Capitolo 19.

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Mi svegliai lentamente, senza aprire gli occhi, non ne volevo sapere di infrangere l'oscurità con la luce del mattino ovvero del sole che sentivo picchiettare sulla mia pelle, anche se il sole non era poi così caldo. Non ne volevo proprio sapere, volevo godermi ancora quei minuti con gli occhi chiusi, il sole sulla pelle e il silenzio intorno a me. Mi sentivo così rilassata e avevo la testa completamente vuota da ogni pensiero.
Mi girai velocemente su un lato sbattendo così la testa contro un qualcosa di duro ovvero il corpo di Marco che dormiva ancora. Aprii gli occhi velocemente sentendo un gemito di dolore da parte del ragazzo che dormiva accanto a me.
"Me voi ammazzà?". Mormorò Marco ancora mezzo addormentato portando la mano sul lato della testa colpito.
"Ma pensavo di essere sola..". Sussurrai portando lo sguardo su di lui.
"N'altra botta del genere e sola rimani, me porti direttamente in paradiso".
"Ma come sei esagerato".
In quel momento mi resi conto di tutta la situazione. Di me e Marco, della sera precedente. Avevamo fatto l'amore per la prima volta nella vasca per poi finire nudi sul letto a coccolarci e restare svegli fino a tardi per guardare l'alba, addormentandoci poi abbracciati e avvolti tra le coperte. Una delle sere più belle della mia vita. Sospirai a lungo e percepii ancora l'odore delle candele profumate e anche del solito profumo che Marco usa. Mi sentivo così in pace con me stessa in quel momento, mi sentivo una donna libera, una donna che sapeva di certo cosa volesse dalla sua vita.
Cercai di alzarmi tirandomi la coperta con me, ma sentii la mano di Marco bloccarmi facendomi ricadere sul materasso nuovamente.
"Dove pensi di andare, signorina?". Sussurrò sulle mie labbra dopo essersi messo su un lato così da alzare il busto sporgendolo su di me.
"Mh, a fare colazione?". Sussurrai ironicamente, ma subito venni zittita dalle sue labbra.
Chiusi lentamente gli occhi, iniziando a muovere le labbra sulle sue.
Avrei pagato oro per svegliarmi così tutti i giorni, magari evitando la capocciata.
Marco portò una mano sul mio fianco nudo accarezzandolo lentamente salendo verso le costole e scendendo verso la gamba. Una scarica di brividi invasero il mio corpo. Non riuscivo ad abituarmi ai suoi tocchi, ai suoi baci. Era sempre come la prima volta per me.
"Stai diventando troppo magra". Sussurró contro le mie labbra riprendendo a baciarmi.
Quella volta la suoneria del telefono di Marco mi salvò. Sapevo che Marco odiasse il fatto che io stessi trascurando il cibo per lo stress scolastico o stress in generale.
Sbuffò affondando con il viso sul mio collo lasciando lì un piccolo bacio, sporgendosi poi verso il comodino afferrando il telefono per rispondere.
"Colonnello.. siamo svegli, sì aspetta". Disse Marco ancora mezzo appoggiato su di me mettendo poi il vivavoce.
"Buongiorno Marta".
"Buongiorno Tris.. volevo solo infornarvi che oggi c'é il pranzo con la band. Vi voglio qui per l'una massimo".
"Giuro di non essermene dimenticato". Disse Marco accennando un sorriso.
"Se tornate prima mi fate stare con il pensiero sicuro.. non vorrei un secondo bambino per casa".
"Marta!". L'ammonii arrossendo appena sotto lo sguardo divertito di Marco.
"Okay, okay, ho capito. A dopo e giù le mani dalla mia bambina, Mengoni".
"Tranquilla non mi toccherà". Le risposi rassicurandola.
"Ci conto. A dopo".
"Ciao Marta". La salutammo staccando la chiamata.
Marco mise il telefono su una parte vuota del letto riportando il capo a pochi centimetri dal mio e il corpo sul mio, mentre sosteneva il peso sul gomito che aveva affondando sul materasso.
"Quindi non posso fare questo?". Sussurrò Marco contro le mie labbra portando ancora una mano sulla mia gamba accarezzandola lentamente.
"Mhn.. non potresti".
"E questo nemmeno?". Disse ancora in un sussurro e la sua mano raggiunse il seno sinistro dopo aver tracciato con le punte delle dita il tragitto dalla gamba al seno, il quale appena arrivò strinse nella mano.
"Marco". Sussurrai ansimando appena. "Dobbiamo vestirci".
"Abbiamo ancora un altro po' di tempo". Mormoró baciando poi le mie labbra.
E per la seconda volta mi ritrovai tra le sue braccia, avvolti tra le coperte a far l'amore. E pensai che questo era il paradiso che accennava Marco appena svegli.

Eravamo felici e spensierati quel giorno. Avevo tutto. Avevo una famiglia che mi amava, un ragazzo al mio fianco e degli amici che avrebbero fatto di tutto per me. Mi sentivo piena d'amore.
"Zia Tris, oggi torna il nipote di zio Giovanni!". Esclamò Marie saltando da una parte all'altra.
"E chi é?". Le chiesi guardandola.
"Il mio fidanzatino! Viene in classe con me, ma per due mesi era via. Oggi ritorna!".
Vedere una piccola Marie saltare da un posto all'altro, felice del ritorno del suo fidanzatino, era una delle cose più belle che potessi mai vedere.
Era così bella con quel sorrisone stampato sulla bocca e ciò mi riempiva il cuore di gioia.
"Poi voglio conoscerlo". Sussurrai alla bambina, accarezzandole la guancia dolcemente.
Annuii per poi sparire nel salone correndo per raggiungere il divano per buttarsi accanto a Marco. Mi appoggiai con la spalla contro il muro per osservare la scena a braccia conserte. Vidi Marie mettersi sulle gambe di Marco cantando vecchie canzoni dei bambini o giocare a qualche gioco che esisteva da sempre.
"Sei proprio innamorata". Sussurrò Claudia portando il braccio intorno al mio collo accennando poi una risata.
"Hai mai amato qualcosa così tanto da non crederci di averla?".
"Sì, conosco la sensazione". Sussurrò la ragazza accanto a me.
Marco si accorse di noi che li guardavamo e il suo sguardo si posó sui miei occhi. Sorrisi lievemente, quasi accennandolo quel sorriso e lui ricambió tale sorriso concentrandosi poi sulla bambina sulle sue gambe.
Marco era così bello che forse nemmeno me ne rendevo conto. La sua bellezza ti sconvolge, ti fa restare senza nulla da dire. Perchè non era eccessivo o esagerato. Marco era semplice e proprio la sua semplicità lo rendeva così perfetto ai miei occhi e agli occhi di tutte le persone che lo amavano.
Mi ritrovai a pensare che era proprio vero che nella vita bisogna aspettare. Ho sofferto, perché ho sofferto così tanto per cose così serie, ma ho aspettato e finalmente avevo trovato la luce. La mia luce era Marco. Era il mio arcobaleno dopo la tempesta, una lunga tempesta. Era come un bicchiere d'acqua nel deserto.
Continuai ad aiutare Marta a lavare le stoviglie e altre cose mentre chiacchieravamo tranquillamente di come stesse andando il tour degli instore di Marco di come procedeva la scuola o di qualsiasi altra cosa. Mi rilassava molto ritornare a parlare delle piccole cose con mia sorella.

"Non voglio tornare su e dormire da sola". Sussurrai appoggiandomi al muro del palazzo in cui abitavo.
Ero scesa con Marco per salutarlo dato che ormai era sera e lui dove tornare a casa. Stavamo già da un po', ma proprio non volevo che andasse via da me. Mi era mancato così tanto che ora volevo averlo sempre con me.
"Vieni qui". Sussurrò tirandomi verso di sè dopo aver appoggiato le mani sui miei fianchi.
Avvolsi le braccia intorno al suo collo stringendomi a lui e appoggiando la testa contro il suo petto. Sentivo i battiti del suo cuore ed erano veloci proprio come i miei. Eravamo innamorati, ma innamorati per davvero.
"Ti amo, Marco". Sussurrai portando le labbra sulla sua guancia per lasciargli un piccolo bacio dove restai per qualche secondo in più con le labbra a contatto con la sua pelle. Ignorai completamente la sensazione di fastidio che provocava la sua barba folta contro le mie labbra leggermente umide.
"Ti amo anche io, piccola". Sussurrò anche lui portando la mano sui miei capelli per accarezzarli dolcemente fino alle punte soffermandosi su di esse continuando a muovere tra le sue dita.
"Dai, che ci vedremo di nuovo tutti i giorni ora". Sussurró portando lo sguardo sui miei occhi.
"Cosa? Hai finito gli instore?".
"Esatto". Sussurró.
Notizia migliore non avrebbe potuto darmi.
Portai le labbra sulle sue unendole in un dolce bacio. Un piccolo bacio che sapeva di noi, della nostra felicità e della nostra tranquillità.

HOLA ESERCITO!
Sono quasi le due e sono riuscita a pubblicare qualcosa dopo tanto tempo! Mi scuso per il ritardo, ma come ho detto in precedenza ho tantissimo da fare.
Comunque volevo ringraziarvi per le visualizzazioni, per i voti e per i commenti. Siete un amore e davvero mi ispirate tanto.
Lasciatemi tanti commenti e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio, alla prossima!

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