Witby Hill

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Quel sabato pomeriggio arrivò presto e gli invitati, una volta giunti ad Headston Park, scoprirono che Benedict non aveva, di fatto, organizzato una caccia vera e propria. La singolare brigata era formata dai Cavendish, sia figlio che padre con le rispettive consorti, dalla signora e dalla signorina Eagle, dal signor Borrough e infine dai Van De Wert due cugini in visita presso i Benedict. Jane, quella mattina, si era presentata molto presto al cottage per farsi aiutare da Georgiana nella scelta tra ben quattro abiti che si era fatta confezionare per l'occasione. Georgiana aveva definito quell'acquisto come una scialacqueria inutile. Era mai possibile che, siccome gli eventi mondani erano quasi del tutto inesistenti, la sorella avesse rinnovato il guardaroba prima per il ballo e poi per una caccia? "E tali spese, per giunta, sono state fatte unicamente in favore dei Benedict" aveva sbottato inacidita dopo aver saputo che Jane sarebbe giunta al cottage con anticipo proprio per avere il suo imprescindibile giudizio a proposito dei completi nuovi. Nonostante ciò Georgiana era particolarmente allegra e perciò si pronunciò a favore dell'abito giallo scuro con bombetta nero ciliegia e aiutò la sorella ad abbinare i guanti e a fissare i capelli. Il signor Cavendish, nel suo intimo, avrebbe voluto che tutta la delicata operazione fosse seguita dalla cameriera personale della moglie, nella camera della loro splendida villa, ma quando aveva sposato Jane in qualche modo aveva accettato anche l'ingombrante presenza di Georgiana e della madre. Il loro era uno strano modo di vivere l'una alle dipendenze dell'altra. Così Irving Cavendish passò la mattinata e il primo pomeriggio a sonnecchiare nel salottino in compagnia di un modesto fuocherello con il solo disturbo di dover, di tanto in tanto, accettare una fetta di torta o qualche frutto dai vassoi ricolmi. Infatti, sebbene spesse volte le vivande scarseggiavano al cottage, quand'era previsto l'arrivo di Cavendish la dispensa veniva riempita e i fuochi nelle stanze accesi. Era la signora Eagle che lo imponeva e non di certo per ostentare ricchezze che in realtà non c'erano. Era più un modo per ringraziare il genero per la sua bontà d'animo nei confronti delle sciocche pretese della figlia, per il fatto che l'aveva sposata non ottenendo quasi nulla oppure, più semplicemente, perché gli voleva un gran bene. Georgiana, dunque, indossava il suo logoro abito marrone dopo aver resistito ad ogni implorazione perché mettesse uno di quelli che Jane non aveva scelto. Così, quando anche la signora Eagle fu pronta nella sua mise che ricordava antichi splendori, tutti si accomodarono nel calesse dei Cavendish e si avviarono verso Headston Park.

Cavendish padre e la moglie Julia arrivarono a destinazione pochi minuti dopo di loro e così furono perfettamente in grado di apparire tutti assieme davanti ai Benedict. La grande casa si parò loro davanti ben illuminata da quell'inconsueto pomeriggio invernale. Il sole rifletteva i suoi raggi contro le vetrate della serra che dominava su un lato dell'edificio. Georgiana poté ammirare tutto questo molto meglio rispetto alla sera del ballo. Il gruppo fu invitato ad entrare e fu lì che per la prima volta la giovane poté fare la conoscenza della duchessa Pauline Benedict, la quale si affrettò a presentare i suoi nipoti Willem e Frederik. Il titolo di duchessa non le era stato riconosciuto in Inghilterra, ma era comunque una cortesia che gli ospiti le riservavano quando le facevano visita. Si accomodarono tutti in uno splendido salotto e Georgiana si trovò accanto alla madre su un divanetto non lontano dalla sorella e dal cognato. La prima cosa che stonava con la magnificenza della scena era la mesta voce della signora Benedict: parlava in un tono lamentoso, stridulo, tipico di chi si trova in una condizione di dolore permanente. Ma tutti loro la potevano vedere bene, non aveva nulla che non andasse: il suo colorito era acceso, le guance rosee, le mani curate. Era di certo troppo magra ma lo si poteva attribuire alla sua costituzione. No, non vi era nulla che preannunciasse una malattia imminente se non quella voce dannatamente fastidiosa. "Vi prego" disse la signora "di scusarmi ma le mie attuali condizioni non mi permettono di raggiungervi per il banchetto che è stato predisposto dopo la caccia". Seguì un lungo sospiro "Tuttavia sono sicura che Willem e Frederik saranno in grado di sostituirmi. Parlano inglese molto bene oramai grazie ai frequenti soggiorni a Londra" disse compiaciuta. "Per che ora ha programmato la partenza il signor Benedict?" chiese Cavendish sottolineando il fatto che egli non si era ancora fatto vedere. "Oh sono certa che arriverà al più presto, non trascura mai i suoi ospiti" mentì la madre. Georgiana si rese conto di quanto era ridicola quella situazione. Avrebbe potuto trovare un aggettivo per ogni singola persona presente in quella stanza e alzare il sipario su una di quelle formidabili commediole che si potevano vedere in qualche pessimo teatro di provincia. "È pur sempre uno spettacolo godibile" pensò. Il modo in cui la signora Benedict pronunciava i nomi dei nipoti con quel forte accento olandese, la noncuranza di tutti i presenti a tale riguardo, e la sempre più pressante attesa del padrone di casa, non imbarazzavano l'avida osservatrice che registrava tutto e, in cuor suo, trovava ottimi spunti per un articolo che avrebbe potuto chiamare "Le nobili virtù dell'inconsistenza umana". Decise così di porre rimedio a tale oltraggiosa noia e, dopo aver passato quasi tutto il tempo ad ascoltare, decise di rivolgersi alla signora Benedict. "Dovete di certo essere sollevata, sua grazia, dal recente insediamento di Re Guglielmo nella vostra terra natia. Riporterà ordine e tranquillità dopo questi anni di sofferenze per i vostri congiunti. Mi chiedo, però, come vostro figlio possa aver combattuto a cuor leggero contro i suoi stessi compatrioti durante le guerre. Deve essere stata una scelta difficile quella di prendere le armi nonostante la delicata condizione della vostra discendenza" affermò con tono greve a quell'assemblea che rimase dapprima attonita e poi terribilmente sconcertata. Solo la signora Eagle sembrava soddisfatta di una così acuta osservazione e si compiaceva del coraggio della figlia nell'esternare una supposizione così sgradevole. Tutti gli altri, ad eccezione dei cugini di Benedict, erano forse poco informati sulla politica estera o comunque non erano a conoscenza delle occupazioni napoleoniche nei Paesi Bassi. "Non se il francese è tiranno, non se l'Olanda stessa è martoriata da continue lotte intestine, ma dovete ammettere, signorina Eagle, che ho fiuto negli affari. Ho saputo costruire la mia carriera sul dominio dei mari inglesi e sui cadaveri dei miei fratelli..." disse il signor Benedict entrando in salotto. Georgiana se lo ritrovò alle spalle, ma fu decisa a non farsi intimidire dal corso degli eventi. "Non era certo questo che intendevo dire, signore" affermò con poca convinzione. Il comandante Borrough era entrato subito dopo Benedict e ci tenne a dire la sua: "Signorina siete ingiusta, non metterei mai in discussione la lealtà di Lucas nei confronti della nostra regia marina. Il dominio dei mari è, di fatto, nostro dopo secoli di supremazia fiamminga. Il signor Benedict è nato qui proprio come voi. Suo padre, prima di lui, fu un fervente servitore della patria". Entrambi i signori rimasero in piedi di fronte a tutti. Poi Benedict, non volgendosi mai verso Georgiana, si spostò verso l'altro lato della stanza, andando ad appoggiarsi alla parete con noncuranza. Borrough, invece, sostava vicino agli ospiti e guardava la ragazza negli occhi. "Signor Borrough devo essere stata fraintesa, ne sono certa, intendevo dire che essendo stata l'Olanda territorio francese..." "Signori..." le parole di Benedict la interruppero bruscamente "Vogliate seguirmi alle scuderie. Non vorremmo tardare, il tramonto sta per arrivare e i cervi presto si muoveranno, possiamo contare solo su poche ore di svago". Georgiana rimase impietrita da tale mancanza di rispetto, sentì tracimare la rabbia dallo stomaco e fermarsi pesante nel petto, le si mozzò il respiro e cominciò a guardarsi attorno in cerca di comprensione. Nemmeno dalla madre ottenne però quell'appoggio di cui necessitava per calmarsi, tutti sembravano ora interessati solo a visitare le scuderie.

GeorgianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora