Fino a tarda sera mi sono aggirata in tutti i quartieri di Seoul senza memorizzare i luoghi e dando poco peso alle parole di Jimin, spero soltanto che non abbia avvisato il mio peggior incubo, ma tanto lui mi disprezza e mi odia, non si preoccuperà minimamente se mi sono sono persa nella gigante Seoul, e probabilmente per un altro paio d'orette sarò a girare in tondo per trovare la strada della mia nuova presunta casa, anche se quella non sarà mai considerata dalla sottoscritta una casa.
La casa da me non è considerata solo l'abitazione ma anche le persone presenti in essa, e loro non potranno mai sostituire la mia casa vera e proprio, nemmeno se si impegneranno.
Ormai sono molto stanca per continuare a camminare inutilmente, così decido di sedermi su una panchina in mezzo ad un prato, dove non c'è niente se non tanti alberi.
Avrete pensato, ma perché sta stupida non usa il cellulare per chiamare qualcuno??? Il mio inutile telefono non è durato più di mezz'ora e poi è morto, uguale alla speranza che ho io di trovare qualcuno qui disposti a indicarmi la strada di "casa" dato che questo posto è desolato.
Finalmente in lontananza vedo che un uomo si avvicina, forse sarà la volta buona."Mi scusi, ahjussi mi saprebbe indicare la strada per Hongdae, la prego lei è la mia ultima speranza" chiedo speranzosa, ma appena me lo trovo davanti sento subito che è stata una brutta idea, il signore di fronte a me è ubriaco fradicio e non credo abbia buone intenzioni, ho veramente paura che mi faccia qualcosa di spregevole.
"Certo che so dov'è, bambolina, ma tu se vuoi avere le mie indicazioni mi devi un piccolo favore" dice per poi ridere malvagiamente, mentendomi i brividi per quanta paura fa...
"La prego ajusshi non mi faccia del male, sono solo una studentessa rimasta da poco orfana, la prego signore..." dico sentendomi le lacrime agli occhi, non voglio essere violentata da questo essere...
Dopo le mie parole, mi prende il braccio e mi strattona verso un albero e comincia a baciarmi il collo, disgustandomi ancora di più, ma ogni tanto si ferma da quella orribile e straziante situazione per dirmi delle parole."Ah bene, quindi sei un'orfanella?" Dice per poi continuare
"Ajusshi MI LASCI ANDARE" dico urlando per farmi sentire
"Stronzo non hai sentiti cosa ha detto,lasciala stare..." dice il ragazzo bipolare giunto finalmente in qualcosa per cui mi può servire.
L'ajusshi non ubbidisce, e allora Jungkook lo prende per il colletto e gli sferra un colpo dritto dritto al naso, poi un altro e un altro ancora."JEON JUNGKOOK LASCIALO PERDERE" urlo per poi afferargli il braccio e allontanandolo da quell'uomo pietoso
"Tu stupida, come ti è venuto in quella stupida mente questa idea di merda, hai fatto preoccupare tutti, sai che ore sono??? Sono le una e tu cosa fai, vai ancora in giro a zonzo, sai cosa ti sarebbe successo se non fossi venuto in tempo, non me lo sarei mai perdonata soprattutto in questo momento in cui tu hai dovuto sopportare anche la perdita dei tuoi amati genitori, mi hai fatto prendere uno spavento enorme, mi sono preoccupato per TE" esclama tutto velocemente, prende un mio braccio e mi spinge verso di sé, così finendo in un magnifico abbraccio.
"Grazie mille, Jeon Jungkook sta volta sei stato la mia salvezza, ti giuro che da ora in poi se voglio uscire mi farò accompagnare da qualcuno così da non farti preoccupare" dico ancora avvolta in quel meraviglioso abbraccio.
"Va bene, ora è meglio se ce ne andiamo a casa" dice per poi staccarsi da me e avviarsi verso la strada che avrei dovuto memorizzare
"Jungkook non l'ho fatto apposta, il cellulare si è spento e mi sono persa" dico quasi in lacrime
"Non importa, tranquillizzati. L'importante è che tu ora sia di fianco a me e non a quel lurido bastardo, se non mi avessi fermato l'avrei ridotto in poltiglia." Esclama con rabbia, quasi gli esce il fumo dalle orecchie.
"Ma jungkook, come mai sei così gentile? E poi ti sei preoccupato per me?" Chiedo con gli occhi a forma di cuoricino.
"Non farti un'idea sbagliata, non sono gentile con te, solo che non so per quale motivo, mi da fastidio se qualcuno ti tocca quel corpo, solo io posso." Esclama così facendomi arrossare come il ketchup, per mia fortuna è notte fonda è lui non mi può vedere se no sarei ridotta ancora peggio.
"Ah...." dico infine per poi alzare lo sguardo e notare che siamo arrivati.
Appena entro a casa trovo una Jimin molto preoccupata, si vede dato che è tutta spettinata con il trucco in disordine, lei di solito è sempre perfetta, che si tratti di trucco, di parucco o di abiti."Jennie stai bene?" Chiede jimin appena mi vede
"Si tranquilla jimin." Dico
"Okay, non farmi mai più preoccupare così tanto, per qualsiasi cosa mi trovi nella mia stanza." Dice e se ne va, lasciandomi in salotto.
"Jungkook, io vado a farmi una doccia per poi dormire, notte" esclamo e me ne vado diretta in bagno, mi faccio un bagno caldo, mi vesto col mio pigiama rosa e mi lascio alle braccia di Morfeo...
________________________________________________________________________so che questo capitolo può risultare più corto dei precedenti e me ne scuso, per eventuali idea scrivete nei commenti oppure solo per dirmi come vi sembra la storia, se sarete pazienti verrano anche le scene hot, ma voi bisogna che siate pazienti. Lasciatemi una bella stellina, è gratis d'altronde

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N.O. ||JUNGKOOKxJENNIE
Fanfictioncosa succederà quando a Jennie, una semplice ragazza nata nella periferia di Seoul, moriranno i genitori? Lei verrà ospitata dal capo del lavoro di suo papà, un uomo ricco e sposato, e fin qua nulla va storto, tranne quando ci si mette Jungkook, l'...