció.
"Sei bellissima.. ma ti manca questa". Sussurró dolcemente per poi prendere una piccola coroncina di svaroski appoggiandola tra i miei capelli. Quella coroncina era quella di mamma che usó al suo matrinonio.
"É con te anche oggi.. loro sono con te". Mi sussurró dolcemente accennando un lieve sorriso.
Sospirai annuendo con gli occhi leggermente lucidi. Non avevo intenzione di piangere. Ero sempre stata così, ho sempre voluto mostrarmi forte, non voleva che nessuno mi vedesse piangere. Come una volta da piccola quando il mio DVD preferito, ovvero 'Il re leone', si ruppe in mille pezzi lo raccolsi con calma i pezzi e li diedi tra le mani di mio padre sussurrando un 'Tanto l'ho visto mille volte'. Ci tenevo a quel DVD, ma pur di non mostrarmi debole, dissi che non mi importava. Ero sempre stata così.
"Zia Tris, sembri una principessa!". Esclamó Marie nel suo vestitino azzurro mentre mi abbracciava.
Abbracciai anche Peter e gli sussurrai un 'Grazie per tutto' all'orecchio. Non indossavo mai colori così chiari e vivaci, eppure quel giorno mi vedevo come una vera e propria principessa avvolta nel mio vestito rosa con in testa la mia coroncina.
Salimmo in macchina dirigendomi con loro nel ristorante.
Arrivammo poco dopo e ci fermammo fuori di esso parcheggiando.
"Io mi fermo a rispondere, voi entrate pure". Dissi rispondendo a telefono.
Una professoressa del mio vecchio liceo in America mi aveva chiamata per farmi gli auguri.
Dopo qualche minuto mi avviai verso l'entrata dove entrai nella sala.
"Sorpresa!".
Un espressione di stupore invase il mio viso. C'erano tutti davanti a me.
C'era la band al completo, le mie amiche, i miei amici di classe, Alessio, Claudia, Nadia, Maruzio e alcuni familiari di Peter che ormai erano diventati anche loro la mia famiglia.
Ma non c'era lui.
Sentì un peso allo stomaco, ma decisi di non farco caso, non dovevo pensarci.
Salutai tutti dalla prima persona all'ultima e ringraziai per i regali che mi stavano porgendo e a mia volta li appoggiai su un tavolo.
La festa inizió ed io davvero mi sentivo una principessa quella sera. Parlavano dei miei ottimi voti a scuola, della meravigliosa canzone che avevo scritto nell'album di Marco e del bellissimo quadro fatto alla mostra.
"Un attimo di attenzione..". Disse Marta parlando da un microfono per attirare l'attenzione. "C'é una sorpresa per te ed é arrivata stamattina". Concluse porgendomi la busta.
La aprì velocemente e lessi il contenuto.
"É una borsa di studio per l'accademia d'arte". Esclamai sorridendomi.
Non ci potevo credere.
Avrei potuto approfondire la mia passione per l'arte e avrei potuto finalmente realizzarmi come avevo sempre sognato e sempre sperato, solo ed unicamente sulle mie forze.
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Indelible/ MM.
Fanfiction"L'alba migliore della mia vita". Sussurró dandomi un bacio sulla tempia. "Tutto é migliore con te". Sussurrai a mia volta prima di affondare il viso sull'incavo tra il collo e la spalla, ispirando a pieni polmoni l'odore di Marco. L'odore che in un...