Capitolo 1

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'Lauren, smettila di piangere, sei una dura non una femminuccia'.

Mi dico da sola, ma è inevitabile.

Non posso smettere.

Non se continuerò a pensare e ricordare quelle scene.

-Flashback

16 OTTOBRE 2001

Siamo dentro al comune del nosrto paesino ad aspettare che il pulmino ci venga a prendere

per portarci a scuola.

Fuori nevica e non sono mai stata piu felice.

"Tasha vieni, corri! Sta nevicando!"

Lei, Tasha, la mia migliore amica.

Si stava per addormentare su una delle sedie del corridoio,

ma al suono delle mie parole spalanca gli occhi e corre verso di me.

"Andiamo fuori a giocare? Vieni con me?"

"Lauren.. non so se sia una buona idea"

"Dai, è solo neve, non ci mangia"

"okay, andiamo"

Mi prende per mano e iniziamo a correre fuori, stando attente a non scivolare sui gradini scivolosi

e ricoperti di ghiaccio.

Si allontana qualche secondo per poi riavvicinarsi rapidamente.

Mi guarda negli occhi.

I suoi occhi azzurri nei miei verdi.

Si avvicina ancora.

Mette una mano sulla mia spalla, accarezzandola delicatamente.

Fa uno dei suoi bellissimi sorrisi, per poi urlare "TI HO FREGATAA!"

E con l'altra mano mi riempie la faccia di neve, congelandomi il respiro.

Inizia a ridere come una pazza e io la seguo a ruota.

Uno dei momenti piu belli passati insieme.

L'ultimo.

Da lontano vediamo arrivare due regazzi che si rincorrono e per evitarli mi faccio più in dentro, verso le scale.

Ma non passano, non se ne vanno.

Il ragazzo che scappa si ferma dietro di lei e la alza per difendersi, mentre l'altro ragazzo, sembra stia

per sferrare un pugno, ma non si ferma in tempo quando vede Tasha al posto del suo -evidentemente- nemico.

Vedo scorrere del sangue.

Tanto sangue.

Solo dopo mi accorgo che a terra c'è un pugnale.

Hanno lasciato a terra anche lei e sono scappati.

Corro verso il corpo della mia migliore amica, pieno di sangue e inizio a urlare parole incomprensibili.

I genitori che aspettavano dentro al caldo escono fuori, io mi siedo accanto a lei. con le lacrime che cadono

dai miei occhi, le mani sporche di sangue e il respiro che trema.

Chiudo gli occhi per un secondo.

Provo a riaprirli, ma niente.

Ancora buio.

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"Lauren! E' arrivata Mani, scendi!" Sento mia madre urlare dal piano di sotto.

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