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Il tepore della stufa accesa e portata di fianco al tavolino bianco, usato per i pasti suoi e di Antonio quando il lavoro non li costringeva fuori casa, riusciva a riscaldare un po' l'appartamento dal freddo pungente di Gennaio.

A Milano faceva molto più freddo che a Napoli e d'estate, paradossalmente, il caldo si sentiva di più lì al Nord rispetto che al Sud. Era una cosa che aveva sempre fatto riflettere Alex che si chiedeva come diavolo fosse possibile che ci fosse quel clima. Forse la spiegazione era nel fatto che a Napoli il mare mitigava un po' mentre lí era tutto pianura e cemento, una coppia che assieme rendevano il semplice respirare d'estate un'impresa.

Si strinse nella sua felpa da casa e tornò a dare tutta la sua completa attenzione al computer dove gli scatti del photoshoot un paio di giorni prima campeggiavano.

Il viso di Genn ormai quasi non aveva più segreti per lui da tante volte l'aveva visto: era quasi in grado, ad occhi chiusi, di saper dire con esattezza dove fossero tutti i nei che aveva. Si era anche accorto di quanto sembrasse infinitamente piú piccolo quando, in realtà, era piú grande di lui: Alessio si era andato a leggere qualche informazione sulla pagina dell'agenzia di cui il biondo faceva parte, scoprendo che era nato il 12 Febbraio del '95. Aveva quindi sette mesi in più di lui, che era di Settembre, eppure sembrava avesse appena diciotto anni e mai avrebbe detto che potesse essere il maggiore.

- Quindi è di Somma anche lui - Aveva detto Antonio quando l'aveva scoperto, praticamente il pomeriggio stesso dello shooting. Alessio era quasi stato assalito dall'amico che, peggio di una ragazzina, aveva voluto sapere ogni cosa, da come era il posto a come era Genn.

- Già... Strano che non l'abbiamo mai incontrato -

- Magari frequentava una compagnia diversa - Non che a Somma ci fossero tante compagnie differenti: - Oppure l'abbiamo fatto ma non lo ricordiamo -

- Mi ricorderei di uno così - Aveva esordito Alex.

Eppure per quanto guardasse il suo viso, proprio non riusciva a ricordare se l'avesse visto o meno... Non sarebbe sicuramente passato inosservato visti i suoi colori molto poco del Sud.

Forse, si disse, sarebbe stato più semplice se avesse saputo il suo vero nome, ma non c'era sulla pagina dell'agenzia e nemmeno su Wikipedia, perché sì Genn aveva addirittura una voce nell'enciclopedia, c'era scritto nulla. Eppure era praticamente impossibile che di cognome facesse seriamente ''Butch'' a meno che qualche suo parente non fosse straniero, ma anche sulla famiglia si diceva poco e niente.

Alla fine gli scatti migliori li aveva spediti per mail all'agenzia che, in tutta risposta, l'aveva pagato come promesso complimentandosi anche per il lavoro svolto. Anche il prof Sciortino, non appena lo vide, gli disse che Sada gli aveva scritto un messaggio in cui lodava il lavoro fatto.

- Ha detto che gli scatti sono perfetti e Genn si è trovato benissimo a lavorare con te. Sono molto contento -

Alessio, per tutta risposta, aveva sorriso:

- Sono contento anche io! C'era un bel clima -

- Non sempre è cosí, credimi. A quanto so Genn è abbastanza scontroso sui set fotografici. Gió mi ha detto che è stato molto stupito quando vi ha visto parlare e ridere come se foste amici di vecchia data -

Non sapeva perchè, ma non fu sorpreso quando il professore gli disse quella cosa: Genn non gli dava l'impressione di essere una persona particolarmente aperta con tutti, tanto meno con il primo fotografo che passava.

Per i primi giorni fu quasi ossessionato da quel modello cosí atipico eppure cosí apprezzato, tanto che uno degli scatti che aveva fatto, in cui il ragazzo era appoggiato ad una scrivania con le gambe tese e incrociate davanti a lui intento a guardare in basso come fosse nel pieno di una riflessione, volle stamparlo e appenderlo sul "muro degli scatti migliori", di fianco ad una foto che aveva fatto di Napoli e altre di persone per le strade di Milano.

The Rain is our SoundtrackWhere stories live. Discover now