funeral

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Un altro giorno era incominciato, e io continuavo a provare a convincere il mio cervello che tutto andasse bene e che fuori da questo ospedale ci fossero i miei genitori ad aspettarmi per andare a casa e continuare la nostra meravigliosa vita, ma poi mi ricordai che oggi si sarebbe svolto il funerale, l'ultimo saluto ai miei per poi rimanere sola per sempre, non ce la posso fare.
Mi alzo dal letto per notare che ai piedi del letto trovo alcuni vestiti tutti neri, il signor Jeon sarà già arrivato probabilmente e sicuramente sta parlando con un dottore per le mie condizioni mediche dato che chi era il mio tutore ora non c'è più.
Decido di farmi una doccia, ma mentre la faccio comincio a piangere, e le lacrime si mescolano assieme all'acqua che scorreva velocemente su tutto il corpo, ma oggi era diverso da tutti gli altri giorni, oggi le lacrime scendevano senza nessun mio urlo, e fanno molto più male perché sento che il dolore lo sto soffocando dentro di me come una ferita sempre aperta e tu non hai la possibilità di chiuderla o disinfettarla con niente, nonostante i grossi sforzi.
Quando cessano le lacrime, decido di uscire dalla doccia per asciugarmi e vestirmi.
Dopo mezz'ora per asciugare i miei lunghi capelli, prendo gli abiti, che consistono in una gonna, una.camicia nera e dei calzini alti sempre neri che metto subito, infine ai piedi decido di calzare delle scarpe con il tacco sempre nere ma non troppo alte, perché sembrerebbe una presa in giro, mentre io sto soffrendo veramente tanto.
Appena finisco tutto, esco dalla stanza, trovando un signor Jeon seduto ad aspettarmi.

"Buongiorno, condoglianze" mi dice per poi avviarsi verso la sua macchina.

"Mi scusi, dov'è che si trova questo cimitero? Dove saranno messe le ceneri dei miei defunti genitori?" Chiedo con calma ed eleganza senza mai alzare il tono di voce, perché so che è una persona molto brava, di certo non come suo figlio.

"Io e mia moglie , abbiamo pensato di mettere le ceneri al cimitero più vicino a casa nostra" dice per poi lasciarmi perplessa

"Scusi tutta la mia curiosità, ma perché avete preso questa decisione?" Chiedo ancora, forse risultando fastidiosa, ma infondo erano i miei genitori.

"Non ti scusare, ma di questa questione ne parleremo appena finirà il funerale, non ti preoccupare" mi dice tranquillizandomi.

"Chi c'è al funerale?" Chiedo

"Noi e mia moglie e mio figlio" dice

"Ma perché anche suo figlio?" Esclamo quasi urlando

"Perché centra anche lui con quello che ti dobbiamo dire, stai tranquilla." Dice per poi lasciare dietro di sé un silenzio soffocante dove io continuo a pensare alle persone più care al mondo che se ne sono andate.

...
Dopo quasi due ore di viaggio, finalmente siamo arrivati ad una chiesa, dove si celebrerà il funerale.
Entro in chiesa, saluto la signora Jeon, mentre Jungkook non lo saluto proprio, e mi vado a sedere in una panca davanti.
Dopo un po' trovo la famiglia Jeon seduta di fianco a me, più precisamente mi trovo Jungkook vicino a me, ma non mi importa e appena vedo la bara dei miei genitori, non riesco a trattenermi, piango ma ad un certo punto mi sento una mano fare pressione sulla mia mano, mi da la sensazione di sicurezza quella mano, ma appena apro gli occhi e vedo che si tratta di quell'idiota che ha capito solo dopo la morte dei miei che anch'io sono una persona e provo dei sentimenti non mi sta bene.

...

Finito il funerale, il signor Jeon assieme alla sua famiglia, mi porta a casa sua, anche se non capisco il perché.

"Kim jennie, ti dovremmo parlare, anche a te Jungkook" dicono i signori quasi facendomi spaventare.

"Sì??" Chiedo stranita.

"Allora, dato che ora non hai una casa o un posto in cui vivere, avevamo pensato di ospitarti qui dandoti una camera e tutto quello che ti serve, abbiamo deciso di fare così perché tuo padre era il miglior uomo che io abbia conosciuto, quindi mi è sembrato come un favore dovuto a lui.
Le tue cose le abbiamo già prese e messe nella stanza degli ospiti, che diventerà la tua stanza. Invece per te Jungkook, non ti abbiamo informato perché sapevamo che avresti fatto guai, mi raccomando trattala come una sorella perché da ora in poi sarà di famiglia" dice, alle ultime parole mi viene il volta stomaco, io e lui fratelli, non ci tengo proprio.

"Accompagnala alla sua stanza" dice la madre di Jungkook

"Okay, oma" dice per poi prendermi per la mano ed accompagnarmi nella mia presunta stanza, ma mentre passiamo per un corrodoio, lui mi ferma al muro con le braccia vicino al suo viso.

"Non credere che solo perché i miei ti hanno ospitata qua cambierà il mio modo di trattarti, anzi ora avrò più tempo per massacrarti, quel faccino che hai, non deve essere così perfetto, deve avere qualche grazie, a e dato che ora abiterai qui non ti azzardare a chiamarmi per niente, solo io ti posso chiamare, e tu devi sempre rispondere, ciao piccola e bella Jennie" mi dice per poi accarezzarmi la guancia e lasciarmi lì come un imbecille a bocca aperta, la sua carezza mi aveva lasciato dei brividi in tutto il corpo, ma a me lo stesso fa schifo, non vedo l'ora di diventare maggiorenne, ma mancano ancora tre anni e io non so come farò a supportare questo idiota per altri tre anni.
Ti odio Jeon Jungkook, prima mi dai la mano per confortarmi e poi mi dice questo, ti odio

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Ve se ama

N.O. ||JUNGKOOKxJENNIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora