Alessio stava ormai correndo da qualche minuto, il cuore in gola e il sudore che aveva fatto posto al freddo delle mani di Genn sulla sua schiena.
Non appena Sofia era arrivata a casa dell'amico, aveva detto quell'unica frase e poi era semi svenuta, il corpo bollente e tremante. Il biondo l'aveva asciugata e poi fatta stendere nella camera degli ospiti, misurandole la temperatura e scoprendo che aveva qualche linea di febbre, forse dovuta al fatto che era rimasta sotto alla pioggia per un po' di tempo. Alex era stato colto dall'impulso di correre subito a casa per scoprire cosa fosse successo e capire, ma forse avrebbe fatto meglio a rimanere lì assieme al ragazzo e aspettare che Sofia si svegliasse.
- Vai da lui - Gli disse Gennaro, seduto sul divano in cui appena qualche minuto prima si stavano baciando passionalmente: - Io rimango qui con Sofia, tu vai da Antonio -
- Sicuro di farcela da solo? -
Il biondo gli aveva sorriso, prendendogli una mano e baciandone le dita: aveva una piccola ossessione per le sue dita callose.
- Non c'è problema, sul serio -
Così era uscito, aveva preso la sua auto e, probabilmente infrangendo un sacco di regole del codice stradale, era volato a casa. Naturalmente quando serve parcheggio non lo si trova mai e infatti dovette lasciarla un pochino più lontana dal suo appartamento. Aveva smesso di piovere da una decina di minuti, ma Alessio aveva fretta, e poi non voleva rischiare di essere colto da una scrosciata proprio mentre stava tornando a piedi, così aveva iniziato a correre.
Non aveva nemmeno avvertito Antonio del suo arrivo e infatti, quando arrivò a casa spalancando la porta, lo trovò seduto sul divano intento a mangiarsi una pizza e giocare ai videogame come se nulla fosse successo.
- Alè? - Lo osservò perplesso: - Che succede? Non ti fermavi da Genn stasera? -
- Che cosa hai fatto Antò? -
- Eh? -
- Sofia è arrivata a casa di Genn piangendo, fradicia dalla pioggia, e dicendo che ti aveva visto con un'altra. Chi era?! -
L'espressione stranita di Antonio si tramutò in un misto tra lo spavento e il rimorso: tutto il colore defluì dal suo viso, lasciandolo praticamente pallido come un cencio. Si portò le mani tra i capelli e vi nascose il viso.
- Cazzo -
- Puoi ben dirlo -
- Alè, ti prego, stammi a sentire un secondo, non è come sembra -
- E' quello che dicono tutti - Ma alla fine Alessio rimase in silenzio mentre Antonio gli spiegava cosa fosse successo.
La sera precedente, mentre era al locale per lavorare, era stato approcciato da una ragazza, una di quelle classiche squinziette che vanno in discoteca solo per tirarsela e abbordare qualcuno. Lui era intento a star dietro alla console, come al solito, e quella tipa, di cui tra l'altro nemmeno sapeva il nome, si era avvicinata a lui ballando. Inizialmente aveva provato a non darle retta, gli raccontò, ma lei era veramente troppo appiccicata a lui. Appena finito il turno era stato praticamente costretto ad andarsene perchè non lo aveva lasciato in pace nemmeno per un secondo, così aveva preso l'auto e se ne era ritornato a casa a guardare serie tv tutta la sera.
- Speravo che non avrei dovuto rivederla, sul serio, è stato una specie di incubo ieri sera. Così oggi sono andato al locale verso le cinque per sistemare visto che ho il turno da mezzanotte al banco e l'ho trovata lì davanti ad aspettarmi. Ho provato a dirle di andarsene via dal momento che sono impegnato ma lei continuava a dire che non le importava, che voleva uscire con me e che lei era sicuramente meglio della mia ragazza. Dopo un po' che continuava a insistere, e io cercavo di farla andare via, ha provato a baciarmi. Ero troppo sconvolto e questa non voleva lasciarmi andare! -

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The Rain is our Soundtrack
FanfictionModel!Genn, Photographer!Alex, OC, AU. - Ti hanno offerto un lavoro?! - - Esatto! - Alex vide Antonio spalancare la bocca e guardarlo con i suoi occhi azzurri come se gli avesse detto chissà quale cosa sconvolgente quando, in realtà gli stava...