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Non era affatto raro che, nel tempo libero, Genn e Alex uscissero insieme.

Inizialmente si trattava di andare a prendersi un caffè al bar Magnifico con Fedez che ormai aveva capito cosa prendessero entrambi. Mano a mano che passava il tempo però i due si spinsero anche oltre la zona dei Navigli. Si ritrovavano la maggior parte delle volte in Piazza Gae Aulenti, posto che in due anni di trasferimento a Milano Alessio non aveva mai visto... Non di persona almeno. Eppure non era raro trovarsi in quella zona, ma non vi aveva mai prestato troppa importanza.

Appena arrivarono la prima volta, rigorosamente in taxi perchè Genn non si sentiva a suo agio in metropolitana, Alessio non potè fare a meno di starsene con il naso per aria a osservare i grattacieli e le costruzioni della piazza. Tirò anche fuori il suo telefono e scattò qualche fotografia, c'era anche la luce giusta visto che il sole stava tramontando.

- Fai le foto col cellulare? - Lo canzonò il modello, sempre con i suoi occhiali da sole calati sugli occhi nonostante l'ora: - Sei un fotografo dai! -

- Mica giro sempre con la macchina eh! E poi c'è da dire che l'iPhone fa davvero delle belle foto -

- Se chi le fa è capace -

Parlavano un sacco, sia di persona che per messaggio, e il modello gli chiese quasi subito l'amicizia su Facebook con quello che, gli spiegò, era il suo account privato che aveva un nome falso. Alex era sicuro che l'avesse scelto Sofia perchè ''Rino Astolfi'' non sembrava proprio un'invenzione alla Genn, e poi non era raro che durante gli shooting in cui era presente anche la mora il biondo venisse chiamato ''Rino'' da lei... Il fotografo non aveva ancora capito il motivo ma quando lo chiese a Sofia lei si mise a ridere mimando un hashtag con le dita e dicendogli:

- Rino il patatino - Ma non gli fornì altre spiegazioni e dal canto suo nemmeno Genn lo fece.

Sul lato del lavoro invece, tutto stava procedendo a gonfie vele: l'agenzia lo chiamava praticamente una volta ogni due settimane per fare uno shooting e il suo nome doveva aver girato perchè anche altre agenzie gli offrivano lavori. 

Lavorare con altri modelli rispetto a Genn fu strano e Alex ben presto si accorse che, era inutile: il biondo aveva un modo di posare che si confaceva di più a lui. Tutti gli altri, la maggior parte diciamo, erano rigidi, innaturali e avevano quasi tutti la stessa espressione. Gli sembrava di essere finito in Zoolander! Mancavano solamente Ben Stiller e Owen Wilson e sarebbe stato il colmo!

Dopo aver partecipato a tutti quei servizi era quasi una manna del cielo poter tornare a fotografare Genn. 

Se invece non c'erano shooting col biondo in programma, da qualche tempo Alessio aveva preso la briga di andare a casa sua per rilassarsi e passare un po' di tempo tra amici, non trascurando però Antonio e tutti gli altri.

Il modello abitava in un loft a due piani nella zona di San Babila, quindi centralissimo e molto vicino alla sede dell'agenzia e al Quadrilatero della Moda. Da fuori si presentava una palazzina bassa, a tre piani, e abbastanza semplice: tre balconi, uno per piano, il piano terra che era destinato ai box, l'ingresso con un portone in vetro che aveva l'aria fragile ma che in realtà era blindato e molto robusto e un portinaio seduto nel suo gabbiotto all'interno. Non vi era l'ascensore ma per fare solo due piani, perchè l'ingresso della casa di Genn era al secondo nonostante il piano di sopra fosse al terzo, non era di certo un problema.

La prima volta che era entrato si era ripromesso, colto dalla vergogna, di non far mai entrare il biondo a casa sua e di Antonio. 

La porta d'ingresso dava su un enorme soggiorno che sarà stato grande come tutto il suo appartamento, ordinatissimo: un divano nero bello grosso al centro che era rivolto verso una televisione ultrasottile e dallo schermo curvo, che se l'avesse vista Antonio sarebbe impazzito di gioia, poi c'erano diverse mensole tutte piene di libri. Di fianco alla scala, rigorosamente in parquet, c'era la porta della cucina che era ultra moderna, con le piastre a induzione e un forno che sarà stato praticamente il doppio di uno normale. 

The Rain is our SoundtrackWhere stories live. Discover now