Capitolo 23

1.7K 92 0
                                        

"Camila, io.."
"Tu?"
"Ho deciso di prendermi una pausa."
"E da cosa? Siamo già in vacanza, non c'è scuola, non studi, non c'è niente da fare, una pausa da cosa?"
"Da me stessa"
"E o-ov.. ovvero?"
"Parto, partirò. Domani, forse. O forse oggi stesso, non lo so."
"E dove vai?"
"Non lo so - davvero, non ho idea di dove possa andare, forsenin moto o forse prenderò un volo, ancora non lo so. -Forse dall'altra parte della città, forse dello stato o forse del mondo. Non lo so."
"Perché?"
"Perché ho bisogno di prendermi una pausa da me stessa."
"Ti odio. Ti odio Lauren. TI ODIO LAUREN JAUREGUI. Per quanto te ne andrai, eh? Un giorno? Due? Una settimana? Un mese? O di più? Dove andrai? Che farai? E io che farò? Che farò senza di te?" Ma cos..
"Che significa?"
"È vero, magari non sei niente per me in questo momento, ma dovremmo pur essere qualcosa, non credi? Si, siamo per forza qualcosa, perché io provo qualcosa per te e ogni volta tu mi uccidi. Mi uccidi dentro, l'anima, mi stai prendendo il cuore e me lo stai stritolando, facendolo a pezzi giorno dopo giorno. E ora decidi di scappare? Ora te ne vai così? Scappi? Come se nulla fosse? Vaffanculo Lauren!"
Ha ragione, sono una stronza e le sto facendo del male, ma non lo faccio apposta, sono io, sono così, quella ragazza mi sta entrando nella testa, nel cuore, nelle ossa. E non voglio che si spezzi per colpa mia.
"Mi dispiace.." È tutto ciò che riesco a dire.
"Si, anche a me."
"Torna a casa Camila e non pensarci più. Non pensare a me, non pensare al male che ti ho fatto e al male che ti sto facendo, anche se so che sarà difficile, ma cerca di non pensarmi. Quando tornerò, non so quando, sarà solo perché sarò cambiata. Almeno spero. Ora va via, torna a casa e vivi come se non mi avessi mai conosciuta, come se non ci fossimo mai scontrate, io partirò tra poco." Ho appena deciso, non solo di partire oggi stesso, ma in questo momento, non appena finirò di mettere giusto il necessario in una piccola valigia.
Mi guarda, altre lacrime rigano il suo viso. Senza dire niente, mi avvicino a lei e le lascio un bacio in fronte, prima di girarmi e iniziare a preparare il tutto.

Sono passate circa due ore da quando Camila è uscita da questa stanza e io sono riuscita a preparare solo un misero zainetto con dentro poche cose per cambiarmi e tutti i soldi che ho, contanti e carte.
Mi faccio una doccia veloce, cambiandomi poi con i vestiti che ho lasciato sul letto, infilo la mia giacca di pelle, raccolgo le ultime cose da mettere in tasca e scendo con lo zaino in spalla.
Sono pronta, non dovrò pensare a niente, solo a guidare. E dovrò focalizzarmi sulla mia vita, su cosa voglio davvero, su chi è cosa voglio nel mio futuro.

Sono passati due giorni e non ho fatto altro che guidare, pensare a lei, bere e scopare. Non avrei potuto iniziare peggio di così.
I giorni trascorrono e la mia routine è sempre quella. Mi sveglio presto, non dopo le 8 A.M., per non trovare traffico, guido fino a quando ce la faccio, facendo almeno 3 volte il pieno al serbatoio. Nel tardo pomeriggio, verso le 5 P.M., mi fermo nel primo hotel, mi riposo un paio d'ore, mangio qualcosa, mi lavo, mi vesto mi preparo ed esco in cerca di qualche pub. Vicino possibilmente. Bevo fino all'ultimo goccio di autocontrollo che mi resta, cercando una preda per la mia nottata, poi, quando ho finito me ne torno alla mia stanza cercando di riposare. È il giorno dopo, beh.. riparte tutto dall'inizio.

Dopo due settimane, sono a New York, sono ferma qui da 5 giorni, mi piace il posto, ma vorrei cambiare costa, quindi decido che domani partirò andando verso il centro, per poi arrivare poco sopra Los Angeles, a nord della California.

POV. CAMILA.
Due settimane. Sono passate due settimane e di Lauren, nemmeno l'ombra. Non una chiamata, non un messaggio. Non ha avvisato la sua famiglia o Normani, nessuno.
Non ho idea di dove sia, di come sia andata, se sia partita in moto solo per arrivare in aereo porto o se abbia intenzione di girarsi tutta l'America su due ruote. Mi ha chiesto di non pensare a lei e di andare avanti con la mia vita, ed è quello che sto cercando di fare, ma come faccio? Come si fa? Come si fa a non pensare a qualcuno che ti occupa la mente giorno e notte? Come si fa a non pensare a qualcuno che ti ha presa dalla prima volta, dal primo scontro, il primo giorno. Come si fa?
Sono chiusa in casa da quando è partita, Chris e Tay mi ospitano a casa loro per non lasciarmi sola e mi fanno dormire nella sua stanza. Esco solo ogni tanto per mangiare, per lavarmi uso il bagno che c'è qui. Ogni tanto esco per aiutare Taylor a fare la spesa, per poi tornare e rifugiarmi ancora qui dentro.
Sto per impazzire, vorrei piangere, urlare, spaccare tutto. Effettivamente, piangere lo faccio già. Da quando se n'è andata, non faccio altro che piangere, silenziosamente però. Non voglio che qualcuno mi senta o che mi veda debole, sono stata debole per tutta la mia vita e sono stanca che mi vedano così.
Sono rannicchiata nel suo letto, piango da così tanto che cho perso la cognizione del tempo e mi sono addormentata.

POV. LAUREN.
Un mese. In un mese, non sono ancora riuscita a togliermela dalla testa. Sono su una delle tante spiagge di Malibù a guardare ragazze in bikini, ma non riesco a non paragonarle a lei.
Questo mese non mi è stato gran che, mi è servito solo a rafforzare ciò che provavo per lei. E mi manca. Mi manca si. Spero di tornare a casa e di trovarla li, in camera mia ad aspettarmi, ma chi mi dice che non abbia seguito il mio consiglio? Chi mi dice che non è andata avanti con la sua vita? Magari con Richard o magari con Shawn, non lo so. Spero solo di trovarla li ad aspettare me, anche se so di trovarmi al centro di un'illusione.
Poco lontano dalla spiaggia notò un piccolo negozietto, vende un po' di tutto e non ci penso su due volte, compro una cartolina, una penna e un francobollo.
Sul retro ci metto l'indirizzo, ci attacco il francobollo e decido di scriverci qualcosa. La lascio anonima, solo lei capirà, metto solo il suo nome e la farò arrivare a casa mia. So che Tay-Tay capirà. La lascio cadere nella cassetta e vado via, è arrivato il momento di tornare, magari visitando altri posti, ma voglio tornare.
11.43 P.M.
Ultima sera a L.A. Decido di andare a Las Vegas.
Sono circa due ore di strada, dopo 40 minuti però, vedo qualcosa che mi attira e come a Miami, decido di farlo anche qui. Cerco un po' di roba il più velocemente possibile, la chiudo per bene in un sacchetto e torno sulla strada di prima, mentre passo, lancio la busta e accelero fino ad arrivare alla fine della via. Merda. HO BISOGNO DI TORNARE A CASA.
Torno indietro prendendo tutte le mie cose e pagando l'hotel, si parte stasera.
Arrivo Miami.
Arrivo Camila.
Aspettami ti prego.

TROUBLEMAKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora