POV. CAMILA.
Sono sotto alle coperte e muoio di freddo, mi sono addormentata verso le 5.00 stamattina, sono stanchissima e dei rumori mi stanno facendo perdere tutto il sonno che avevo, sto per aprire gli occhi, ma una delicata carezza sulla mia guancia mi rilassa e così, tutto il mio corpo. Si sposta più verso il centro, sugli occhi e sposta una ciocca di capelli dietro al mio orecchio. Ormai sono del tutto rilassata, non sto dormendo, ma non riesco ad aprire gli occhi. La mano si ferma, sento un dolce calore avvicinarsi e un bacio si posa sulla mia fronte. Poi, più nulla.
Attendo alcuni secondi.
Un minuto.
Due.
Sento il materasso del letto abbassarsi, le coperte che si scostano, ma non ho la forza per girarmi a guardare, spero solo non sia Chris. E alla fine, un corpo accanto al mio, un dolce calore e un profumo unico, che saprei riconoscere fra tanti. Mi rilasso ancora e mi rannicchio contro il suo petto, poi, due mani mi prendono dai fianchi e mi tirano ancora di più verso di lei, le sue braccia mi stringono con forza e io, finalmente, torno a respirare a pieni polmoni.
Non ho più voglia di dormire, mi è passato il sonno, ma non voglio nemmeno aprire gli occhi, se è un sogno, non voglio svegliarmi.
Mi giro nell'abbraccio infilando il volto nell'incavo del suo collo ed ecco a voi come si rende ridicola Camila Cabello, numerose lacrime iniziano a rigarmi il volto, fermandosi sulla sua spalla e andando così a bagnarle la pelle.
Non so cosa sento, sto provando troppe emozioni tutte insieme. Sono arrabbiata, distrutta, mi ha lasciata qui a piangere per due mesi, ma sono anche felice che sia tornata, felice di trovarmi tra le sue braccia.POV. LAUREN.
Quanto mi è mancata. Dio. Le sue lacrime continuano a bagnare la mia pelle, ma 'chissenefrega'. La stringo più che posso a me, porto una mano sul retro del suo collo, sotto ai capelli e inizio ad accarezzarla. So quanto le piace.
Mi uccide vederla piangere.
Non so che fare, non sono brava con queste cose, ma per una volta, decido di essere brava per lei.
"Ssh, ei piccola. Non piangere per favore." Le sussurro all'orecchio. Lei accenna una risata e poi, tra le lacrime mi dice "vaffanculo Lauren, sei una stronza.. ma mi sei mancata così tanto." Sorrido. Sorrido davvero. Uno di quei sorrisi spontanei che ti viene dal cuore.
"Mi dispiace, sono una stronza, si. Ma ti giuro che farò di tutto per farmi perdonare."
"Ovvero?"
"La tua colazione è sul comodino se hai fame." Scatta in piedi, liberandosi dal mio abbraccio e catapultandosi davanti al vassoio. Poi, mentre cerca di mangiare un pancake dice "non sei ancora perdonata Jauregui, dopo parliamo." Scoppio a ridere continuando a guardare quella bellezza e mi siedo dietro di lei, abbracciandola da dietro e immergendo il mio volto tra i suoi capelli. Resto così fino a quando non finisce, non mi muovo.
"LA.. Lauren? Ci sei? Lolo?" Sento Camila chiamarmi, e.. cazzo, mi sono addormentata sopra di lei mentre faceva colazione, non ci posso credere.
"Sssi, ci ono.. ci sono." Sbiascico un po' le parole per il sonno, ma riesco ad aprire gli occhi e a liberarla.
"Hai sonno?"
"Un po', tu no?"
"No, ma tu dormi."
"No, non posso. Ho delle cose da farti vedere."
"Ovvero?"
"Devi fare silenzio però o sveglierai tutti."
"Ehm.. okay(?)"
"Okay. Prima però. Non volevi parlare?"
"Si."
"Che dovevi dirmi?"
"Che sei una stronza, ti odio, mi hai lasciata qui, non hai idea di quello che ho passato, non ho fatto altro che piangere per due mesi. Ti odio. TI ODIO." Si alza girandosi verso di me e mi tira uno schiaffo. Uno schiaffo. Davvero? Ma non me la prendo, fa male, certo, però me lo merito.
Mi alzo di scatto e la prendo per le spalle. Si spaventa un po', ma no, non voglio di certo metterle le mani addosso. Non potrei mai. La tiro verso di me con forza, facendola sbattere contro di me e l'abbraccio ancora. Non voglio più lasciarla andare. Ho una guancia dolorante, ma non mi interessa.
"Ti ho appena tirato uno schiaffo.." sussurra.
"Quale schiaffo?" Tira su la testa per guardarmi, la fisso intensamente e non posso più resistere.
"Apri la porta Camz." Dico piano.
"Cosa? Perché?"
"Apri la porta e vedrai."
Si allontana lentamente e va verso la porta. Ma che diavolo sto facendo?
Muoviti Jauregui.
Prima che possa aprirla, mi avvento su di lei prendendola per un polso e facendola rigirare verso di me. Non riuscivo più ad aspettare. Le prendo i fianchi e la bacio. La sua schiena sbatte contro la porta e il mio corpo è attaccato al suo. Dio. Porto le mie mani ad accarezzare le sue guance, facendole scendere su entrambi i lati del collo, sulle spalle, le braccia, spostandomi poi sul costato e vado sempre più giù, arrivo ai fianchi, le cosce e mi fermo. Stringo saldamente le sue cosce prendendola in braccio e le sue gambe vanno ad incrociarsi dietro alla mia schiena, mentre la sua è sempre a contatto con la porta. Dio. Menomale che sono tornata.
Toc toc.
E te pareva.
"Mila, tutto bene?" Sorride, con quella lingua tra i denti. È la mia morte.
"Tutto bene Tay."
"È tua questa roba?"
"Quale roba?"
La rimetto a terra e le sussurro 'apri' per non farmi sentire da Taylor, poi le faccio cenno di non dire niente e quando lei apre, mi nascondo dietro alla porta. Guardo la sua reazione e un altro sorriso si forma sul mio volto. Ha la bocca spalancata e gli occhi lucidi, porta le mani a coprire la sua meravigliosa espressione e alcune lacrime le rigano, di nuovo, il viso.
"T-Tay.."
"Si?"
"P-Pu.. puoi entrare in camera mia?"
"Ehm, si, certo. Perché?"
"Entra, fidati."
Riesco a vedere mia sorella entrare dalla fessura tra lo stipite e la porta, appena mi supera di poco, esco da là dietro urlando "MI SEI MANCATA SORELLA" e abbracciandola calorosamente.
"Oh mio dio. LAUREN!" Come Camila, anche Taylor 'piange' un po', e ovviamente, non possono mancare gli insulti di ben tornata.
"Sei una stronza Lauren, non hai idea. Non hai idea di quello che ci hai fatto passare, a tutti. Sei una cogliona, te ne sei andata senza dire nulla, ho cercato Camila per giorni per colpa tua e quella merda di mia sorella dov'era? A Malibù. Sei una stronza. Ma ti voglio bene sorellona." Mi stringe ancora più forte di quanto stesse già facendo e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Tay, che significa che.. ne parliamo dopo, la tua colazione è giù in cucina, e anche quella di Chris."
"Grazie." Le do un bacio sulla guancia e lascio che si liberi o meglio, aspetto che mi liberi dalla sua stretta per poi scendere giù in cucina.
Io vado a sedermi sul letto e osservo Camila, ha in mano le rose e le annusa delicatamente.
"Mi aiuti?"
"A fare?"
"A portare tutto in camera."
"Certo." Trascino il koala dentro alla stanza e riappoggio le rose come qualche ora fa.
"Camz.. c'è un'altra cosa per te."
"Cosa?"
"Guarda ai piedi del letto, ci dovrebbe essere un pacco."
"Si, questo?"
"Esattamente. Aprilo, su."
Lo apre di fretta, lasciando la carta sul letto, lo guarda e scoppia a ridere.
"Beh? Che hai da ridere?"
"È bellissimo- ride ancora, tirando in su la testa e chiudendo di poco gli occhi- volevo chiedere a Tay di comprarlo, ma non volevo essere ridicola." Inizio a ridere con lei, continuando comunque a guardarla.
"Potresti provarlo."
"Potrei, si- inizia a spogliarsi lentamente, rimanendo in intimo- ma potrei anche fare altro."
"Ah sì? Ovvero?" Va verso la porta chiudendola a chiave e poi viene verso di me, sedendosi sulle mie gambe.
"Che fai Camila? Che vuoi fare?"
"Oggi non sono ubriaca. Oggi sono e sei, sicura che non me ne pentirò."
"Sei sicura?"
"Fammi tua Lauren."
Si sporge di più verso di me, fino a far toccare le nostre labbra e immergere entrambe in un lungo bacio.
"Sei già mia Cabello."

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TROUBLEMAKER
Fiksi PenggemarLauren Michelle Jauregui Morgado. 19. La badgirl tanto temuta. Spaventosamente bella, ribelle e 'terribile' a primo impatto, tanto da tenere lontano tutti, o almeno.. tutte le persone superficiali. La ragazza che nessuno capisce e che nessuno ha il...