Orangeria

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Il comandante in seconda Francis Borrough aveva prestato servizio con Benedict così a lungo che i due potevano contarsi le ferite a vicenda e indovinare esattamente dove erano state inferte. Borrough era un secondogenito poco apprezzato in tenera età e così fu deciso di temprare il suo carattere facendone un ottimo allievo sotto il comando del capitano Hastings. Da lì intraprese una mirabile carriera che ben presto lo rese indipendente sul lato economico e in grado quindi di essere ammirato dal bel mondo e da tanti faccini di giovani ragazze. Nonostante tutto non si era ancora accasato: le sue tremila sterline l'anno gli permettevano di fare il difficile e di non accontentarsi delle prime ragazze che gli venivano presentate a Londra dopo il suo ritorno dalle Azzorre. Fu lì che incontrò Benedict. Era in città per pochi giorni dopo la campagna spagnola e gli chiese di trattenersi ad Headston per poter fronteggiare sia l'irascibile zia che la lamentosa madre. Borrough aveva accettato per non lasciare il compagno d'armi scoperto in una simile battaglia. Francis aveva l'attitudine straordinaria a intendersi molto bene con la signora Benedict, forse perché aveva anch'egli la tendenza a lagnarsi di molte cose: dalla sua gotta all'umore nero che una giornata piovosa poteva portare. Era il tipo d'uomo che si faceva ammaliare dalla sorte avversa e, al contrario di Benedict, aveva un'indole piuttosto empatica che lo faceva apprezzare da tutti coloro i quali si ritrovavano a confessarsi con lui. Anche sulla Intolerance era stato un buon mediatore e trovava sempre il modo di mitigare l'onda lunga tipica di Benedict che spesso si scontrava con l'incostanza dei marinai.

Borrough sarebbe dovuto partire prima di Natale da Headston Park ma si trattenne su richiesta della signora Benedict. Per lui non fu propriamente una cortesia rivolta a sua signoria la duchesse quella di rimanere fino a gennaio, bensì una mossa del suo animo nella speranza di rivedere presto nei salotti o a qualche ballo Georgiana Eagle. Il suo stupore fu immane quando seppe che, in sostanza, la Eagle non veniva quasi mai invitata da nessuna parte, considerata la sua sfortunata situazione. Egli perciò si prodigò per tenersi informato sulla sua salute tramite corrispondenza con Jane ma, ben presto, si rese conto che tutto ciò non avrebbe portato a nulla. Quindi studiò un piano per poter cambiare le cose. Iniziò sempre più spesso a menzionare Georgiana nei suoi discorsi sia con la signora Benedict sia con Lucas. Cercava di ottenere informazioni sul suo passato, sulla famiglia e sulla sua reale situazione finanziaria. Non era forse vero che una certa signorina Welling aveva riferito a Lady Ameston che in realtà la signorina Eagle avrebbe ereditato da un lontano cugino da parte di padre? Supposizioni, certo, ma che lasciavano uno spiraglio di luce per Borrough. Non che necessitasse che sua moglie fosse ricca, ma temeva di certo quello che avrebbe pensato la gente e odiava sospettare che non avrebbe più potuto entrare in certi salotti o in certe case di Londra. Le sue indagini si protrassero oltre la metà di gennaio, quando era evidente che sarebbe dovuto partire. Così decise che era il momento di parlare con il suo fidato amico perché potesse prolungare il suo soggiorno e perché creasse occasioni di incontro con Georgiana.

Il tutto si svolse in una gelida mattinata durante la quale Benedict era intento a occuparsi di alcune opere di sistemazione nel giardino d'inverno. Egli, infatti, non avrebbe accettato nessuna ingerenza sui lavori riguardanti la sua proprietà e, inoltre, preferiva tenersi occupato in lavori manuali piuttosto che rischiare di dover intrattenere lunghi discorsi con la madre. Dopo la partenza di zia Asheby la salute della signora Benedict ne aveva tratto immenso beneficio ed era molto più predisposta a lasciar correre i suoi malanni fisici e ad occuparsi della gestione della casa.

Il signor Borrough entrò nella serra quel mattino con un'aria piuttosto pensierosa e chiese a Benedict un colloquio. Lucas era profondamente impegnato nel dirigere le operazioni per lo spostamento di alcuni aranceti. Questi impedivano il passaggio nel raggiungere con comodità il sistema d'areazione. Chiese all'amico di attendere. Dopo una buona mezzora decise di far portare del tè per poter studiare alcuni carteggi e, allo stesso tempo, dedicare qualche attenzione a Borrough. "Come ai vecchi tempi. Tu che studi le carte e io che ti intrattengo con i propositi di Neville di fuggire appena avessimo toccato terra..." disse Borrough non appena si fu seduto. Benedict sorrise: "Bei tempi. Non per Neville, s'intende... Ha visto più lui il mio gatto a nove code che l'armaiolo che l'ha costruito". Borrough attese qualche secondo che il capitano tornasse con i pensieri nell'orangerie e poi, sospirando, iniziò la sua confessione. "Lucas, non voglio affatto tediarti perciò verrò subito al punto. In questi ultimi tempi una persona occupa costantemente i miei pensieri. Ella è per me difficile da poter corteggiare dato che alcune circostanze mi sono avverse, perciò mi rivolgo a te, caro amico, per far sì che tu possa offrirmi un luogo sicuro dove potermi esprimere per conquistarla. È bistrattata da molte famiglie e non ho avuto modo di poterla conoscere quanto avrei voluto". Borrough si fermò. Apparve a Benedict accalorato e traboccante di emozione mentre cercava di ricordare il volto della sua bella. "Vecchio mio, tutto ciò è oltraggioso" scherzò, scandendo bene le parole per fare il verso a qualche vecchia zitella di Wollenbridge. Quando non incontrò dall'altra parte alcun accenno all'ilarità della cosa, Benedict si fece più serio. Aveva ormai abbandonato i suoi progetti e la sua attenzione era tutta rivolta all'amico "Insomma Francis, mi stai chiedendo di restare qui da me più a lungo per poter accompagnare la signorina Eagle nei miei parchi e cercare di cogliere in lei qualcosa che vada oltre la sua ingiustificata altezzosità?" disse corrugando la fronte. "Sei ingiusto Lucas, è una donna bellissima che non mi abbandonerebbe mai. Sono certo che la sua rigorosa moralità glielo impedirebbe e sono sicuro anche che abbia un'indole avventurosa che potrebbe spingerla ad accompagnarmi in qualche missione. Tra le più sicure s'intende". Borrough inspirò a fondo e si immerse in dolcissimi pensieri nei quali immaginava accanto a sé una fulgida Georgiana pronta a restare al suo fianco per sempre. Benedict gli lanciò un paio di occhiate di sufficienza e poi parlò come se stesse cercando di far comprendere ad un bambino qualcosa di ovvio. "Francis, ti prego... È una donna impossibile, non riusciresti mai a dominarla con il tuo temperamento mansueto. È una zitella acida che gode di incontrastata ammirazione solo da parte della sua famiglia. È stata allontanata dai salotti perché mette in imbarazzo tutti, non perché è caduta in disgrazia. A Kerv Towers hanno ricevuto pure Anna Masgrove definita una rinnegata dalla padrona di casa. Non so se mi spiego". Probabilmente non si spiegava affatto perché Borrough non sembrava aver ascoltato una sola parola. "Benedict non mi affiderei a te se non ne dipendesse la mia intera felicità" affermò con quell'insopportabile tono lamentoso. Benedict rimase in silenzio. Ripensò a Georgiana il giorno di Natale. Pensò a quale sarebbe stato il comportamento che avrebbe tenuto Borrough al suo posto. Si sarebbe prostrato ai suoi piedi chiedendole scusa già molto, molto tempo prima. Di certo non avrebbe mai considerato le potenziali implicazioni legali dell'incidente che era occorso, ma si sarebbe recato con una certa costanza dai Cavendish per informarsi su come stesse la povera sfortunata. No, non si sarebbe mai presentato il giorno di Natale insultandola profondamente nel suo orgoglio di donna quindi, a rigor di logica, Georgiana non si sarebbe indignata. Perciò la conclusione era che, sì, forse sarebbero stati bene assieme. Magari se non bastonavi la tigre ella non ti attaccava di rimando. "E sia come vuoi. Ma ti devo avvertire. Pare che la signorina non mi sopporti quindi è probabile che declinerà qualsiasi invito". Ma mentre affermava questo semplicissimo dato di fatto si rese conto che non ci credeva fino in fondo. Sarebbe venuta a Headston Park, Georgiana. In larga parte per conoscere Borrough ma, se lo sentiva, anche per avere occasione di rivedere lui. Benedict non era cieco e aveva dapprima supposto e poi capito che Georgiana si stava scalfendo. Piccole fessure grigie si aprivano su quel muro che la faceva sentire sicura di essere intellettualmente superiore a chiunque la circondasse. Subiva il fascino di un uomo non convenzionale come lui che era tutto quello che lei disprezzava in se stessa. Dopotutto erano molto simili con l'eccezione per le buone maniere, s'intende.

GeorgianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora