Pov Liam
Qualcuno bussò alla porta e andai ad aprire, sapendo giá che fossero Louis e Niall.
"Ciao, piccolo Liam innamorato", mi salutò Niall, abbracciandomi, per poi fiondarsi sul suo divanetto personale. Niall ed io eravamo in camera insieme, ma era andato a prendere Louis, che non era mai stato da noi.Infatti entrò cauto e si guardò intorno, sorridendo come un ebete.
"Ciao ragazzi", dissi, già nervoso.
"Ciao Liam", mi disse, Louis, ritornando sul pianeta Terra.
"Allora, come ti senti?", disse Niall, con un sorrisetto malizioso.
"Riguardo a cosa?", feci il finto tonto.
"Secondo te?! All'appuntamento, stordito!", disse Niall, ridendo.
"Come dovrei sentirmi? Normale, no?", risposi con naturalezza, anche se ero agitatissimo.
"Non ci credo", sentenziò Niall, incrociando le braccia al petto.
"Sei agitato, si vede!", disse Louis, voltandosi verso di me e smettendo di osservare la nostra camera in ogni angolo. Sì, ero agitato. E molto. Se fosse andato male? Se mi avesse baciato? Se mi avesse proposto di scopare? Ero decisamente agitato.
"Te lo scoperai?", chiese Niall, come se fosse la domanda più comune al mondo.
"Niall! No, certo che no!", dissi, iniziando a irritarmi.vNiall e Louis ridevano divertiti e io feci finta di offendermi.
"Dai, Liam, sto scherzando", disse Niall, dandomi una pacca sulla spalla.
"Apparte gli scherzi", iniziò Louis,
"Se provasse a baciarti?". Se provasse a baciarmi? Già al solo pensiero, tremavo come una foglia. Mi immaginavo il suo viso perfettamente perfetto mentre si avvicinava piano al mio e... Scossi la testa, come per liberarmi da quei pensieri.
"Un bacio non si rifiuta mai", risposi, senza troppo entusiasmo. Ma la realtà era che fremevo all'idea di un suo bacio.
"Quindi ti piace?", chiese Niall.Entrambi si erano fatti seri e questo discorso iniziava a sembrare un interrogatorio.
"Ok, basta. Zayn è un bel ragazzo, ma non lo conosco. Quel che succederà, succederà!", dissi, esasperato dalle domande troppo curiose.
"Ok, scusa Liam", disse Niall.
"Bene, allora passiamo ad un'altra cosa fondamentale", disse Louis, iniziando a spaventarmi,
"Come ti vesti?".Come mi sarei vestito? Non ci avevo minimamente pensato.
"Io direi qualcosa che evidenzi il tuo bel culo", iniziò, Niall.
"Ma senza sembrare troppo gay", finì, Louis.
"Jeans attillati?", chiesi io, non sicuro che mi stessero aiutando nel modo giusto.
"Sì, ma non troppo skinny!", disse Niall.
"E con una camicia nera, che fa molto 'elegante, ma sexy'", disse Louis, ridendo. Ok, vada per jeans e camicia.
"Va bene, ragazzi, grazie", dissi, ridendo.
"Bene, manca un'ora, io direi di andare, così Liam si prepara con calma", propose Niall
."Ok", iniziai,
"Qualche ultimo consiglio veloce?", chiesi, iniziando ad andare in crisi.
"Non fare l'acido", dissero in coro Louis e Niall, per poi scoppiare a ridere insieme a me.
"Buona fortuna", mi dissero, dandomi entrambi una pacca sulla schiena.
"Grazie, ragazzi", dissi, richiundendo la porta.vAfferrai i vestiti e andai in bagno a prepararmi. Ero agitatissimo e più passavano i minuti, più speravo di riuscire a baciare Zayn.Pov Harry
Louis era andato da Liam. E io? Io avevo l'appuntamento settimanale dallo psicologo. Lo odiavo. Sapeva tutto di me e questo mi infastidiva. Mentre parlavo con lui, mi sentivo completamente nudo e il fatto che mi trattasse con riguardo solo perchèsapeva, mi faceva male. Nella sala d'attesa c'ero solo io.
"Entra pure, Harry", disse il dottor Lucas, lo psicologo, sorridendo e facendo uscire il paziente prima di me.Annuii, mi alzai ed entrai nello studio, sedendomi nella poltroncina blu, posizionata di fronte a lui.
"Allora", iniziò, sorridendo,
"Come stai?". Avrei tanto voluto urlare di stare bene. Stavo bene perchè avevo conosciuto Louis. Stavo bene perchè finalmente a qualcuno importava di me. Stavo bene perchè non era qualcuno a caso, ma era Louis. Stavo bene perchè quando stavo con lui, non pensavo a niente. Stavo bene perchè mi sorpresi a sorridere, mentre pensavo a lui.
"Hai voglia di rispondere o hai intenzione di continuare a sorridere come un ebete?", mi disse, ridendo leggermente e guardandomi dritto negli occhi.
"Ehm", iniziai a balbettare,
"Sto bene", mi limitai a dire.
"Non mi hai mai detto che stai bene da quando sei qui. E sono felice di questo". Aveva ragione. Avevo sempre risposto "male" o, nei migliori dei casi, "non lo so".
"Stai bene per qualcosa di particolare? O forse dovrei dire qualcuno?". Non volevo raccontargli di Louis. Lui era mio e tutto ciò che lo riguardava doveva rimanere privato.Scossi la testa, in modo poco convincente.
"Puoi parlarmene, lo sai".
"Mi hanno assegnato un nuovo compagno di stanza", dissi, rimanendo vago.
"E...?", mi esortò il dottor Lucas.
"Ed è simpatico", conclusi.
"Passate del tempo insieme? Dai raccontami un po'".
"Ehm... Si chiama Louis e mi fa stare bene, perchè mi capisce", dissi. Forse parlarne mi avrebbe fatto bene, avrebbe reso chiaro il nostro rapporto e avrei capito quello che provavo per lui. Ma non ci riuscivo completamente.
"Siete amici o qualcosa di più?".Rimasi spiazzato. Non mi aspettavo una domanda così diretta. Il dottore mi guardava, con il suo sorrisino ancora stampato in faccia.
"Solo amici", risposi deciso.Lui doveva essere solo un amico.
"Harry, non riesci proprio a dimenticarlo, vero?"Scossi la testa e il buonumore mi abbandonò. Non avrei dovuto dirgli niente di Louis.
"Harry, ascolta, all'inizio della seduta eri visibilmente di buon'umore e quando mi parlavi di Louis eri felice e spensierato. Quando è stata l'ultima volta che ti ho visto così?". L'ultima volta che il dottore mi ha visto felice?
"Mai", sussurrai.
"Esatto. Non ti ho mai visto neanche accennare un sorriso. Mentre, parlando di Louis, hai sorriso costantemente", disse, continuando a cercare il mio sguardo. Sapevo dove voleva arrivare. Sospirò per poi continuare.
"Arriva un momento in cui devi capire chelui rimarrà per sempre nel tuo cuore, ma devi andare avanti. Devi farlo per te stesso. E la tua amicizia con Louis è un ottimo modo per riniziare a vivere". Sospirai rumorosamente.Aveva ragione. Avrei dovuto conservare ilsuo ricordo in un angolino del mio cuore, per poi riuscire a far occupare il resto dal mio Lou. Ma era ancora troppo presto.
Pov NiallIo e Louis uscimmo dalla camera e ci dirigemmo alla zona fumatori, anche se teoricamente non si poteva andare lì a quell'ora. Io tirai fuori il pacchetto e sfilai due sigarette, porgendogliene una. Lui la prese, se la appoggiò tra le labbra e fece un tiro, una volta che gliela accesi.
"Quando ti deciderai a comprarti un pacchetto di sigarette?", dissi scherzosamente.
"Mai, finchè posso scroccarle a te", mi rispose, ridendo. Soffiai fuori il fumo e un pensiero non molto allegro prese posto nella mia mente.
"Allora ti conviene iniziare a comprarle", dissi, tornando serio.Louis mi fissò, confuso.
"Ti libereranno presto?", chiese, sorridendo nuovamente, pensando al senso positivo della mia frase.
"Non proprio", risposi.
"Che intendi?", mi chiese, serio, forse iniziando a capire.vDavvero non se ne era accorto? Davvero pensava che stessi così bene da lasciarmi tornare a casa?
"Lou, mi hai visto?".
"Non ti seguo, Niall". Era confuso. Davvero non capiva.
"Lou, non ti sei mai chiesto il motivo del mio ricovero?".
"Mi avete detto di non fare domande".Effettivamente aveva ragione.bSpense la sigaretta, ormai finita, e si appoggiò alla ringhiera per osservarmi meglio.
"Lou, sono magro. Troppo. Non mangio e vomito per paura di ingrassare. Ora ti è tutto più chiaro?".Gli occhi mi si fecero lucidi, a causa della frase troppo chiara e diretta. Mi aveva fatto male pronunciare quelle parole. Louis non si mosse. Rimase impassibile a osservarmi.
"Lo so", sussurrò.
"Lo sai?". Ma allora così stupido non era.
"Non ti ho mai visto mangiare da quando ti conosco e ho notato che il tuo fisico è così fragile". Abbassai lo sguardo, come se quelle parole, dette ad alta voce, mi avessero reso più consapevole del mio problema.
"Louis, il medico ha detto che non posso andare avanti così".Avevo bisogno di aiuto. E Louis poteva aiutarmi. Non che Liam non potesse, ma lui era messo male quanto me, se non peggio.
"Niall, l'anoressia è molto pericolosa. Ma si può guarire. Tu vuoi davvero combattere?", mi rivolse uno sguardo serio. Mi trasmise sicurezza e in quel momento capii che forse una speranza c'era anche per me.
"Sì", dissi, sicuro.
"Allora ce la farai. E io ti aiuterò. Ti starò accanto e per qualsiasi cosa puoi chiamarmi", disse, appoggiandomi una mano sulla spalla,
"Io ci sono".
"Grazie, Lou", gli disse per poi stringerlo forte in un abbraccio.Lui voleva aiutarmi. Forse ce l'avrei fatta.Pov Louis
Io e Niall tornammo in camera sua, per poi aspettare Liam e chiedergli come era andata con Zayn. Aprimmo la porta e, inaspettatamente, lo trovammo sul letto. Gambe piegate, portate al petto, e testa china.
"L-Liam?", dissi, insicuro.Lui alzò lo sguardo e notai gli occhi rossi e le guance rigate.
"Liam che è successo?!", chiesi, allarmato, mentre mi avvicinavo. Mi sedetti sul letto e lo abbracciai. Lui iniziò a singhiozzare e a piangere.
"N-non.. L-lui.. L-lo odio", balbettò, tra un singhiozzo e un altro. Niall gli prese il viso tra le mani, costringendolo a guardarlo.
"Liam, respira, calmati un po' e dicci che succede", gli disse. Lui prese un respiro profondo e chiuse gli occhi.
"Zayn non è venuto. Mi ha preso in giro. Lo odio. Lo odio!", disse, per poi riniziare a piangere. Quel bastardo l'avrebbe pagata cara.//
Ottavo (:
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nobody can save him
Fanfiction!ATTENZIONE! la storia non é mia, l'autrice della storia mi ha dato il consenso di metterla qui su wattpad, questa storia la amo e ne vale la pena leggerla. Enjoy! TRAMA Il bipolarismo di Louis non aveva mai causato molti problemi, finché non fu la...