17.

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Quando Alessio sollevò le palpebre e prese coscienza di se' stesso, si accorse che aveva un peso sul petto, come se qualcosa vi fosse appoggiato. Abbassò lo sguardo e capì cosa fosse: Genn si era addormentato con la testa appoggiata contro di lui la sera precedente e ora era ancora immerso nel mondo dei sogni con una mano vicino al viso e i capelli tutti sparsi, che tra 'altro facevano un po' di solletico al moro.

La sera precedente, dopo aver mangiato una pizza che si erano fatti arrivare dalla pizzeria napoletana più vicina a casa di Gennaro, si erano messi a guardare un film sul letto. Nessuno dei due però l'aveva seguito, primo perchè non era tutto questo granchè e secondo perchè ad un tratto la connessione era saltata a causa della pioggia. Era in quella circostanza che si erano ritrovati a baciarsi, ma a differenza delle altre volte, erano andati anche oltre ed erano finiti a fare l'amore con la pioggerellina fine di Aprile che batteva contro i vetri della stanza.

Poco dopo che si fu svegliato Alessio, anche il modello aprì gli occhi azzurri ancora pieni di sonno e di quello che avevano fatto nella notte. Lo guardò e gli sorrise:

- Buongiorno -

Il fotografo gli lasciò un bacio sulla fronte, coperta da un ciuffo biondo che la nascondeva quasi tutto il tempo.

- Buongiorno -

- Continuo a pensare che la barbetta ti stia bene -

- Ah sì? Me la farò crescere -

- No, così com'è adesso va bene. Mi piace -

Alessio sorrise e si sollevò a sedere, cosa che fece anche l'altro alzandosi proprio dal letto, infilandosi poi la tuta che usava per stare in casa.

- Vado a fare il caffè - Disse, mettendosi la maglietta che il moro aveva la sera precedente.

- Quella è mia - Protestò pigramente Alex, che si era sdraiato nuovamente a letto.

- Lo so - E detto quello scese di sotto.

Il fotografo andò a farsi una doccia per svegliarsi del tutto dal torpore del sonno e quando uscì si vestì, coprendosi il torso con la felpa che aveva, dal momento che la maglietta era stata rubata da un certo biondastro malefico. Scese al piano di sotto con i capelli ancora umidi e i piedi nudi, seguendo il profumo di caffè che arrivava dalla cucina del loft nella quale Genn era intento a bere da una tazza.

- Non te l'ho più chiesto - Disse Gennaro non appena Alex si sedette: - Antonio ha parlato con Sofia, che tu sappia? -

- No, voleva aspettare che stesse meglio. Mi ha chiesto di tenerlo informato e infatti prima gli ho detto che stava bene e che era tornata a casa -

Il modello annuì:

- Si risolverà sicuramente -

- Ma sì, conosco Antonio e so che andrà bene -

- Stesso per Sofia -

In quel momento, a disturbare la quiete che si era venuta a creare, il cellulare di Alessio squillò. Sbuffando guardò lo schermo per capire chi lo stesse cercando, così da vedere se fosse stato il caso di rispondere o se potesse semplicemente ignorare la chiamata e tornarsene a fare colazione tranquillo con il suo ragazzo.

- Parli del diavolo - Disse, posando il telefono sul tavolo: - E' Antonio -

- Non rispondi? -

- Nah -

- Magari vuole dirti che ha risolto con Sofia -

- Manderebbe un messaggio, chiama solo per cose importanti... Ah -

The Rain is our SoundtrackWhere stories live. Discover now