11. secret

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Pov Zayn

"Papà, per favore, solo per oggi!", dissi, cercando di essere quanto più ruffiano possibile.
"Perchè non vuoi tenere il corso oggi?", mi chiese, severo.
"Ricordi il ragazzo con cui ho litigato?". Lui annuì, continuando a guardarmi confuso. Presi un respiro profondo, prima di continuare a parlare.
"Ecco, volevo cercarlo per chiedergli scusa". Aggrottò le sopracciglia, non completamente convinto della mia motivazione. In fondo, perchè avrebbe dovuto credermi? Ero sempre stato stronzo, disonesto ed egoista.
"Non puoi chiedergli scusa dopo il tuo laboratorio? Ci sono persone che ci tengono ed hanno bisogno di un po' di svago". Come se la vita di quelle persone dipendesse da me. O forse era così? In fondo non sapevo quando male fossero messe le loro vite.
"Ma esistono anche altri laboratori! Papà, per favore, devo chiedergli scusa come si deve", dissi lagnoso come mai. Ero disperato. Liam non mi voleva vedere ed io dovevo trovare un modo per fargli cambiare idea. Mio padre sbuffò sonoramente e poi roteò gli occhi teatralmente.
"Va bene, ma se scopro che in questo tempo hai fatto tutt'altro, finisci malissimo. Chiaro?!". Mi lanciò un'occhiata di quelle che non riuscivo a sostenere e che mi facevano sentire minuscolo.
"Stai tranquillo, papà. Sono una persona migliore ormai!". Ridacchiai piano, rendendomi conto della stupidaggine che avevo appena detto e mio padre mi sentì fin troppo bene.
"Non farmi rispondere", sussurrò, dandomi una pacca sulla spalla e sorridendo leggermente. Mi fiondai subito nel corridoio che portava alla camera di Liam e del biondino. Mi fermai davanti alla porta e la fissai, mentre mentalmente mi stavo preparando un discorso efficace per fare pace con lui e farlo ritornare mio, anche se effettivamente non lo era mai stato. Dopo qualche minuto, raccolsi tutto il coraggio necessario e bussai. Nessuno aprì la porta. Rimasi deluso, ma decisi di ribussare di nuovo. Finalmente qualcuno mi aprì, ma non fu Liam. Cercai di essere il più cortese possibile, per non creare altri guai.
"Ciao biondo!", dissi, cercando di sorridere. Lui fu un po' stupido di vedermi e rimase a bocca aperta. Si ricompose velocemente, prima di iniziare a parlare.
"Ti ricordo che ho sempre un nome".Mi trattenni per non prenderlo a sberle e mi morsi la lingua più volte per non rispondergli male. Gli tesi la mano e lo guardai dritto negli occhi, con un sorriso fintissimo.
"Allora presentiamoci come si deve. Io sono Zayn". Lui mi guardò perplesso, poi mi strinse velocemente la mano.
"Niall". Niall? Che nome strano.
"Sai mica dov'è Liam?". Mi fissava, con la bocca serrata e le sopracciglia aggrottata. Rispondimi, cazzo, rispondimi.
"No, mi dispiace, prova a cercare nella caffetteria".cEra stato gentile, in fondo. Speravo per lui che fosse la verità, se no l'avrei distrutto con le mie stesse mani.
"Grazie, Niall, alla prossima", dissi, velocemente, per poi correre alla caffetteria. Ma lui non c'era. Vidi Louis da solo a prendere un caffè, così mi avvicinai, sperando che lui sapesse qualcosa.
"Ciao bello", lo salutai amichevolmente.
"Ciao Zayn".
"Sai dov'è Liam?". Lui mi sorrise, bevve un sorso di caffè e poi prese fiato per rispondermi. Aveva davvero un bel sorriso.
"Prima l'ho visto alla sala giochi. Prova lì", disse, continuando a sorridere.
"Hai un bel sorriso, sai?". Cosa?! Perchè l'avevo detto?!
"Grazie, ma sono impegnato, quindi smettila".Impegnato? Dovevo immaginarlo. Uno così bello avrebbe avuto sicuramente una fila interminabile di ragazze dietro.
"Va bene, scusa. E grazie per l'aiuto", dissi, ridendo. Ero già sfinito, ma mi diressi verso la sala giochi e lo vidi. Era in piedi, con una stecca da biliardo in mano, lo sguardo spento e ancora i segni dei miei pugni sul viso. Mi avvicinai, ma non troppo, bloccando l'istinto di abbracciarlo da dietro.
"Liam...", sussurrai, sfiorandogli un braccio per farlo voltare. Lui mi guardò indifferente e mi sentii morire dentro.
"Ciao", mi salutò freddamente.
"Posso parlarti?".
"Devi proprio? Sono nel bel mezzo di una partita", mi disse, tornando a fissare il tavolo verde da biliardo. Io gli sfilai la stecca dalle mani e la diedi ad un ragazzo che stava guardando la partita.
"Ora giochi tu, grazie", dissi al ragazzo, che mi guardava confuso.
"E tu vieni con me e parliamo", dissi, rivoltandomi verso Liam e trascinandolo in uno stanzino.
"Cosa vuoi, Zayn?!". Era serissimo e aveva lo sguardo vuoto. Dovevo fare qualcosa.
"Volevo chiederti scusa, davvero". Mi fissò per qualche istante, aspettando che io continuassi, ma sinceramente non sapevo da cosa iniziare. Per fortuna fu lui a spezzare il silenzio.
"Hai finito?".
"No, volevo anche dirti che sono stato stronzo. Mi diverto a far soffrire le persone, senza pensare che queste hanno già dei problemi per conto loro". Lo guardai per vedere la sua reazione, ma niente, era impassibile.
"Ok, Zayn, accetto le tue scuse. Ora posso andare?".
"Liam, non voglio che tu accetti le mie scuse".
"E allora cosa vuoi da me?!", mi chiese, duramente. Cosa volevo da lui? Volevo che mi abbracciasse, che mi baciasse, che mi toccasse, che mi facesse suo. Ma lui probabilmente non mi voleva.
"Voglio che accetti la mia proposta".
"Sentiamo", rispose, sbuffando sonoramente.
"Siccome, per colpa mia, ti hanno prolungato il ricovero, passeremo del tempo insieme, così da far passare il tempo più in fretta. Ci stai?". Doveva accettare. Desideravo stare con lui in una maniera malsana. Lo volevo davvero. Volevo conoscere Liam, la sua storia, i suoi problemi, le sue passioni, i suoi gusti, le sue abitudini. Volevo farlo stare meglio, sollevarlo dai suoi problemi, farlo felice e renderlo più sereno. E speravo con tutto il cuore che lui potesse capirlo.Lui mi fissava, indeciso sul da farsi e sbuffò nuovamente.
"Per illudermi e farmi stare peggio? No, grazie", rispose secco.
"Ti giuro che voglio il tuo bene, Liam. Dammi una possibilità! Se vuoi mi inginocchio e ti supplico", proposi, scherzosamente. Lui sorrise, ma non rispose. Così mi inginocchiai e misi le mani a mo' di preghiera.
"Mi sono inginocchiato, visto?". Lui rise e poi mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi.
"Va bene, possiamo essere amici e stare un po' insieme".vAmici? Poteva andare bene. Per il momento.

nobody can save him Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora