Capitolo 16

2.5K 100 1
                                        

Apro gli occhi lentamente cercando di abituarmi alla luce del sole, cosa che non mi capita da secoli dato che mi addormento col buio e mi sveglio allo stesso modo. Per forse la prima volta in tanti anni, mi sveglio riposata, come se avessi dormito per due giorni di fila.
In cambio, però, ho un braccio intorpidito e una mano che non credo di avere ancora attaccata, tolgo lo sguardo dal soffitto e lo rivoglio alla mia sinistra, dove, un ammasso di capelli fanno guerra al mio viso appena 'sveglio'. Mi rigiro subito e con la guancia cerco di spostarli il più possibile per far sì che non mi solletichino ovunque. Siamo nella mia camera e nessuno oltre a me ha mai dormito qui, non ho mai permesso a nessuno di entrarci, quindi, non ricordando molto della notte scorsa inizio ad entrare in panico. Cerco di tenere il respiro sotto controllo, inspirando ed espirando regolarmente, mi concentro più che posso e provo a ricordare cosa ho combinato ieri. Il corpo esile e caldo accanto al mio si volta, una ventata di profumo dolce, di cocco per precisare, mi colpisce in pieno invadendo le mie narici e posso dire che lo riconoscerei tra altri mille. Riesco a calmarmi in un istante chiudendo ancora gli occhi e liberando un sorriso.
"Buongiorno."
"Buongiorno Camz. Dormito bene?"
"Si, molto." Dice, voltandosi ancora una volta.
"Lolo.."
"Dimmi."
"M-mi.. mi a.. n-no niente."
"Dimmi dai, tranquilla."
"No. È u-un.. una cosa stupida." Non voglio credere a questa versione del 'è una cosa stupida', niente di quello che dice lei è stupido.
"Sai che non ti credo?" Dico a bassa voce, vorrei solo che lei non avesse paura di dirmi quello che pensa o che vuole.
"No, davvero. Era solo una cosa stupida."
Non sono un'amante del contatto fisico, non amo abbracciare le persone o stare troppo attaccata, ma se c'è una cosa che ho imparato negli ultimi tempi, è che le persone amano farsi abbracciare, specialmente se frutto di una cosa totalmente spontanea. Tante volte Tay mi ha chiesto di abbracciarla quando l'aiutavo a dormire o la mattina quando andavo a svegliarla e come dire di no a una sorella?
Tante volte anche Normani mi ha parlato di come ci si sente, pur sapendo che non sono una grande fan di queste cose, ogni tanto mi racconta di come lei e Dinah si ritrovano nel letto abbracciate l'una all'altra, soprattutto la mattina.
Quindi mi decido, faccio un respiro profondo, assicurandomi di essere il più silenziosa possibile per non farlo suonare come un sospiro e con il braccio destro avvolgo la vita della piccola cubana al mio fianco. Forzo un po' la presa per un paio di secondi, giusto il tempo di tirarla verso di me per far aderire il suo corpo al mio, la sua schiena contro il mio petto.
Si irrigidisce, trattenendo il fiato per qualche istante e rilassandosi subito dopo.
"G-grazie."
Mi avvicino il suo orecchio e con la voce più bassa e roca che potessi mai fare le sussurro "Era questo che volevi piccola Camz?"
Il suo cuore accelera e i suoi respiri diventano più profondi, boccheggia un paio di volte nel tentativo di dire qualcosa, ma tutto ciò che ne esce sono solo un paio di parole incomprensibili.
Stamattina mi sono svegliata bene e di buon umore, con Camila accanto e il suo profumo che mi manda fuori controllo. Ho la mano sul suo ventre e spostandola un po' capisco che.. OH CAZZO.. È praticamente nuda. LEI. IN INTIMO. NEL MIO LETTO.
Non resisto, azzardo una mossa, appoggio completamente la mia mano e dopo pochi secondi inizio a farla scorrere sulla sua pelle.
Non voglio esagerare, voglio solo vedere come reagisce, quindi non vado nelle zone 'proibite', ma resto nello spazio tra i due tessuti ricamati in pizzo. Passo sulle costole, scendo sulla pancia, poi l'anca e dal lato sinistro a quello destro, tornando su per poi rifare il percorso al contrario.
"L-Lauren.. n-non po.. non posso."
"Ssh." La zittisco dolcemente accarezzandole il viso. "Stai tranquilla." Smetto di muovere le mani e mi alzo dal letto usando la scusa della doccia, anche se in realtà è solo perché se non me ne vado ora, non saprei più come fermarmi.

Quando sono uscita dalla doccia, Camila non c'era più, Tay e Chris dicono sia passato un certo Shawn a prenderla e anche se non lo do a vedere, il sangue mi ribolle nelle vene.
Decido di fare l'indifferente e faccio finta che mi vada bene, che non siano affari miei. Stasera andrò in qualche sporco locale, dato che la piazza sarà off-limit per un po'.
Mi guardo tre puntate della seconda stagione di Lucifer e poi, nel pomeriggio inoltrato, decido di alzarmi dal letto.
"Lo, Lo! Corri, c'è una chiamata per te!" Mia sorella mi avvisa dal piano di sotto e senza farla aspettare troppo, corro giù per le scale strappandole praticamente il telefono di mano.
"Pronto?"
"Buongiorno Jauregui. Ti sono mancata?"
Oh Dio. No. No. Ancora lei no.
"Come fa ad avere questo numero?"
"L'ultimo anno la scuola ha richiesto tutti i numeri e tuo padre non ha esitato a darmelo." Dice sottolineando 'la scuola'. Lurida troia, non bastava rompermi i coglioni la dentro, ora anche a casa, dopo essere stata espulsa. Sbuffo, non voglio nemmeno sentire la sua voce irritante e vorrei tanto sbatterle il telefono in faccia, ma l'ho detto, è una stronza con potere.
"Uff. Che vuoi 'Miss SonoLAProfDiEducazioneFisicaACuiPiaceFarselaLeccare? Ti avviso che se è una stronzata, questa volta ti ci mando sul serio in ospedale." Dico scocciata.
"Oh, niente. Ho solo una cosa da proporti."
"Ovvero?"
"Ti piacerebbe essere riammessa a scuola per finire l'ultimo anno?"
So bene di dovermi fidare del mio istinto che dice che è una gran cazzata, ma ovviamente non lo faccio.
"Di che si tratta?"
"Sai bene di che si tratta.."
"Io te la lecco e tu mi fai rientrare a scuola?"
"Hai un minuto per decidere a partire da ora."
La scuola è importante, è vero. Ma non più della mia dignità e della mia stessa vita.
"30 secondi Lauren."
Sono disposta ad avere rotture di palle per un anno solo per poter finire la scuola?
"15 secondi, veloce, il tempo corre."
Se poi mi rompo le palle, questa mi fa buttare fuori di nuovo, quindi..
"Fino all'inizio della scuola. Devi farmi riammettere però."
"NO cara. Fino a quando non esci da questa scuola, me la leccherai come e quando vorrò. 3.. 2.. 1.. Mi dispiace, tempo scadu.." non le faccio finire la frase.
"Ci sto. Però non inizio fino a quando non saprò con certezza che posso tornare là dentro."
"Okay, bene. Affare fatto. Ciao." E mette giù senza darmi il tempo di ribattere.
Che vita di merda. Ma almeno posso tornare a scuola..
La vibrazione del mio telefono interrompe i miei pensieri, è una chiamata di Nikita..
"Niki, che c'è?"
"Prendi l'altro, ti chiamo li."
Metto giù e torno in camera il più veloce possibile per prendere l'altro telefono, non è rintracciabile e mi chiama su questo solo quando dobbiamo parlare di cose 'serie'.
Il suo è uno dei tre numeri salvati su questo telefono, lo seleziono e avvio la chiamata.
"2 kg da smezzare sta sera dalle tue parti, 1 per i locali poveri e 3 per quelli 'pettinati'. Stasera alle 8, fatti trovare dietro alla piazza. Moto e zaino, abbiamo anche una bella sorpresa."
"Quando è arrivato tutto?"
"Stamattina, dopo devi passare a vedere, perché manca qualcosa, quando è arrivato c'era tutto, ma ora che sto guardando, manca un bel po' di roba."
"Mi preparo e arrivo. A dopo."
Faccio un'altra doccia, mi vesto, finisco di prepararmi ed esco.
Sono le 8.01 quando arrivo nel luogo stabilito, freno un po' la moto e scalo le marce mentre mi avvicino al gruppetto di persone.
"Finalmente sei arrivata." È Niki, che sbuca da dietro alle mie spalle e mi abbraccia come sempre.
"Allora? La mia sorpresa dov'è?"
Mi fa segno di guardare dietro di lei e da dietro l'angolo spunta Tasha. Appena mi vede inizia a correre, saltandomi in braccio e stringendo le braccia attorno al mio collo. Non la vedevo da quasi due anni e porcatroia se è figa.
"Bene, le consegne iniziano alle 10.30, quindi non ti preoccupare, il tuo magazzino è vuoto."
"Si, okay, bene. Riempi tu lo zaino, sai dove lasciarlo."
Afferro il braccio della ragazza accanto a me e la trascino dentro. Era da tanto che aspettavo questo momento.

TROUBLEMAKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora