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Il giorno dopo, Gyada volò da Flos per raccontarle l'accaduto. Arrivò davanti alla porta di casa della sua amica e bussò, la fata aprì la porta e Gyada si scaraventò all'interno e si sedette sul divano. Era emozionatissima, le guance erano più verdi del solito e una strana luce d'allegria le riempiva lo sguardo.
 <<Flos! Ne ho conosciuto uno! Ne ho conosciuto uno!>>
<<Di chi?>>
<<Di quelle creature, come si chiamano? Quelli che vivono nel lago ...>>
 Flos sbarrò gli occhi, iniziò a tremare e si sedette.
 <<Hai visto i tritoni?>>
<<Sì, loro!>>
 <<Quando?>>
<<Ieri notte>>
 <<Perché?>>
<<Perché non riuscivo a dormire e sono andata al lago e ...>>
 <<Com'era?>>
<<Ehm ... non l'ho visto bene in volto, era buio e c'era solo la luce della luna, comunque credo che avesse la pelle blu, i capelli neri e gli occhi grigi ... carino come tipo, devo ammettere!>> Affermò, agitandosi più del dovuto e dondolandosi avanti e indietro sul comodo divano su cui era seduta.
 <<Come si chiamava?>>
 Indagò preoccupata Flos.
 <<Eh, adesso su due ali non me lo ricordo>>
 Flos scattò in piedi.
<<Il nome! Voglio il nome! Dimmelo!>>
Gyada si alzò piano e arretrò da quella furia. Cosa era successo alla sua amica? Una strana luce verde riempì la stanza e lo sguardo color del cielo di Flos si incupì.
<<Flos, calmati ... Non me lo ricordo il nome. Stai tranquilla. Non è successo niente!>>
 <<Devo assolutamente sapere il nome!>>
Sembrava impazzita. Aveva gli occhi fuori dalle orbite e non riusciva a stare in piedi perché tremava come una foglia.
<<Mi sembra che si chiamasse ... Abe, Albe ... qualcosa di simile!>>
 <<Gyada! Concentrati! Ricordati il suo nome. Ti prego! E' importante!>>
 <<Forse era Abyss. Sì, sì, ora ricordo! Si chiamava Abyss. Sei contenta?>>
 Flos si accasciò sulla poltrona vicino a lei e tirò un sospiro di sollievo.
 <<Scusa tesoro. Pensavo avessi incontrato ...>>
 <<Neil? Non ti preoccupare Flos, è tutto apposto. Non è successo nulla. Era simpatico>>
<<Lo sono tutti>>
<<Perché, tu quanti ne conosci?>>
<<Solo il mio ... solo Neil.>>
 "Solo il mio ..." aveva pronunciato. Era chiaro come l'acqua che lei lo desiderava ancora. Il sentimento di Flos, col passare nel tempo, non era affatto scemato, anzi si era rinforzato, e si chiedeva se anche al tritone fosse successo lo stesso. Dalla faccia dell'amica sembrava che non avesse voglia di parlare dell'argomento. Così Gyada salutò la fata sconvolta e tornò a casa.

Abyss era felice. Finalmente aveva visto il mondo in superficie e le meravigliose creature che lo abitavano. Quella fata, com'è che si chiamava? Giana? No, ma certo, si chiamava Gyada. Era dolce, come il suo nome e come i suoi occhi. Era la prima cosa che Abyss guardava in una persona, dallo sguardo si possono capire molte cose: i sentimenti, le intenzioni, le paure ... non a caso gli occhi sono le specchio dell'anima. La mattina dopo il contatto con l'altro mondo, incontrò Harena. Lei gli chiese sprezzante:
<<Allora Abyss, hai avuto il coraggio di farlo?>>
<<Di che cosa stai parlando?>>
Chiese Abyss ingenuo. Sapeva perfettamente di cosa stesse parlando la sua compagna, ma voleva stuzzicarla un po'.
 <<Su, non fare il pesciolino indifferente. Lo sai benissimo che cosa volevi fare ieri sera. Salire lassù.>>
<<Ah, quello! Pensavo ... niente. Comunque no. Non sono salito perché mi stavo divertendo troppo quaggiù ... non ho neanche pensato di abbandonare la festa.>>
Mentì. Non voleva farle sapere che era riuscito a compiere il suo volere. Era un suo segreto. Solo suo e ... di quello strano tritone d nome Neil. Harena era sconvolta.
<<Abyss ... ma io ... non ti ho visto ieri sera. Dove ...?>>
 Abyss le fece l'occhiolino maliziosamente.
 <<Eh beh ....>>
Fece per andarsene ma la sirenetta lo fermò. Gli acciuffò il braccio e lo strinse con forza. Abyss guardò con sgomento le unghie che si conficcavano con forza nella sua carne.
<<Abyss, dimmi la verità! Con chi eri ieri sera?>> <<Devo andare adesso. Ci vediamo.>>
 <<No, Abyss . Dimmi con chi eri ieri sera>>
 Gli occhi di lei si velarono di lacrime e strinse ancora di più la presa sul braccio di Abyss. <<Harena, non piangere! Non è successo niente>> <<Ma noi due che cosa siamo?>>
 <<Amici>>
Amici. Quella parola le rimbombò in fondo al cuore, come se ci fosse l'eco. Fu come se un masso enorme le fosse piombato addosso. Ebbe un capogiro e allentò la presa sul braccio. Il suo cuore si fermò per un istante.
 <<Amici>>
 Ripeté lei.
<<Amici>>
 Ridisse lui.
Harena mollò il braccio del tritone e se ne andò. Abyss forse si era comportato male con lei. Aveva visto il suo sguardo perso e triste . Anche spaventato. Aveva paura di perderlo. La cosa che non sapeva era che, ormai, loro erano destinati a stare insieme ... amore o non amore.

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