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Fu Genn il primo a scrivergli, cosa che Alessio proprio non si aspettava.

Era stato un semplice messaggio nel quale gli diceva che Sofia gli faceva ancora i complimenti: gli scatti erano già stati spediti all'agenzia che li aveva approvati, mostrandoli anche ai due modelli. La conversazione poi era andata avanti, saltando da un argomento all'altro. Ridendo e scherzando si scrissero praticamente per tutti i giorni che precedettero il caffè sui Navigli.

Nel frattempo Alessio si chiedeva se avesse dovuto comprargli un regalo, magari anche solo un pensierino. 

Chiacchierando aveva scoperto che suonava la chitarra nel tempo libero, ascoltava un sacco di artisti che piacevano anche a lui e che cucinava anche, cose che il fotografo non avrebbe mai pensato potessero interessare ad uno come Genn. L'aveva frainteso probabilmente.

Il principale contro del comprargli un regalo era che non sapeva se al biondo sarebbe piaciuto o meno... Si conoscevano da talmente poco tempo che aveva paura di urtarlo in qualche modo. Se solo avesse avuto il numero di telefono di Sofia le avrebbe scritto chiedendole che tipo fosse.

Alla fine decise di offrirgli il caffè e magari qualcosa da mangiare, così da non rischiare di spendere soldi per una cosa che probabilmente all'altro nemmeno avrebbe fatto piacere.

La mattina del dodici si alzò già abbastanza stanco dal momento che la sera prima era uscito con Antonio e gli altri loro amici per andare a bere qualcosa. Si fece una doccia per svegliarsi del tutto e lasciò un messaggio al coinquilino per avvertirlo che non sapeva a che ora sarebbe tornato. Si preparò, cercando di non sembrare uno ''scappato di casa'' come diceva sempre sua madre quando vedeva i suoi vestiti, e uscì.

Avevano deciso di vedersi poco lontano da dove abitava Alex, Genn lo sapeva per via della rivista che gli aveva mandato, un posto non troppo frequentato dalla gente così da evitare che qualcuno potesse riconoscerlo e avvicinarlo. Era stato anche uno dei motivi per cui avevano subito bocciato l'idea di uscire di sera visto che i Navigli dalle sei in poi si popolavano, tanto che sembrava che tutta Milano fosse lì.

Alessio pensava di essere in orario fino a che non arrivò e notò che Genn era già arrivato: stava lì seduto sulla pensilina dell'autobus a guardare qualcosa sul cellulare con una sigaretta in mano. Addosso aveva un cappotto nero che, a giudicare dal modello, doveva essere di qualche stilista importante e sugli occhi un paio di occhiali da sole dalla montatura beige, probabilmente firmati anche quelli.

Non lo notò fino a che non si avvicinò abbastanza da entrare nel suo campo visivo, alzò la testa e lo salutò, buttando fuori una nuvoletta di fumo dalla bocca.

- Ciao - Gli disse, rimettendo il cellulare in tasca.

- Ciao, buon compleanno -

Genn fece un sorrisetto:

- Grazie -

Mentre camminavano, chiacchierando del più e del meno, Alessio si prese qualche istante per osservarlo: era la prima volta che lo vedeva struccato e notò qualche piccola imperfezione della pelle che però non lo rendeva brutto... Tranne per tutti quei taglietti che aveva sulla gola e che probabilmente con un po' di fondotinta riuscivano a cancellargli. 

In qualche modo sembrava più umano, si disse.

- Quindi - Iniziò: - Ieri sera ad un certo punto ti sei addormentato o cosa? -

Alex lo guardò perplesso:

- Cosa? -

- Sei sparito -

- Oh, ero fuori con degli amici, scusami! -

Il modello ridacchiò:

- Guarda che scherzavo, non devi scusarti. Anzi, buon per te che sei uscito con i tuoi amici -

The Rain is our SoundtrackWhere stories live. Discover now