Rientrammo insieme nella sala principale. Rientrammo mano nella mano, in quel momento davvero ci sentivamo così liberi di tenerci la mano, di abbracciarci in pubblico.
Ci sedemmo e mangiammo uno dei miei piatti preferiti ovvero il riso agli asparagi e formaggio. Marco e Marta avevano davvero pensato a tutto pur di rendermi felice.
"Beatrice.. c'é una cosa volevamo dirti". Disse uno dei ragazzi che si occupavano della musica.
Sussurrai un 'Sì" per fargli capire di continuare masticando l'ultimo boccone di riso ingoiandolo successivamente pronta per la richiesta del ragazzo. Così mi alzai dalla sedia per avvicinarmi a lui.
"So che potrei sembrare insensibile.. ma di solito le danze si aprono con la festeggiata e il padre che ballano". Mi disse il ragazzo guardandomi con uno sguardo dispiaciuto.
Forse quel commento doveva ferirmi in qualche modo, ma lo sguardo preoccupato e dispiaciuto del ragazzo non mi aveva ferito affatto. Mi sentivo abbastanza serena, ma preoccupata, perché non sapevo cosa fare e come comportarmi.
"Oh.. io..".
"Balla con me, Beatrice". Sussurró una voce alle mie spalle.
Mi girai e vidi Alesio alle mie spalle che aveva lo sguardo fisso sui miei occhi. "Non sono papà, ma sono tuo fratello". Mi disse dolcemente per poi avvicinarsi a me.
Non aggiunsi nulla, i miei occhi parlavano da soli.
Mi avvicinai ad Alessio e mi portó al centro della sala. Afferró le mie mani e quando la canzone iniziò entrambi iniziammo ad ondeggiare leggermente in modo lento come richiedeva la canzone. Non eravamo dei grandi ballerini, ma quel ballo significava tanto per me. Avrei dovuto farlo con mio padre, ma stavo lì con un altro uomo della mia vita, anch'esso importante come mio padre: mio fratello, colui che ormai era diventato una colonna fondamentale nella mia vita, era diventato una persona senza la quale non avrei vissuto più.
Sotto le note dolci della canzone Even my dad does sometimes di Ed Sheeran io e Alessio non riuscimmo a non versare una lacrima.
Piangevamo mentre ci stringevamo. Lui piangeva per la morte di un padre assente ed io piangevo per la morte di un padre che nel suo piccolo mi aveva donato tanto e tutto. Avrei voluto che Alessio vivesse quel lato di papà e non quello che lui ricordava, perchè papà non era una cattiva persona, era una persona buona. Aveva solo paura di prendersi le sue responsabilità. Aveva paura di ferire noi o almeno così io giustificavo la mancanza nella vita di Alessio.
Mi mancava nonostante mi aveva tenuta all'oscuro di un pezzo importante. Mi mancava, mi mancava lui e mi mancava la mamma e in quell'istante avrei voluto che ci fossero stati a vedermi. A vedermi diventare maggiorenne, a vedermi diplomata, a vedermi insieme all'amore della mia vita. Perchè sapevo in fondo al mio cuore che mamma avrebbe amato Marco e anche papà. Avrei voluto averli con me in tutti i passi importanti, anche quelli più banali, della mia vita.
"Ti amano e sono orgogliosi di te". Sussurró Alessio al mio orecchio quando la canzone terminó.
"Come fai a saperlo?".
"Perché anche io sono orgoglioso di te, sono oroglioso della donna forte che sei". Sussurró portando le labbra sulla mia fronte.
Portò il pollice sulla mia guancia così da asciugare leggermente le lacrime.
Il ritmo della musica cambiò e canzoni con un ritmo più divertente si fece strada tra le persone così Marta e Claudia mi rubarono dalle braccia di mio fratello per portarmi con loro nuovamente al centro della sala per scatenarci nei balli di gruppo.
Ballammo e ci scatenammo, eravamo davvero felici.
Venne il momento della torta e così mi avvicinai al tavolo. Era una bellissima torta a due piani con rose rosse con scritto in inglese 'Happy birthday, Beatrice'. Quel particolare nella lingua inglese mi ricordava il mio periodo in America, a quel pezzetto di cuore che avevo lasciato lì.
Vidi Marco guardarmi dall'altro lato del tavolo. Era lì fermo a guardarmi con le braccia in modo conserto e lo sguardo su di me. Era così bello, era di una bellezza che non ti stanca mai, perchè essa è semplice e pura. Iniziarono a cantarmi la canzoncina e quando venne il momento di esprimere il desiderio guardai la torta con le diciotto candeline accese.
Il mio desiderio era uno solo. Quello di essere felice ancora per tanto tempo con le stesse persone che avevo accanto in quel momento. E così strinsi gli occhi spegnendo le diciotto candeline sotto un applauso generale.
Erano quasi le due e mezza di notte e così gli invitati iniziarono ad andarsene.
"Allora principessa, si sta divertendo?". Chiese Marco sedendosi accanto a me.
"Mi sto divertendo molto". Sussurrai per poi appoggiare la testa contro la sua spalla.
"Sei stanca vero?".
"Sì". Sussurrai lasciandomi completamente andare tra le sue braccia così da sentirmi rilassata sotto i tocchi delle sue mani contro le mie braccia.
"Vieni a dormire da me dopo?". Chiese Marco mentre spostava una ciocca di capelli, che era caduta dai capelli raccolti, dietro al mio orecchio dopo aver giocherellato con essa per un po'.
"Mhn.. dovrei?". Risposi girandomi completamente verso di lui.
"O ci vieni di tua spontanea volontà o ti rubo". Sussurró Marco contro le mie labbra.
"Ci vedono..". Sussurrai spostandomi leggermente, ma Marco si riavvicinò nuovamente alle mie labbra.
"E lasciali vedere".
E dopo quel sussurro entrambi chiudemmo gli occhi per unire le nostre labbra in un dolce bacio.
Non sapevo descrivere quanto mi erano mancate le labbra di Marco. Erano una dipendenza dalla quale non avrei voluto staccarmi.
"Quindi è un sì?". Mi chiese appena ci staccammo guardandoci fisso negli occhi.
"È un sì per me, ma domanda a grande capo". Sussurrai indicando con il capo Marta che parlava poco distante da noi con i genitori di Peter.
"Mi vuole bene, dirà di sì"."Ti dispiace entrare? Ho visto che c'è la posta". Chiese Marco facendomi segno con il capo indicando la sua abitazione.
Presi le chiavi tra le sue mani aprendo infine la porta per poter entrare. Accesi le luci e quello che mi si presentó davanti mi fece sorridere.
Era un sentiero verso la camera da bagno. Entrai in esso e ci trovai l'idromassaggio completamente illuminato dalla luce fioca e delle candele profumate alla vaniglia.
"Ancora buon compleanno". Mi sussurró Marco una volta arrivati nella camera da bagno. "Ho pensato avessi vergogna.. quindi c'é il costume sul letto di là". Continuó guardandomi.
Guardai Marco e fecicon il capo un segno di disapprovazione. Non volevo più essere quella bambina, volevo sentirmi desiderata, volevo sentirmi una donna. Non so con quale coraggio abbassai la zip del vestito facendolo ricadere fino ai miei piedi, tenendo lo sguardo fisso sui suoi occhi.
"Ti amo". Sussurrai portando le mani sul suo petto.
Un luccichio negli occhi di Marco e in un attimo mi ritrovai con la schiena contro il muro freddo, le mani di Marco sui fianchi e le labbra sulle mie.
Ci baciammo, sembrava un bacio disperato, un bacio di quello voluti e attesi. Scivoló con le mani sui miei glutei alzandomi per potermi far sedere sul marmo del lavabo, mettendosi fra le mie gambe. Lo attirai maggiormente afferrandolo con la camicia e subito dopo iniziai ad aprirla bottone dopo bottone, mentre la mia lingua cervava ancora quella di Marco. Sentivo le sue mani sulla mia pelle come le sue labbra e stavo impazzendo. Lo volevo, volevo sentirlo mio fino in fondo. Continuammo a baciarci spogliandoci di tutti gli idumenti che avevamo. Con un gesto della mano sciolsi i capelli facendoli ricadere lungo il mio viso.
"Quando sei bella, Tris". Sussurró Marco afferrando tra i denti il mio labbro inferiore per morderlo.
Ansimai leggermente sentendo i suoi denti morderlo e tirarlo. Marco mi portó all'interno dell'idromassaggio.
"Sei sicura?". Sussurró capendo la situazione in cui eravamo.
Non ce ne eravamo nemmeno resi conto di cosa stesse succedendo. Ma certe cose sono spontanee, non bisogna programmarle.
"Mi fido di te". Sussurrai contro le sue labbra per poi baciarlo.
Quella notte io e Marco facemmo l'amore per la prima volta, avvolti dall'acqua calda, dalla schima, dalle bolle e dall'odore delle candele. Ma soprattutto avvoliti dall'amore che provavamo l'uno per l'altro. Perché io ne ero sempre più sicura, io lo amavo e lo amavo da morire.HOLA ESERCITO!
Allora so spesso vi faccio aspettare un po', ma questo capitolo compensa l'attesa, vero?
Almeno spero..
Fatemi sapere se vi piace con un voto o con un commento.
E lasciatemi le vostre opinioni su Tris e Marco o sul capitolo in generale.
Vorrei anche ringraziare tutti per i commenti, voti e tant'altro. Davvero grazie.
Quindi lasciate tanti commenti!
Un bacio, alla prossima!
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Indelible/ MM.
Fanfiction"L'alba migliore della mia vita". Sussurró dandomi un bacio sulla tempia. "Tutto é migliore con te". Sussurrai a mia volta prima di affondare il viso sull'incavo tra il collo e la spalla, ispirando a pieni polmoni l'odore di Marco. L'odore che in un...