Capitolo 21

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"Che succede DJ?"
"DAVVERO LAUREN? MI STAI CHIEDENDO CHE SUCCEDE?"
"... A quanto pare."
"Una cosa ti avevo chiesto, UNA SOLA FOTTUTISSIMA COSA!"
"Ovvero?"
"Di non far del male a Camila, e tu che fai?"
"Che ho fatto, scusa?"
"Lo sai quanto le piaci e ti sei fatta quella troia proprio davanti a lei, davanti ai suoi occhi. Per non parlare dei messaggi che ha dovuto leggere stamattina."
"Quali messaggi?"
"Ha preso il tuo telefono invece del suo e una certa 'SonoTroiaELoDimostroBene' ti ha mandato un messaggio in cui ti chiedeva di ridarle il suo reggiseno."
"COSA? HA LETTO I MIEI MESSAGGI?"
"NON ALZARE LA VOCE, STO PERLANDO IO."
"Dinah, io e lei non stiamo insieme, fino a prova contraria, posso scoparmi chi voglio, farmi chi voglio, fare quello che voglio, DOVE E QUANDO VOGLIO."
"MA NON DI FRONTE A LEI!"
"COME POTEVO SAPERLO? ERO IN MEZZO ALLA STRADA DJ, come potevo immaginarmi che sarebbe passata in quel momento?"
"Pensaci Lauren, forse perché eri praticamente davanti a casa sua?"
"Ma lei non era a casa"
"E tu come lo sai, scusa?"
"Ha dormito a casa mia, quando mi sono svegliata dormiva ancora, ho controllato che stesse bene quando sono salita dopo aver fatto colazione, sono tornata a controllare dopo la doccia e ho ricontrollato prima di uscire, dormiva e stava bene"
"Tu non ci entri quasi mai nella stanza degli ospiti, Laur.. come mai così tante volte in così poco tempo?" Questa volta è Normani a parlare, ha usato un tono calmo, quasi a voler tranquillizzare la situazione.
"Perché non era nella stanza degli ospiti, era nella mia, nel mio letto."
"E tu in quella degli ospiti?"
Solo ora mi accorgo dell'enorme stronzata che ho fatto, ma non voglio darlo a vedere, ne a lei, ne a loro, quindi rispondo a bassa voce.
"No, ero in camera mia anche io, ho dormito insieme a lei." Forse il mio tono è troppo basso, ma le due mi sentono comunque perché in coro urlano "COSAA?"
"LAUREN, IO TI AMMAZZO! CHE HAI FATTO? L'HAI TOCCATA? LE HAI FATTO QUALCOSA? TE LA SEI SCOPATA?"
"CALMATI DINAH, CAZZO! NO, NON LE HO FATTO NIENTE, PERCHÉ NON POTREI MAI FARLE NIENTE! QUALCUNO L'HA DROGATA ALLA FESTA A CUI L'AVETE PORTATA E MI HA CHIAMATA PER ANDARE A PRENDERLA, ERA DROGATA, NON HO IDEA DI COSA LE ABBIANO DATO, MA ERA ECCITATA E MI HA CHIESTO DI TOCCARLA E DI LECCARGLIELA, MA LE HO DETTO DI NO, PERCHÉ SAPEVO CHE SI SAREBBE PENTITA, PERCHÉ NON FACCIO COSÌ SCHIFO! E VUOI SAPERE PERCHÉ STAMATTINA ME NE SONO ANDATA? PERCHÉ, CRISTO, IO NON POSSO INNAMORARMI DI LEI, NON POSSO STARE CON LEI, PERCHÉ SONO UNA STRONZA E NON VOGLIO FARLE PIÙ MALE DI QUELLO CHE GIÀ LE FACCIO!' Dopo le mie parole, in casa cade il silenzio più totale, le mie amiche e mia sorella compresa, rimangono a bocca aperta e gli occhi spalancati. Nessuna di loro si sarebbe aspettata le mie parole, ma che ci devo fare? Ormai mi sono uscite e non posso più tornare indietro, non posso rimangiarmele. Nessuno ha intenzione di spezzare questo assordante silenzio, quindi decido di lasciarle lì tutte e tre, mi vesto con qualcosa di comodo e vado a parlare con Camila.

Busso una volta.
Due volte.
Tre.
Ma non viene ad aprire. So che è in casa, sento la musica e la vedo dalla finestra, ma sembra non essersi accorta, quindi decido di riprovare con colpi ben decisi.
Si gira a guardare, spegne la musica e viene verso la porta. Ci siamo. Dai Lauren, chiara e decisa.

Accade tutto molto in fretta. Apre la porta, mi guarda negli occhi e la richiude sbattendomela in faccia.
Nemmeno il tempo di realizzare. Mi ha letteralmente sbattuto la porta in faccia. Stai calma Jauregui, controlla i tuoi nervi e i tuoi istinti.

"CAMILA! APRI LA PORTA, TI DEVO PARLARE!" Da persona matura quale sono, ho iniziato e tirare calci e pugni alla porta di casa, gridando il suo nome e dicendole di doverle parlare. Persona matura. Si. Molto matura. Vero Michelle? Dio, quanto sono scema. Ma ormai ho iniziato e Lauren jauregui non lascia mai niente a metà.
"CAMILA, APRI!"
"VATTENE! NON TI VOGLIO NE SENTIRE, NE TANTO MENO VEDERE."
"TI DEVO SPIEGARE UNA COSA."
"NO. TE NE DEVI ANDARE. TI ODIO." Smetto all'istante di fare la bambina e qualche secondo dopo, realizzo ciò che ha detto.
"No, non è vero."
"Si che è vero. Non ti voglio più vedere, sparisci da casa mia."
"Camila.. Camz-" cerco di dire nel modo più tenero e affettuoso che conosco, ma vengo fermata subito da lei. "-SONO CAMILA PER TE. AL MASSIMO 'MILA'. E DI GRAZIE CHE ODIO IL MIO PRIMO NOME O MI DOVRESTI CHIAMARE KARLA. NIENTE PIÙ 'CAMZ', JAUREGUI. DIMENTICATELO. E ORA VATTENE, NON FARTI PIÙ VEDERE."
Non mi sembrava di aver fatto chissà che cosa, ma evidentemente lei se l'è presa più del dovuto. Ora che devo fare?

"Ei Rich, la mia moto è pronta?" Richard è un mio amico meccanico e carrozziere, mi fido e se ho qualche problema con la moto, che non posso risolvere da sola, chiamo lui.
"Ei Laur. Si, la moto è a posto, mancano solo un paio di cose da perfezionare, ma dato che non vuoi che nessuno dei miei la tocchi, dovrai aspettare domani per ritirarla, perché ora devo andare via, stasera ho un altro impegno."
"Va bene, va bene. Che sia domani però, eh."
"Lo sai, domani sarà pronta."
"Okay, ti credo. Chi è la sfortunata di stasera?"
"Ohoh, non te lo dico Jauregay, mi porti una sfiga pazzesca." Fa una delle sue brevi e profonde risate, per poi tornare a parlare. "Ti dico solo che la conosco da pochissimo, non ti dico da quanto, l'ho conosciuta a una festa, ed è un po' piccolina, ma tutto sommato.. va bene. È una brava ragazza, anche troppo e questo è tutto quello che puoi sapere."
"Va bene, va bene. Allora ci vediamo domani e mi racconti, okay? Ciao Rich." Non gli do nemmeno il tempo di rispondere e riattacco.

IL GIORNO SEGUENTE
Ieri sera non ho fatto niente, sono rimasta a casa a leggere e cazzeggiare, mi sono addormentata piuttosto tardi, ma ho dormito bene. Molto bene. È mezzogiorno e mi sono appena svegliata, mai capitata una cosa simile in vita mia. Mi alzo dal letto e svolgo velocemente la mia routine mattutina, voglio andare subito a ritirare il mio piccolo mostro.
Chiamo Richard e mi dice di passare quando voglio, che ha praticamente finito e in fine aggiunge di passare anche ora se voglio vedere la ragazza con cui è uscito ieri sera. Non voglio perdermi questa cosa. Voglio fissarlo bene negli occhi quando scoppierò a ridere perché è la solita cessa che si è portato a letto. Anche se ha detto di non averci fatto niente e che è tornata lei lì questa mattina. Strano.
Chiedo a Chris di darmi un passaggio all'officina e poi lo lascio libero.

In 20 minuti siamo arrivati, scendo dalla macchina e corro dentro per vedere come sta la mia piccolina, la gioia della mia vita.
"Ei Laur, finalmente."
"Ei, tutto a posto? Dov'è?" È bella come sempre?"
"Vuoi davvero conoscerla?"
"Ma chi?"
"Tu di chi parli?"
"La moto, Richard, la moto." Fa una faccia come per dire 'sei seria?' e poi scoppia a ridere in una risata incontrollata, mi guarda per qualche secondo e poi riprendiamo insieme.
"Guardala lì dov'è, come ti sembra?" Mi chiede dopo aver smesso di ridere.
"Oh cazzo, potrei venire solo a guardarla. Non è stupenda?" Corro verso la moto e mi ci lancio praticamente sopra, sedendomi sul sedile e sdraiando la parte superiore del busto per abbracciarla da sopra il serbatoio.
Da lontano sento delle voci a cui non faccio troppo caso, sono troppo occupata a stare con la mia donna, fino a quando..
"EI RICHIE!!" La sua voce.. questa è la sua voce.
Mi giro molto lentamente e vorrei non averlo mai fatto..
Questo è il karma.

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