Capitolo 19

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Mi perdo tra i pensieri e mi risveglio solo quando la porta si riapre e quel fantastico corpicino, coperto solo da un paio di mutandine nere e reggiseno abbinato, fa capolino nella stanza.
Ho deciso, voglio che sia mia. Non sessualmente, non solo fisicamente, ma in tutti i sensi, in ogni senso possibile, la voglio mia.

Cerca di coprirsi, è in completo imbarazzo e non voglio peggiorare la situazione. È adorabile, ma mi dispiace vederla così, quindi chiudo gli occhi coprendoli con una mano e con l'altra, afferro l'asciugamano che ho lasciato sul letto e lo tendo verso di lei, girandomi dalla parte opposta.
"Tieni." Tiro via la mano dagli occhi mentre lei si avvicina. Purtroppo per lei e fortunatamente per me, la finestra è chiusa e il suo riflesso si avvicina sempre di più. Non ho mai desiderato nessuna così, la desidero al punto di rifiutare del buon e sano sesso, solo per aspettare lei.
Leva leggermente l'asciugamano dalla mia mano, fasciandosi il corpo, i miei occhi fissi sul vetro della finestra per guardare ogni suo movimento.
"Lauren.." la sua voce debole e il tono preoccupato.
"Si?"
"Credo mi abbiano fatto prendere qualcosa, ma non ne sono sicura."
"Che vuoi dire?"
"Che il fratello di Shawn mi ha forzata a bere un bicchiere di non so cosa e.."
"Camila, e..?"
"Non lo so, mi sento strana, come se mi stesse salendo l'adrenalina e ho caldo, sto soffocando."
Le porgo una mia maglietta abbastanza lunga da coprirla almeno fino a metà coscia, ma leggera, in modo che non muoia di caldo.
"Tieni, metti questa." Appoggio il tessuto sul letto e mi rigiro verso la finestra, continuando a guardare lei e il suo fantastico corpo. Forse si è accorta, si ferma per qualche secondo a guardarmi negli occhi, tramite il riflesso e il suo sguardo cambia espressione. Sembra compiaciuta. Fa lentamente scivolare l'asciugamano a terra, in modo che il cotone accarezzi la sua pelle. Una volta arrivato in fondo, si piega sul letto per prendere la maglia.. e invece no. Si posiziona alle mie spalle, con le gambe piegate e quasi seduta su di esse. Il suo volto si avvicina al mio e il suo fiato mi solletica il collo, mi sta facendo impazzire.
"So che mi guardavi, che credevi di fare?" Sussurra al mio orecchio, poi continua "avresti per caso voluto essere quell'asciugamano? Vorresti toccarmi anche tu così? Sii onesta Lauren, smettila di allontanarmi. So che vorresti scoparmi." Questo è troppo. Mi giro, ma nell'esatto momento in cui allungo le braccia per afferrarle i fianchi, lei si alza e inizia a girare per la stanza. Sta ballando. E. Porca. Troia. DINAH MI AVEVA DETTO CHE NON SAPEVA BALLARE! Non ci credo, sta twerkando. In intimo. Davanti a me. Io sono in piedi davanti al letto, non riesco a muovermi, ogni singola fibra del mio corpo è concentrata su di lei. Torna ancora una volta verso di me, quando vede che non indietreggio, fa aderire i nostri corpi, appoggiando le sue mani sulle mie spalle e mi spinge sul materasso. Afferra il telefono, mette la musica, lo lancia e si mette a cavalcioni sulle mie gambe. Sta continuando a ballare, la sua pelle nuda sfiora la mia, le sue anche ondeggiano da una parte all'altra e avanti e indietro. Sto per perdere il controllo e lei se ne accorge.
"Volevo dirti una cosa." Mi sussurra ancora. "Di solito sono troppo timida per farlo, ma non mi interessa. Mi ecciti Lauren, vorrei che mi scopassi come se non ci fosse un domani e so che anche tu lo vuoi."
"Che dici? È l'effetto di qualsiasi cosa tu abbia preso che ti fa dire queste cose."
"No, lo penso sempre, solo.. stasera ho più coraggio degli altri giorni."
"Ecco. E non farmi fare cose di cui domani potresti pentirti." Si alza dalle mie gambe e si avvicina alla porta. "Bene, vorrà dire che mi farò scopare da qualcun'altra o altro, non lo so." Se qualcuno deve farlo, quella devo essere io, non ho intenzione di farlo stasera, ma devo farglielo capire. Mi alzo dal letto e in un secondo sono già dietro di lei, che sta per uscire, le afferro un polso facendola voltare e la sbatto forse con un po' troppa forza contro la porta, facendola così richiudere. Un lieve gemito esce dalle sue labbra e i suoi occhi sono parecchio dilatati rispetto a 10 secondi fa.
Dal suo telefono inizia a suonare 'Earned it' di The Weeknd e contemporaneamente porto le mie mani sulle sue gambe accarezzandole lentamente. Passo sopra alla stoffa delle sue mutandine, tirando leggermente l'orlo della fascetta, per poi tornare sulla sua pelle. I suoi fianchi, la pancia piatta con un accenno di addominali, il costato. Decido di non fermarmi e di passare poco lontana dai suoi seni, le accarezzo le clavicole e arrivo finalmente al collo, una mano la posiziono dietro, appena sotto l'attaccatura dei capelli, mentre l'altra torna indietro facendo il percorso inverso. Spingo il mio corpo contro il suo abbassando di poco la testa per far sfiorare le nostre labbra. Non resisto. Prendo il suo labbro inferiore tra i denti succhiandolo delicatamente e passandoci sopra la lingua. Un altro gemito esce dalla sua bocca, si sta eccitando e anche io. 'Come sarà messa lì sotto?' Ecco tutto ciò a cui riesco a pensare. Mi stacco piano, continuando a baciarla lungo tutta la mandibola, sul collo e proseguo per tutto il suo corpo, sulla parte sinistra, fino ad arrivare ancora all'elastico di quel, a mio parere, inutile indumento. Indugio un paio di secondi e mi abbasso ancora mettendomi in ginocchio davanti a lei. La bacio da sopra la stoffa, non mi pungo e questo indica che sia tutta rasata. Mi fermo per alzare lo sguardo e lei, capendo, lo abbassa per guardarmi. Tiro fuori la lingua lentamente e, molto delicatamente, le accarezzo il clitoride. La sua bocca si spalanca, la sua testa cade all'indietro e i suoi occhi si chiudono. Voglio di più. Voglio darle tutto senza 'prendere' niente, quindi, perché non regalarle un bel orgasmo clitorideo? Torno in piedi assicurandomi di aver passato la lingua su tutta la sua pelle. Porto le mani all'altezza dei suoi fianchi e le faccio segno di saltare, non le resta molta forza, ma appena stacca i piedi da terra, spingo il suo corpo verso il mio e le sue gambe si chiudono in torno alla mia vita. Con le braccia le 'abbraccio' le cosce e le mani tornano dove prima c'era la mia lingua. Muovo piano le dita, le piego e le stendo, senza mai toccare quel punto, ci passo attorno, mi avvicino, poi mi allontano e mi riavvicino pericolosamente.
"L-lau.. Lauren, ti prego."
"Ti prego, cosa?"
"T-ti.. ti pre.."
non le faccio finire la frase, unisco le dita e passo il palmo della mano su tutta la lunghezza, più di tre volte. Chiudo la mano in un pugno e continuo il lavoro con le nocche.
"N..non.. non ce la faccio più. P-per.. per f-favore."
"Cosa vuoi che faccia?"
"Andiamo sul letto."
Sempre con lei in braccio, mi dirigo verso il letto, lasciandola cadere sul materasso e guardandola per qualche istante.
"Lauren."
"Si?"
"Voglio provare una cosa e lo voglio davvero."
"Cosa vuoi?"
"Leccamela." Sento l'eccitazione arrivarmi fino alle ossa, le indietreggia appoggiata ai gomiti e intenzionalmente apre le gambe, le ginocchia piegate e i piedi poggiati al materasso. Sto per perdere la testa. Mi avvicino a lei gattonando, risalgo il suo corpo arrivando davanti al suo volto. Non se lo merita, è drogata e domani se ne pentirebbe. Soddisferò i miei bisogni un'altra volta. È diversa, non è la mia scopata occasionale, è la ragazza che ho scelto, quella che voglio conquistare e che con un po' di fortuna, mi farà cambiare le brutte abitudini che ho.
"Camila.." le sussurro. "Sei drogata e domani te ne pentirai. Ti prometto che, se domani lo vorrai ancora, lo faremo, ma voglio essere sicura che tu lo voglia davvero."
"Vaffanculo Lauren." Ah, fantastico.. "Lascia stare, faccio da sola."
"C-cosa?" Sto balbettando davvero?
"Buonanotte."
Esce dalla camera sbattendo la porta e andando, probabilmente, nella stanza accanto.

Continuo a girarmi nel letto, ma non dormo, riesco solo a pensare a lei. Nella mia stanza regnano il buio e il silenzio, interrotti dalla vibrazione e dal display del mio telefono. Un nuovo messaggio.
-Da CAMZ❤️
<Vieni a prendermi>
<Per favore>
<Ti prego>
Scosto le coperte per scendere dal letto, ma prima che io possa completare l'azione, la porta si apre e una lucina avanza verso il letto fino a metà strada tra me e la porta. Mi rimetto al caldo, sdraiandomi dalla parte opposta alla finestra e dopo alcuni secondi sento un corpicino rannicchiarsi accanto a me e il suo profumo invadermi le narici.
"Scusa, ma mi piace dormire tra le tue braccia. Buonanotte Lolo."
"Buonanotte Camz."
Ora ho capito di cosa avevo bisogno per riuscire ad addormentarmi.

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