Epilogo.

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"Non ho mai pensato di dover scrivere qualcosa per dare fine alla mi vita da liceale e adolescente, ma sicuramente anni fa avrei scritto di sicuro 'Che figo Edward Cullen'. Ma ad oggi mi sento così strana, così diversa da quella ragazzina che sognava ad occhi aperti una relazione con il più figo della scuola, con il massimo dei voti, amiche popolari come lei. Ora mi sento una donna, una donna la quale non vuole un ragazzo per la bellezza esteriore, ma per i contenuti che esso porta all'interno di sè. Una donna che vuole essere forte, ma non popolare, non desidera false persone che pur per diventare qualcuno leccano i piedi, per non dire altro, ad altre persone socialmente più elevate di lei. Mi sento una donna che ha lottato per la sua felicità. Non si è mai arresa, ha sempre guardato il lato positivo delle cose, anche se per la maggior parte dei casi il lato positivo non c'era. In quel caso da donna forte quale mi sentivo l'ho inventato. Ho semplicemente finto di avere un lato positivo. Certo, certe volte mi è venuta voglia di urlare al mondo quanto ero triste, quanto ero delusa e volevo soltanto mollare la presa e lasciarmi cadere giù nel buio più profondo. In questo caso ci sono state le persone che mi amano e che mi sostengono pronte ad afferrarmi la mano per non farmi cadere in quel burrone dove non c'è più via d'uscita. Perchè quel burrone era così: una volta che sei entrato lì non si torna più indietro, non troverai mai una via d'uscita. La mia famiglia, i miei amici e poi anche l'amore, loro mi hanno aiutata. Quest'ultimo è capitato per puro caso, perchè nessuno dei due aveva in programma di innamorarsi. Che poi la parola 'innamorarsi' cosa significa? Ci siamo mai soffermati a pensare a quante emozioni e sensazioni racchiude la parola 'innamorarsi'?
Una persona si può innamorare della sua famiglia, del sentimento che prova verso ogni membro di essa.
Una mamma si può innamorare del suo adorabile bambino appena lo prende tra le sue braccia per la prima volta.
Un padre può innamorarsi della sua principessa, della donna che amerà sempre oltre sua moglie: sua figlia.
Una fan può innamorarsi del suo idolo.
Una persona, una qualsiasi persona, può innamorarsi della vita.
Perchè quelle persone hanno provato un qualcosa di troppo forte per dire un banale 'mi piace'. Il 'mi piace' non rendeva realmente il sentimento provato.
Come si può mai dedurre a così poco quando per la prima volta guardi negli occhi tuo figlio? O quando all'altare sussurri quel 'Sì' tra lacrime di gioia? O quando per la prima volta sfiori la mano della persona che poi sarà il tuo amato? O per la prima volta sfiori un tasto di un pianoforte? Non si può ed è per questo è nata questa parola. Innamorarsi.
Io penso di essermi innamorata due volte nella mia vita. A solo due persone ho potuto dire realmente 'Ti amo'.
La musica e Marco. E sì, per me la musica è una persona. È una persona totalmente silenziosa e invisibile, non c'è fisicamente, ma la percepisci comunque. È nell'aria che girovaga con una meta ben precisa, ovvero quella di entrarti nell'anima rendendoti davvero quella persona che ama senza limiti. La musica è sempre lì, qualsiasi sia il tuo problema, qualsiasi sia il tuo stato d'animo: lei c'è e ci sarà sempre. Anche quando ti sentirai solo tra la gente, tra la folla. Anche quando l'intero mondo ti crolla addosso e ti fa pesare ogni minimo problema lasciandoti da solo ad affrontarlo. Lei ci sarà.
Poi c'è Marco.
Marco è arrivato nel momento in cui avevo proprio bisogno di qualcuno, quando avevo bisogno di qualcuno che mi tenesse la mano percorrendo la via buia per condurmi alla luce. Marco era la mia luce, quella che mi ha abbagliata, ma che nel momento stesso mi ha resa davvero, davvero felice. Non è assolutamente facile stare accanto ad una ragazza con il carattere come il mio, eppure lui mi ha sempre accolta con lui. Mi ha difesa anche quando forse quella dalla parte del torto ero io. Mi ha difesa dalle cattiverie delle persone con il suo scudo da guerriero. Si è sporcato le mani per me. Si è messo contro tutti e tutto per me. Ma soprattutto ha scelto me. Perchè la scelta era davvero immensa, ma lui fra miliardi di persone ad occhi chiusi ha scelto me. Ed io? Io non posso far altro che innamorarmi di lui ogni giorno sempre di più. Perchè non mi piace dire 'come il primo giorno', perchè io amo Marco ogni giorno sempre di più, fin quando il mio cuore avrà la forza di continuare a battere.
E queste sono le mie ultime parole qui, mio caro Diario. Grazie per avermi accompagnata per questi anni. Ma soprattutto grazie per avermi ascoltata sempre.
Con l'affetto più grande che ci possa essere nel mondo.
-La tua piccola Bea".
Finii di scrivere quelle frasi con le lacrime agli occhi. Chiusi il diario con il nastrino e porti le labbra su di esso.
Sorrisi dolcemente.
"Me lo farai leggere prima o poi". Sussurrò Marco avvicinandosi a me mentre portava una mano sul mio capo per poi lasciare un piccolo bacio su di esso.
"Ho paura di dirlo". Sussurrai guardando Marco che subito mi tese la mano per farmi alzare dal divano.
"Ci sono io con te".
Così mi alzai per unire le nostre labbra in un piccolo bacio andando poi al piano superiore della nostra casa per prepararmi per la cena con tutti.

"Ma quanto sei bella stasera". Sussurrò Alessio stringendomi in un forte abbraccio appena valcai la porta del ristorante.
Mi immersi nel suo abbraccio, scordandomi completamente de resto delle persone che mi circondavano.
Mi sorrise appena ci staccammo e insieme andammo nel salone dove c'erano gli altri. I genitori di Marco, Alessio, Sofia, Giulia, Peter con Marta e Marie e poi Giovanni, Caudia e Davide.
Mi tolsi il copriabito che Marco aveva insistito a farmi indossare e lo appesi dietro alla mia sedia restando con il vestitino sportivo color carne che avevo indossato con delle converse. Prendemmo posto e dopo poco iniziammo ad ordinare.
Cercai la mano di Marco sotto al tavolo per conforto. Avevo paura delle reazioni delle persone a cui tenevo di più. Appena la mano del mio ragazzo strinse la mia accarezzando la pelle con il suo pollice mi rilassai. Rilassai tutti i muscoli del corpo bevendo un goccio d'acqua per rilassarmi del tutto.
"Io e Tris dobbiamo dirvi una cosa.. forse è anche per questo che abbiamo deciso di organizzare questa cena". Disse Marco portando un braccio intorno alle mie spalle per darmi coraggio.
"Onestamente non so nemmeno come iniziare. So che non stiamo insieme da poco. Ma abbiamo deciso di sposarci". Dissi con tutta la convinzione possibile.
"Alessio devi darmi venti euro". Esclamò Davide battendo il cinque alla sua ragazza, ovvero Giulia.
Accennai una risata nel vedere che la maggior parte delle persone erano felici di questo nostro passo. Ma mi soffermai sugli occhi di Marta che mi gurdavano. Erano pieni di lacrime così mi alzai per raggiungerla.
"Sei delusa di me?". Sussurrai tristemente quasi sul punto di piangere.
"Sei diventata una donna bellissima". Sussurrò abbracciandomi.
Abbracciai tutti e continuammo la nostra cena in tranquillità, pensando già al vestito da sposa, al luogo del matrimonio o semplicemente la data.

"Marco dai.. sono stanca". Sussurrai cercando di sfuggire dalla presa del mio ragazzo, mio quasi futuro marito.
"Almeno dammi un bacio". Mormorò bloccandomi nuovamente tra la parete del corridoio e il suo corpo.
Avvicinai le mie labbra alle sue così da poterle unire lentamente dando inizio a quella danza che tanto amavamo dare alle nostre lingue. Accarezzai dolcemente i suoi capelli arricciandoli tra le dita sorridendo contro le sue labbra.
"Andiamo a metterci sul letto". Sussurrò Marco dolcemente accarezzandomi lo zigomo per poi afferrare la mia mano conducendomi nella nostra camera.
Levai le converse lasciando poi il vestitino cadermi fino ai piedi appiggiandolo sulla sedia della camera per poi avvicinarmi al letto per prendere la t-shirt di Marco che usavo come pigiama.
In quel momento stavo pensando a come erano felici tutti per la notizia.
E l'idea di formare una famiglia con Marco mi emozionava tantissimo, finalmente c'era della felicità anche per me.
"Sei bellissima".
La voce di Marco mi riportò alla realtà.
"Sarai mia moglie". Sussurrò Avvicinandosi per poi abbracciarmi da dietro, appoggiando le mani sul mio grembo nudo stringendomi tra le sue braccia.
"Beatrice Mengoni. Suona molto bene".
"Ti amo, Tris".
"Ti amo, Marco".

HOLA ESERCITO!
Siamo arrivati alla fine di questa storia, almeno della prima parte.
Vi dico subito che ci sarà un sequel, perchè ho grandi progetti per Marco e Tris e infatti ci sto già lavorando.
Comunque vorrei sapere cosa pensate di questa decisione dei ragazzi e della storia in generale.
Inoltre vorrei ringraziare tutti voi. Mi avete sostenuta, sopportata e odiata quando non arrivava il bacio. Ma grazie per essere restati qui con me seguendo la storia nel bene e nel male.
Grazie a tuttu voi.
Un bacio come sempre e alla prossima!

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