17. it's hidden in the Scars.

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Pov Niall

Luce.
La stanza fu inondata di luce.Aprii lentamente gli occhi per vedere chi aveva aperto le tende per fare entrare quella dannataluce. Mi stropicciai delicatamente gli occhi, per poi aprirli definitivamente e sobbalzai con il cuore in gola. Liam era ad un palmo dal mio naso e mi osservava in modo inquietante.
"Liam, cosa stai facendo?", chiesi, con voce ancora assonnata.
"Ti sveglio", mi rispose, in modo raggiante.
"Non potresti farlo in modo più delicato e meno inquietante?", chiesi ironicamente e lui si lasciò andare in una leggera risata, tipica di Liam. Né esagerata, né troppo controllata. Una semplice risata che riusciva a far tornare il buonumore in qualsiasi caso. Dopo pochi istanti, Liam si allontanò da me e si chiuse in bagno, per vestirsi probabilmente. Però quella luce continuava a disturbarmi. Perciò decisi di rifugiarmi sotto le mie coperte così calde e accoglienti. Con una mano afferrai le coperte e le tirai fin sopra i capelli, così da ritrovarmi nuovamente al buio. Improvvisamente qualcuno mi scoprì con un gesto deciso e io mi rannicchiai per non espormi di nuovo alla luce del Sole.
"Liam, tu non eri in bagno?!", chiesi, scorbuticamente e mi arrivò in risposta una risata. Ma non era quella di Liam, ma di...
"Ascolta, biondino, se ti riaddormenterai, Liam non ne sarà felice e io voglio che lui sia felice, quindi alza quel culo da quel dannatissimo letto", mi disse una voce, che mi sembrava lontanamente di conoscere. Alzai lo sguardo, infastidito e già pronto a incazzarmi come poche volte nella mia vita. Ma rimasi con la bocca spalancata, colto di sorpresa dalla sua presenza nella nostra stanza.
"Sono Zayn, nel caso non lo sapessi", borbottò, mentre si dirigeva verso il bagno.
"Ricordo chi sei", sussurrai,
"Ma che ci fai qua?", chiesi infine. Lui rise e aprì la porta del bagno, dentro al quale riuscii ad intravedere Liam davanti allo specchio, intendo a sistemarsi i capelli.
"Liam non te l'ha detto?", mi chiese, con tono di sfida, io mi misi seduto sul letto e scossi la testa in segno di negazione. Detto cosa? Sinceramente questo Zayn non mi ispirava per nulla fiducia e la pensavo così fin dalla prima volta che lo vidi.
"Liam ed io stiamo insieme", mi disse, con entusiasmo, ma nella sua voce riuscii a scorgere una nota di strafottenza.
"Congratulazioni allora", sussurrai, sbuffando.
"Niall, non sei felice per noi?", mi chiese Liam, distogliendo per un attimo lo sguardo dalla sua immagine riflessa nello specchio, per guardarmi.
"Sì, lo sono, Liam. Congratulazioni di cuore", dissi, sforzando un sorriso.
Liam mi sorrise di rimando, ma poi Zayn entrò con lui e si chiuse la porta alle spalle, escludendomi dal loro piccolo mondo appena creato. Però Liam era felice e questo mi bastava per farmi andare giù Zayn. Mi alzai e afferrai stancamente dei vestiti puliti, per poi risedermi sul bordo del letto, attendendo l'uscita di Liam e Zayn dal bagno. Quei due erano là dentro da minimo mezz'ora e stavo iniziando ad innervosirmi. Poi qualcuno bussò e ringraziai mentalmente chiunque fosse stato per avermi distratto dalla rabbia nei confronti della nuova coppia. Aprii lentamente e un ragazzo bassino fece capolino davanti ai miei occhi.
"Ciao Lou!", esclamai, gettandogli le mie braccia al collo. Lui rise teneramente e mi strinse forte.
"Buongiorno, Nialler!", urlò, entusiasta.
"Posso entrare, vero?", mi chiese, non aspettandosi una vera risposta, siccome si era già fiondato sul mio letto. Risi e mi richiusi la porta alle spalle.
"Come stai?", mi chiese, mentre si toglieva il giacchetto di jeans e si sistemava meglio sul mio letto.
"Bene", mentii spudoratamente, dato il mio peggioramento,
"tu?", chiesi infine.
"Io tutto bene, grazie", affermò, sorridendomi dolcemente.
"Harry?", chiesi, appoggiandomi al muro di fronte a Louis, per poterlo guardare in faccia.
"Mi aspetta in mensa per la colazione, credo", rispose, mentre si osservava distrattamente intorno, come era solito fare.
"E non vai da lui?", chiesi, un po' confuso. Louis era davvero un ragazzo fatto a modo suo. Era strano e spesso distratto, o semplicemente menefreghista, ancora non mi era chiaro. Però a volte era sveglio e impulsivo. Dipendeva dai giorni, dai momenti e dal suo umore.
"Mi vuoi cacciare via?", chiese, ridendo,
"Comunque ero venuto qua per chiedere a te e Liam di venire a far colazione con noi", concluse, lanciandomi un'occhiata veloce, per poi alzarsi di scatto.
"E chiedercelo subito?", chiesi.
"Me l'ero dimenticato", ammise, grattandosi il capo e ridendo.
"Cosa cavolo hai stamattina?! Sei più distratto del solito", dissi, ridendo e allargando le braccia teatralmente. Lui rise a sua volta e prese fiato per parlare.
"Beh, venite?", mi chiese, alzando un sopracciglio, tornando serio.
"Io sì. Liam non lo so. C'è Zayn e non ho idea di cosa vogliano fare dato che sono in bagno da tipo mezz'ora e io dovrei vestirmi", dissi, guardandomi il pigiama. Louis mi accarezzò la guancia e un brivido percorse la mia schiena. Non ero pronto ad andarmene dalla sua vita. Né da quella di Liam, né da quella di Harry, né da quella di nessun altro.
Improvvisamente sentii come un pugno in pieno stomaco e sul mio viso si dipinse un'espressione di dolore, ma purtroppo non solo fisico.
"Tutto ok?", mi chiese, Louis, iniziando a preoccuparsi e io annuii con convinzione. Ormai ero diventato bravo a mentire e risultavo anche convincente. Poi Louis si avvicinò alla porta del bagno ed iniziò a bussare con forza e ripetutamente.
"Uscite da lì e non fate i maiali", urlò, trattenendo una risata. La serratura scattò e uscirono finalmente Liam e Zayn. Entrambi sorrisero e salutarono Louis e io osservavo la scena, come se fossi un estraneo, come se fossi uno spettatore di uno show, come se ci fosse stato un qualcosa a dividerci.
"C'è anche Harry a colazione?", chiese, Liam, sussurrando per paura di poter ferire Louis con quella domanda. Louis abbassò lo sguardo e annuì.
"Allora no, scusami", lo congedò, Liam.
"Liam, basta che vi ignorare! Per favore, vorrei stare tutti insieme per una dannatissima volta", sbottò, Louis.
"Va bene, va bene", disse, Liam,
"ci incontriamo in mensa tra poco, il tempo di prepararci", finì con un sorriso. Louis sorrise e ci congedò tutti con un gesto della mano. Liam, Zayn, Louis, Harry ed io. Tutti allo stesso tavolo. Insieme. Non sarebbe finita bene, ne ero certo.

nobody can save him Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora