POV. CAMILA.
"Mila, c'è una cartolina per te." Mi dice Taylor appoggiata allo stipite della porta.
"Per me? Da dove arriva? Magari sono i miei, ma non credo l'avrebbero mandata qui."
"Mhmh" dice in segno di negazione e non capisco chi possa mandarmela, specialmente qui, a casa Jauregui.
"Non c'è scritto chi è?"
"No, è anonima, ma un'idea me la farei, secondo te chi è?" Prendo il cartoncino dalle sue mani e guardo bene. Malibù. Chi c'è a Malibù?
"Conosci qualcuno che è stato a Malibù in vacanza?"
"Io no, ma non lo sappiamo ancora, leggi dai."
"Tu hai già letto?"
"No, era per te e non mi permetterei mai."
"Okay, allora leggo io"
'Lo so che sono una stronza, so che lo pensi e hai ragione. Ma mi manchi. Mi manchi Camz, mi manchi da morire. Scusa se faccio schifo come persona.'
È Lauren. È lei, lo so. Solo lei mi chiama così. Una lacrima inizia a scendere sul mio viso, non per quello che ha scritto, ma perché anche a me manca. Però, se ci ha messo un mese per arrivare lì, vuol dire che ce ne metterà un altro per tornare. Oddio, spero di no, non ce la posso fare.POV. LAUREN.
Sono passati due mesi da quando sono partita e l'unica cosa a cui mi è servito questo viaggio, è stato farmi capire quanto mi manca Camz.
Due mesi senza vederla, due mesi senza sentire la sua voce, senza sapere dove fosse o che facesse. Voglio sapere come sta, se sta bene, se sta mangiando, se esce ogni tanto o se si è chiusa in casa, con chi sta, chi si prende cura di lei. Voglio sapere tutte quelle cose che non le ho mai chiesto, tutte quelle cose a cui non ho mai fatto caso, voglio darle tutte le attenzioni che non le ho mai dato.
Mancano circa 200km per arrivare a casa e penso che per domani dovrei arrivare, per ora, andrò a riposarmi, stanotte partirò presto, voglio tornare il prima possibile.4.00 A.M.
Mi sveglio di soprassalto, come tutte le altre notti da quando sono in viaggio, non mi preoccupo nemmeno più.
Mi alzo dal letto, prendo i vestiti messi ad asciugare sul calorifero e vado a farmi una doccia veloce.
Mi vesto con calma, mangio qualcosa che ho preso dalle macchinette e infilo tutto nello zaino. Sono pronta a tornare.
Pago velocemente la stanza, firmo e salto in sella alla mia Monster. Prima tappa? Benzinaio ovviamente, sono a secco e per fortuna ce n'è uno proprio qui vicino.
Faccio il primo pieno e parto subito verso casa, non sono nemmeno le 5 del mattino e il sole è accecante.
Mentre guido, la mia mente è distratta, pensa a tutt'altro. Che farò quando sarò a casa? O meglio, che farò con Camila? Sarà a casa sua? O la troverò a casa mia? Vorrà vedermi? O sarà incazzata? Beh, immagino di doverlo scoprire più tardi questo.
A volte pensare mi fa bene, mi porta via più tempo e molto più velocemente.
Ho già fatto 150km, ne mancano poco più di 50 e sarò finalmente arrivata, prima però, mi fermo a fare un altro pieno e a prendere da mangiare.
Non ho fretta di ripartire, ma allo stesso tempo, ho davvero troppa fretta di arrivare.
Solo 50km. Mezz'ora, si. In mezz'ora ce la posso fare, anche di meno, venti minuti se la tiro al massimo.
Okay, si. Si riparte ora. Accendo la moto dopo aver infilato il casco e parto subito tornando sulla strada. Non vedo l'ora.
6.00 A.M.
Oh cristo, non ci posso credere.
Vedo casa mia.
Spengo la moto circa 100 metri prima per non svegliare nessuno, la porto direttamente in box entrando dalla palestra e noto subito qualcosa di diverso. Un paio di scarpe, non sono le mie, ma le riconosco. Sono di Camila.
Lei è qui.
Torno fuori casa di corsa prendendo la macchina e cercando il primo fioraio che trovo, quello più vicino o anche uno che abbia giusto dei fottuti fiori.
Per fortuna lo trovo, prendo un mazzo gigante di rose bianche e rosse, sono 97, miste. Formano 3 cuori, uno bianco piccolino al centro, all'interno del mazzo, uno rosso nel mezzo e un altro bianco, quello più grosso, all'esterno.
So che non basterà, quindi mi attivo subito cercando un negozio di quelli che venda pupazzi enormi, è un po' lontano, ma lo trovo, non mi interessa quanto ci metterò, devo averne uno e subito.
So quanto le piacciano i koala, quindi ne prendo uno enorme. Si, enorme. Gigante. È più grande di lei. Mentre esco dal negozio, noto uno di quei pigiamoni interi che piacciono a lei, è una mucca e ha una medaglietta attaccata al collo. Decido di prendere anche quello e sulla medaglietta ci faccio incidere dalla parte che vedrebbero tutti 'Camoola Cowbello' e dietro invece 'ti prego perdonami'.
Torno a casa e fortunatamente dormono ancora tutti, litigo un po' con il koala, per tirarlo fuori dalla macchina, ma ovviamente vinco io.
Decido di preparare la colazione per tutti, pancake con caramello per Chris e con Nutella per TayTay e Camz, latte, cereali che ovviamente i miei fratelli si dovranno preparare da soli e un succo di frutta alla pesca. Lo metto in un bicchiere e poso tutto su un vassoio.
Prendo il pupazzo e lo poso accanto allo stipite della porta, poggiandoci tra il petto e le braccia, il mazzo di rose.
Il pigiama l'ho incartato e posato ai piedi del letto e il vassoio.. oh cazzo, il vassoio, l'ho lasciato giù in cucina.
Corro giù per le scale cercando di fare meno rumore possibile e torno su con calma.
Poso il vassoio sul comodino e mi siedo sul letto.
Camila sta dormendo, ma il mio cuscino è tutto bagnato, sono davvero una stronza. Le accarezzo delicatamente una guancia, con due dita, per poi spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Continuo a guardarla come se fosse la ragazza più bella che abbia mai visto in vita mia e forse è così e continuerei a guardarla all'infinito se non mi si stessero per chiudere gli occhi.
Le lascio un tenero bacio sulla fronte prima di spogliarmi velocemente rimanendo in intimo, scosto le coperte di poco e noto che indossa i miei vestiti, sorrido senza accorgermene e mi posiziono vicino a lei abbracciandola da dietro. Finalmente posso tornare a dormire.
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TROUBLEMAKER
FanfictionLauren Michelle Jauregui Morgado. 19. La badgirl tanto temuta. Spaventosamente bella, ribelle e 'terribile' a primo impatto, tanto da tenere lontano tutti, o almeno.. tutte le persone superficiali. La ragazza che nessuno capisce e che nessuno ha il...